[aggiornato in fondo, a fine pagina, dopo le varie risposte. Con il nuovo episodio della mia telenovelas. -.- ]
Dispenso consigli ragionevoli a destra e a manca, ma quando si tratta di me, beh, mi perdo in un bicchier d'acqua.
O di vino, in questo caso.
Rosso.
Sono una cretina.
Il presupposto da cui dovete partire è questo.
Un anno fa frequentavo un ragazzo.
Ero presa.
Eravami presi.
Ma vivevamo col freno a mano tirato.
Senza viverci fino in fondo.
Entrambi impauriti dagli impegni.
Entrambi spaventati da quello che si creava quando ci vedevamo.
Io per prima.
Beh.
Dopo alcuni mesi, ho avuto un ritardo.
Al decimo giorno, quando ormai stavo sbattendo la testa ad ogni angolo che incontravo, gliel'ho detto.
Oddio, in realtà m'ha strappato la confessione con le pinze, visto che ero diventata palesemente insopportabile.
Sul momento il ragazzo reagisce bene, si assume le sue responsabilità.
"Non ti preoccupare, parliamone, bla, bla, bla, e ancora bla...".
E che mi aspettavo di vederlo fare le valigie per la foresta pluviale resto così... -->
Decidiamo di aspettare ancora un paio di giorni, poi avrei fatto il test.
Niente di strano.
All'alba della mattina in cui avevo deciso di fare il test (la sera prima gli era stato comunicato, ovviamente...) mi arriva un suo sms che diceva riassuntivamente "Ho incontrato per caso la mia ex e ho passato tutta la notte con lei, strana la vita...".
Io m'in***** come una iena e lo mando a visitare un conosciutissimo paese.
Lui prova a calmarmi con le buone ma io ormai sono partita.
E ci prendiamo a parolacce.
Le più brutte ore della mia vita, un test fortunatamente negativo e la decisione di tagliare.
Passa un anno.
Un anno in cui cambia completamente la mia vita.
Eppure io continuo a pensare maledettamente a lui.
E lui si fa sentire.
I primi sms vanno a vuoto.
Poi, sull'onda delle emozioni, decido di rispondergli, seppure in maniera fredda.
Ero in villaggio e pensavo che la distanza mi avrebbe tutelata.
Continua a farsi sentire per mesi, alcune volte rispondo, altre no.
Eppure lui non molla.
Torno a Roma.
E iniziano gli inviti a cena.
Che rifiuto.
Spaventatissima.
Non fa una piega.
Continua.
Fino a Sabato.
Sabato decido di vederlo.
Per chiudere, mi dico.
Ne scaturisce una serata intensissima.
Lacrime, una storia drammatica con cui prova a chiarire il suo comportamento idiota, baci che rifiuto.
Si da del coglione praticamente tutta la sera.
Chiudendo il portone, che ancora piango, penso di aver chiuso anche questa storia.
E invece no.
Sì fa sentire domenica.
Lunedì.
Martedì.
E Mercoledì m'invita di nuovo fuori.
Io lo faccio venire da me.
Voglia di compagnia, voglia di lui, non lo so.
Parliamo.
Tantissimo, di tutto.
Forse come non avevamo mai fatto.
E poi lo facciamo.
Ed è meraviglioso.
Ok.
A letto, mentre m'abbraccia, inizia a dire cazzate allucinanti.
Tipo che mi sposerebbe, che lui quel bambino lo voleva e lo vuole tutt'ora.
Inizia a fantasticare di viaggi di nozze e pancioni.
E io lo guardo perplessa.
Ad un certo punto mi sussurra "ti amo".
Io non rispondo.
Lo guardo male.
"La finisci di dire cazzate...?!"
E lui s'offende.
Mi dice che sta scherzando.
Poi mentre fuma gli esce di nuovo.
"Sono innamorato di te, del modo in cui sei matta".
E io di nuovo "Smettila".
Sulla porta, ancora.
"Ti amo".
Ma tutti gli psicopatici li trovo io...?!
Ora sono qua.
Confusissima e impanicata.
...e logorroica, scusate, davvero... pago da bere a chi arriva in fondo...