Allora... in pillole vi racconto.
Otto anni con un ragazzo.
- Dopo un anno scopro casualmente (all'epoca avevo 18-19 anni eh, una bambina immatura sicuramente) un hard disk strapieno di porno e mi incazzo. Lì esagero, mi prende malissimo dopo e gli compro un hard disk nuovo. Lui capisce che è una cosa che mi far star male,io capisco di essere esagerata e comincio ad avere l'ansia a guardare le sue cose, quindi decido di fidarmi e decido di non voler più sapere. Poi diciamo pure che con l'avvento di Whatsapp è stato messo in tutta una serie di gruppo di culi, tette, fighe ecc che o ti abitui o ti abitui.
- Ogni volta che uscivamo era un continuo, e dico, un continuo fissare ragazze, e non lo dico per dire. Cioè, chiaramente all'inizio mi incavolavo, specie perché magari io volevo parlare e lui non ascoltava, insomma, proprio che ad un certo punto mi guardava e mi chiedeva: "eh?" Comunque, cavoli, anche lui aveva 18 anni, eravamo bambini.
Comunque io ci ho messo gli anni a fidarmi completamente, e molto anche per colpa delle mie insicurezze, come ci ho messo gli anni a considerarmi una bella ragazza, perché mi sentivo sempre splendida quando eravamo solo noi due, ma appena uscivamo di casa mi sentivo solo una ragazza ecco.
Questo è solo il preambolo, per dire che all'inizio è stato così, dopo si è trovato un equilibrio e si è andati avanti un altro po', e si è convissuto. La convivenza è andata chiaramente di merda (abbiamo convissuto per 2 anni e mezzo) ed era abituato a non fare niente,e dico NIENTE. Cioè, voi pensate che qualcosa facesse, ma poco e invece proprio manco la tazzina del suo caffè metteva a lavare, o lavava lui, manco le mutande la mattina metteva a lavare. Quindi ecco,ho sbottato e fanculo.
Anche lì insomma, eravamo ancora piccoletti.
Comunque dopo ci siamo ripresi (erroraccio, ma oh, sbagliando si impara e di questo sono fermamente sicura) e tanti problemi sembravano scomparsi, ma più che altro perché se uscivamo era per andare a casa di suoi amici e quindi un po' ci siamo isolati dal mondo, abbiamo formato il nostro microcosmo e si stava bene.
Il problema è sorto quasi subito quando la ragazza del suo migliore amico ha cominciato a provarci.
Allora mi dite: esagerata, adesso che avrà fatto mai?
Il ragazzo di lei (ormai ex perché lei lo ha lasciato) lavorava fuori città e molte volte non c'era con noi alle cene. E' la famosa ragazza che, caduta un po' di acqua sulla maglietta bianca corre al bagno mentre il mio ex si lava le mani e dice: madonna, gaurda che è successo!
Io avrei dovuto dire a lei: oh, ma che cazzo fai?
E lì è stato un altro errore perché visto che eravamo tutti un gruppo di amici, peraltro non miei, non sapevo come rapportarmi e quindi mi lamentavo con il mio ragazzo. Lamentavo nel senso che chiedevo di mettersi nei miei panni un attimo e di aiutarmi in qualche modo, ma niente, non c'è stato verso, da quel momento sono diventata la pazza del villaggio.
Lui ha cominciato a dire a lei che ero gelosa e mi prendevano in giro.
Di episodi ce ne sono stati così tanti, ma da un certo momento in avanti abbiamo cominciato a non fidarci più l'uno dell'altra.
Io non ho mai messo in discussione la sua fedeltà, ma semplicemente era il mio migliore amico e vedevo che invece pian piano non lo era più. D'altro canto ho cominciato a guardargli il cellulare e lì ho scoperto che mi prendevano in giro e mi sono incazzata come un'aquila, gli ho detto quello che avevo scoperto e lui ha smesso di fidarsi di me perché gli avevo controllato il cellulare.
E poi quando dicevo che i comportamenti di lei non mi piacevano semplicemente diceva che ero fuori di testa.
Molte volte andavano a prendere dei caffè o aperitivi da soli e non ho mai vietato né detto niente, semplicemente chiedevo che in mia presenza magari ci fossero comportamenti un po' diversi, che mi si calcolasse di più,e questo non è stato possibile.
Diciamo che io per un sacco di tempo mi sono sentita pazza, però non ho smesso di chiedere aiuto a lui, poi pian piano, anche con l'aiuto di persone interne, ma esterne alla coppia ho capito che di fatto non ero proprio mattamattamatta, che sicuramente avevamo una sensibilità e un sentire diverso, che quello che a me faceva male a lui non sfiorava per il semplice fatto che io non l'ho neanche mai fatto dubitare di me, mai e dico mai nella vita.
Quando si è litigato per l'ultima volta è stata lei a dirmi: "se vorrai riprovarci con F. dovrai cambiare tutto" e io:"ma perché, mi vuole lasciare?" Insomma, alla fine lei sapeva proprio più cose di me e quando lui mi ha detto che mi sarebbe dovuta stare bene e basta questa situazione,io gli ho risposto che proprio non sarebbe stato possibile questo, e così ci siamo lasciati.
Questo per dire che ancora ho molti dubbi se sono stata pazza o meno, e che quello che era una cosa stupida non si è risolta per problemi comunque a monte, e che boh, non so di fatto se sono una sega di persona o se sono stata troppo buona, o cosa
Va beh, forse l'ho raccontato più per sfogarmi e anche perché voglio imparare dagli errori e se ci fosse qualche regola di base per vivere serena che posso seguire l'accetto volentieri
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@Dade
A me ne sono capitate tante Dade.
Però diciamo che io non ho mai guardato nessuno con la bava alla bocca, e questo è il mio vero problema.
A me non viene di farlo, quando lo faccio è per cercare di rimettermi alla pari, per dire, fanculo, ora siamo 50 e 50, anche se chiaro che lui si arrabbiava se lo facevo.
Ma la verità è che a me non viene spontaneo. Ora me lo sto un po' imponendo, perché il rischio dopo è di essere data per scontata e davvero, mi fa incazzare questo.
Cioè,se mi guardano che hanno la bava alla bocca io mi giro dall'altra parte se son fidanzata, cioè, sicuramente non mi metto a flirtare e se ci provano guarda, anche se fisicamente è bello io sono molto rigida su questa cosa, prendo e dico che son fidanzata.
Non ho vanità da appagare.
Il problema sorge quando questa cosa mi legittima magari ad incazzarmi, invece non siamo tutti uguali e magari guardare non significa niente no?
Questo ci ho messo per capirlo,perché vivo nella mia splendida bolla, ma la realtà è un'altra.