Laicità, Fini ammonisce: dal Parlamento leggi non orientate dalla religione. Chiesa e Pdl lo attaccano
«Il parlamento deve fare leggi non orientate da precetti di tipo religioso». Nuovo affondo di Fini sulla laicità. Il presidente della Camera parlando di bioetica durante un incontro sulla Costituzione con studenti di Monopoli, ha infatti dichiarato: «Il dibattito sulla bioetica è complesso e mi auguro che venga affrontato senza gli eccessi propagandistici che ci sono stati da entrambe le parti perché queste sono questioni nelle quali il dubbio prevale sulle certezze».
Replica l’Udc: «Fini oggi compie il peggiore attacco laicista della storia repubblicana; la fede cristiana non dovrebbe informare il comportamento e le idee dei deputati? Siamo alla vergognosa e inaccettabile discriminazione dei credenti, come ai tempi dei totalitarismi neri del '900», dice Luca Volontè, in una dura nota. «Il presidente della Camera - aggiunge - passa dal politically correct alla discriminazione religiosa. Fini vorrebbe favorire il dibattito e le leggi solo nel caso in cui i credenti non abbiano dato il loro contributo. È un attacco alla libertà e alla dignità della Chiesa. Un attacco indegno e insopportabile - conclude Volontè - in una parola, antidemocratico».
Gli fa eco Casini: «Il Parlamento italiano non ha mai fatto leggi tenendo conto dei precetti religiosi ed il presidente Fini ha detto una cosa ovvia ma nel Parlamento c' è chi fa delle battaglie sui valori e sui principi». «Per fortuna - ha aggiunto Casini, a Perugia per una manifestazione elettorale del suo partito - che in Parlamento c''è ancora qualcuno che fa battaglie su valori e principi che ormai non hanno diritto di cittadinanza in politica».
Maurizio Lupi, vice Presidente Pdl della Camera dei deputati, si dice invece «stupito dalle dichiarazioni» del presidente della Camera. «Se il pensa che certi valori rappresentino dei "preconcetti religiosi" sbaglia e si pone su un piano di scontro ideologico molto lontano dalla laicità positiva da lui stesso evocata». «Non ho mai visto un uomo fare politica - conclude - se non partendo da una base valoriale. E credo che ognuno di noi, rispettando chi la pensa diversamente, abbia il diritto e il dovere di difendere ciò in cui crede. Sempre».
Non si fa attendere nemmeno la reazione della Chiesa: «Mai pensato di imporre al Parlamento italiano precetti religiosi, ma non taceremo sui temi di bioetica, che riguardano i diritti umani, i dettami costituzionali, la stessa razionalità umana e il bene comune» dice monsignor Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia della Vita. Che incalza: «Non si tratta di precetti religiosi ma di argomenti basati sulla ragione e il diritto: il fatto che vengano portanti avanti dal clero o da organismi cattolici non deve consentire a nessuno di considerarli come prodotto di una razionalità minore».
A Monopoli, Fini aveva affrontato anche il tema dell’immigrazione e rispondendo a domande di giornalisti sulle critiche del ministro della Difesa all'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati, aveva detto: «Tutte le questioni collegate all'immigrazione e all'integrazione le ho affrontate e le affronterò a prescindere dalle quotidiane schermaglie o polemiche che, come ho già detto senza riferirmi alle attuali polemiche, certamente risentono della competizione elettorale». «Dovremmo sforzarci tutti - ha proseguito - di affrontare una questione così complessa e così importante per la società italiana senza cadere nella tentazione di dare vita a un confronto finalizzato unicamente al voto per il Parlamento europeo». «Perchè - ha proseguito - il Parlamento europeo viene rinnovato fra qualche settimana la questione della integrazione e dell'immigrazione e del rapporto tra l'Unione europea e i Paesi da cui provengono gli immigrati è un problema del futuro della nostra società che andrà oltre il 7 di giugno».
Laicità, Fini ammonisce: dal Parlamento leggi non orientate dalla religione. Chiesa e Pdl lo attaccano - l'Unità.it
ma cosa gli è successo a Fini???.......molto bene molto bene