L'attaccante brasiliano dell'Inter Adriano ha annunciato l'intenzione di dare uno stop alla sua carriera calcistica. "Per ora smetto, ho perso la felicità di giocare", ha annunciato. E ancora: "Non voglio tornare in Italia, voglio vivere in pace in Brasile". Il suo procuratore, Gilmar Rinaldi, aveva preannuciato la decisione shock di Adriano: "Lunedì definirò io il suo futuro".
Rinaldi, procuratore di Adriano, partirà per Milano lunedì prossimo per incontrare i dirigenti dell'Inter e chiarire la posizione del suo protetto, che invece rimane a Rio de Janeiro.
Per il medico del San Paolo, Adriano soffre di "turbe psichiche", mentre la ex Joana dice che in passato, quando facevano coppia, andava a prenderlo in favela col mototaxi trovandolo spesso che giocava scalzo con l'aquilone, come un normale bambino delle favelas. Adriano è un caso psichiatrico, o almeno così adesso si usa dipingerlo. Marco Aurelio Cunha, il medico che aveva seguito l'attaccante dell'Inter durante il suo periodo di recupero nel San Paolo, nel 2008, spara a zero dal quotidiano Extra: "Adriano ha bisogno di aiuto, deve essere seguito da psicologi e psichiatri perché ha delle turbe che non riesce a controllare. Ha voglia di bere, se esce di notte non riesce a fermarsi. E poi detesta che lo rimproverino il giorno dopo. E si deprime. Si circonda di un labirinto di accompagnatori, non amici. Non ce n'è uno in grado di tenergli testa. Se uno lo fa, è fuori, perde tutti i vantaggi. Basta protezioni, bisogna metterlo di fronte alle responsabilità. Il problema è lui".