Ferrari-Marlboro: accordo subliminale?
Quel
codice a barre è un semplice
fregio o, piuttosto, un
messaggio subliminale? È quello che si sta chiedendo in questi giorni la Commissione Europea per la Salute Pubblica osservando attentamente la livrea delle monoposto Ferrari e le tute dei piloti della Rossa, recanti quel grosso codice a barre bianche, rosse e nere che ricorda tanto il
logo della Marlboro, sponsor da un miliardo di dollari a stagione della casa di Maranello, così legato alla Ferrari tanto da essere parte integrante del nome della scuderia stessa (Scuderia Ferrari Marlboro).
"Quel codice a barre - scrive un giornalista del Times -
assomiglia tantissimo alla parte inferiore del pacchetto di sigarette Marlboro. Quando l’ho visto sono rimasto attonito: se osservate come sia cambiato il disegno negli ultimi quattro anni, è evidente come stia cercando di prendere le sembianze del marchio".
A questa voce si unisce anche quella di Gerard Hastings, direttore del Centre for Tobacco Control Research:
"Credo si tratti di pubblicità bella e buona. Altrimenti perché ci sarebbe quel codice a barre? Che cosa starebbe a significare?".
La Ferrari, dal canto suo, risponde in modo laconico:
"Il codice a barre è semplice parte integrante della livrea della monoposto - spiega un portavoce della casa di Maranello -
e non una pubblicità subliminale".
La Philip Morris ha avuto interessi nel mondo della Formula1 per oltre 40 anni, a cominciare dal 1968, quando il brand Gold Leaf cominciò a sponsorizzare la
Lotus, ed è stata l’ultima grande azienda del tabacco a cancellare il proprio logo dalle monoposto alla fine del 2007, quando le pubblicità del tabacco vennero bandite dall’intera Unione Europea. E al suo posto arrivò quel codice a barre...