Perchè in un sistema premiante basato sulla votazione finale conseguita sarebbe tremendamente incoerente non offrire agli studenti l'opportunità di aspirare al meglio - per molti ha rappresentato il principio di ascesa sociale. Se i professori possono permettersi di sfruttare il dottorando di turno, possono anche permettersi di tenere il sedere incollato alla sedia per interrogare 10minuti in più.
Ovvio, se poi si è studenti in una scuola prestigiosa la questione cambia, perchè il canale diretto con le Aziende ce l'hai con o senza voto basso. Infatti, una mia amica che frequenta una nota università (ufficio di collocamento) pagando rette abnormi mi disse "I prof ci hanno detto che non si boccia quasi mai a un esame, ma se prendi un votaccio te lo devi tenere - "
E grazie mi dico! A cosa le servono i votoni se hai già la targhetta davanti all'ufficio pronta?
esatto la mia università è prestigiosa quindi funziona così, non so perchè tu non dica il nome quasi tu abbia paura di smentite, e comunque io parlavo proprio di lasciare la possibilità all'università di decidere, poi sono gli studenti che possono sceglierne una piuttosto che l'altra.
ma per chi nn frequenta università prestigiose il discorso è sempre lo stesso "si va avanti perchè si paga"... comodo metterla così.
Paura di essere smentita?
Si, dal mio punto di vista è così. Se sei disposto a pagare una retta di 10mila euro l'anno per garantirti l'ingresso nel mercato del lavoro puoi tranquillamente chiudere un occhio (anzi due) davanti al 18;
Se fai lezione per terra in un corso pieno zeppo di gente con cui senti una accanita competizione anche per il domani, ci pensi due volte (anzi mezza) prima di accettarlo.
Adesso Don mi spiace smentirti, ma la scelta della facoltà non dipende solo dallo studente ma dal portafogli. Troppo comodo fare certi ragionamenti quando si hanno i soldi.
Non ho mai rifiutato un voto, anzi.. non sono assolutamente competitivo, soprattutto con me stesso. L'unica cosa che mi interessa realmente è capire le cose, poi che prenda 20 piuttosto che 28.. sì, rimane l'amaro in bocca, ma pace amen.
Ricordo che l'anno scorso mi sono presentato ad un orale con un 18 e sono uscito con un 24.. algebra lineare, insomma.. mi sono sentito soddisfatto, perché sapevo di essere arrivato dove non ero mai arrivato. Avevo capito cose che prima d'ora mi spaventavano, tipo le basi, l'ortogonalizzazione, l'algoritmo di gauss jordan, diagonalizzazione, autovalori e autovettori... un linguaggio proprio dell'algebra e dei concetti a cui non ero molto familiare. Siccome nell'università precedente avevo avuto una brutta esperienza (superata con un 18), il 24 è stata la rivincita. Stesso discorso per analisi 1, con 25, e spero che sia così anche per analisi 2 e statistica 2, da 12 crediti. Speriamo in bene
Poi vabbè, la laurea che sto facendo non da molto peso al voto, perché è ricercata e ci sono un sacco di posti di lavoro scoperti.
Invece da soddisfazione 100 è troppo tipico
Don non lo dico io, parlano le percentuali. Bocconi e Cattolica a meno di un anno collocano il 97% dei propri laureati. I soli colloqui che ti fornisce la Bocconi in una settimana io non li affronterò neanche in un anno - ancora più discutibile se confrontiamo tra le aziende interessate agli statalisti e quelle interessate ai privatisti). Io questi li chiamo uffici di collocamento a pagamento, e tu?
Ps. Non ti scrivo le posizioni che alcune multinazionali si sono permesse di offrire al nostro carrer day - da magazziniere ad addetto salumeria. Un affronto del genere alle università dove "si paga" non lo farebbero nè ora nè mai, per via dei rapporti di cooperazione tra le grandi aziende che sovvenzionano l'attività dei ricercatori e professori multimilionari delle private.
Io ho incominciato ad essere competitivo da quest'anno. Ma a guardare indietro potrei rodermi fegato e 3/4 dei restanti organi interni. Da me è molto in voga il meccanismo dei "2 compitini = appello", non so da voi. Sta di fatto che al secondo semestre i primi compitini di calcolo e chimica organica sono stati 30, i secondi un disastro. Finale con riparazione: 25 (calcolo è quello che mi ha dato più fastidio perché avevo anche accumulato 3 punti bonus in programmazione, mi sentivo praticamente la lode in tasca e invece ho buttato tutto nel cesso).
Algebra lineare mi stava mandando in crisi visto che non avevo superato il primo dei 3 compitini, sentivo che non c'avrei mai capito niente di quella roba, e invece a luglio è stato un felicissimo 24, e sempre col senno di poi poteva essere addirittura un 29 ma vabbè. Ovviamente rovinato tutto con l'orale, abbassato di 2 punti. Orale fatto tra l'altro a distanza di 3 ore da uno scritto di chimica generale+inorganica, mica bau bau micio micio.
Quindi preiser, capisco bene il senso di soddisfazione e rivincita! Tra l'altro adesso sono quello della combriccola che mastica di più di algebra nonostante non abbia il voto più alto.
E quoto per il discorso del peso al voto. Per lo meno, dalla mia facoltà non dico che usciamo col contagocce ma quasi, io penso positivo e so che ce la farò e non do troppo peso al voto. Mi basta capire quello che c'è da capire e imparare a fare tutto quello che serve, senza dimenticarmi (c'è gente che dopo 4 mesi non riesce più a programmare in matlab per dire).
Questo sarà ciò che conterà tra quattro anni
La pensiamo allo stesso modo Condivido pienamente quel che hai detto e ti capisco. Da me ci sono le prove in itinere, e ricordo un 29 nel primo appello e un 21 in un secondo appello di statistica I. Arrivo all'orale con 24 ed esco con 23 Pazzesco... adesso vedrò statistica II che non ha parziali ed è da 12 crediti, con laboratorio da 3 crediti a parte xD