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°Sunrise°
no è cosi. cioè è come una volta. non c'è nessun esame ad agosto. se hai debiti non devi fare nulla. cioè c'è scritto promosso o bocciato. nessun cambiamento. non a caso si chiama provincia
autonoma.
Dellai: "Ecco perché
non vogliamo gli esami"
TRENTO. «Noi vogliamo una scuola che abbia al centro i ragazzi. In questo momento, si tratta di capire se questa ipotesi è opportuna per loro e se, dal punto di vista organizzativo, riduca i rischi di un tilt generale, che molti paventano con la riforma nazionale. Se poi decideremo di seguire questa strada, valuteremo ovviamente anche la questione giuridica»: così il governatore Dellai difende la scelta di non adottare la riforma Fioroni sugli esami di riparazione. Irritato per la fuga di notizie ("Ma non c'è nulla di segreto"), Dellai conferma: ancora pochi giorni e la giunta potrebbe varare una delibera che sancisca la «via trentina» alla riforma, ben diversa da quella nazionale.
Presidente, perché il Trentino vuole andare per conto proprio?
C'è la preoccupazione di non compromettere il regolare avvio dell'anno scolastico: i tempi d'attivazione previsti dalla circolare ministeriali ci spaventano. L'ipotesi di effettuare i corsi di recupero durante l'estate con tantissime famiglie costrette a modificare i propri programmi, e poi riunire di nuovo i consigli di classe, procedere alla composizione delle classi, nominare gli insegnanti... Il tutto ai primi di settembre? Non vorrei essere facile profeta, ma mi sembra un'ipotesi ardita».
E' solo una questione di tempi? E il metodo?
Noi stiamo valutando se, nell'ambito della nostra autonomia organizzativa in campo scolastico, possano essere studiate modalità diverse.
La vostra controriforma ha fatto scalpore...
Noi pensavamo di dare informazioni solo dopo tutte le verifiche del caso, in primo luogo con i presidi. Nel metodo, mi spiace che queste ipotesi siano state divulgate; nella sostanza, credo che la nostra potrebbe essere un'impostazione positiva, in linea con la serietà del percorso di recupero e della sua gestione.
Ma il Trentino può essere l'unica provincia d'Italia che va per conto suo?
Noi ci chiediamo: cosa è più utile ai nostri ragazzi? Se i nostri presupposti saranno confermati, poi si vedrà la questione giuridica. Ci penseranno gli esperti, ma personalmente non credo che ci siano problemi. Comunque decideremo entro il 28 del mese.
Niente esami di riparazione, ma una formula singolare: la riassume lei?
A fronte di incertezze formative accertate a giugno con gli scrutini finali, all'inizio di settembre il ragazzo, che sarà comunque promosso, frequenterà obbligatoriamente un numero adeguato di ore di formazione in quella materia. La logica è quella di accertare l'eventuale deficit do formazione e porsi nell'ottica di superarlo.
Non teme che passi un messaggio del tipo: in Trentino tutti promossi?
Noi non vogliamo una scuola meno seria o meno severa, anzi: è molto più serio fare così, rispetto all'esamificio. La nostra ipotesi ha diversi punti di vantaggio, ma valuteremo attentamente pro e contro, prima di fare annunci di qualsiasi genere.
Sino a che punto, in questo ma anche in altri terreni, il Trentino intende spingersi per far valere la sua autonomia?
Guardi, la scuola italiana ha molti problemi ma anche molte potenzialità. Tra i problemi c'è il centralismo, tra le potenzialità figurano l'impegno e lo sforzo di creatività di tante scuole e territori d'Italia: il problema è essenzialmente capire questo.
Ma basta l'autonomia per contestare una riforma nazionale?
La scuola italiana ha bisogno di essere unitaria sui principi fondamentali, ma anche di potersi muovere con maggiore libertà e autonomia. Sennò, ci adegueremo al tran-tran nazionale.
(16 dicembre 2007)