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Visualizzazione risultati da 11 a 20 su 61

Il vostro prof. preferito, fantastico, favoloso, perfetto, ecc.

  1. #11
    Pantagruelico
    Uomo 36 anni da Venezia
    Iscrizione: 5/3/2006
    Messaggi: 10,799
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    Democraticamente non ho avuto professori preferiti XD
    Anche se quella di scienze era gnocca


  2. # ADS
     

  3. #12
    Eden
    Donna 34 anni
    Iscrizione: 7/3/2006
    Messaggi: 5,183
    Piaciuto: 119 volte

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    la mia professoressa di italiano, di inglese e di tecnica turistica. degli angeli.

  4. #13
    Little Spongy Folletta
    Donna 32 anni da Genova
    Iscrizione: 8/12/2007
    Messaggi: 14,178
    Piaciuto: 4025 volte

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    ..quella d'italiano di quest'anno..!e quella delle medie
    le unike prof di tutta la mia carriera skolastika veramente brave..molto di più quella delle superiori..

  5. #14
    Alias Bonnie Tyler Joy Turner
    Donna 36 anni
    Iscrizione: 28/5/2007
    Messaggi: 16,028
    Piaciuto: 5206 volte

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    la pro di storia dell'arte al liceo. spiegava in modo divino e ti faceva amare coil cuore quello che spiagava, unica.
    oppure la prof di inglese, era madrelingua e in pratica alle lezione chiaccheravamo e imparavamo tantissimo, ci raccontava i suoi gusti muiscali e cinematografici e avevo 1 sacco di cose in comune con lei, è motlo giovene, infatti spesso capita di vederla nei locali che frequentiamo.

  6. #15
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
    Messaggi: 2,441
    Piaciuto: 655 volte

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    Devo dire che ho un bel ricordo di tutti/e, anche se ce n'era qualcuno parecchio pesante. Ma quello che più di altri ha lasciato il segno al Liceo è stato il Prof di latino e letteratura italiana. Un Professore con la mauiscola, monumentale, autoritario: era anche vicepreside e quand'ero un primino e veniva a fare ispezione in classe, ci gelava il sangue.
    Poi ci ha presi in consegna al triennio, e ci ha insegnato a cercare nelle pagine polverose e morte dei libri le parole per colorare le nostre vite. Sempre inflessibile: se c'era da togliere un punto per un apostrofo di troppo, non si faceva scrupoli, salvo poi aiutare quando e se davvero c'era bisogno. Voleva insegnarci non tanto rime e declinazioni (che infatti non ho imparato), quanto piuttosto valori veri e filosofie di vita. Onestà e pazienza li ho appresi da lui, dell'umiltà ancora una volta, Prof, non ho imparato bene la tua lezione.
    Ricordo come si illuminava quando gli davo una mia poesia da leggere, anche se erano ciofeche assurde. Aveva la mia stessa passione per il mare e prima della maturità parlavamo dell'arte della pesca e del trovare la serenità filando lenze al tramonto. Spesso l'ho cercato là fuori nei lunghi pomeriggi d'estate: è andato in pensione l'anno dopo che ho passato l'esame, e mi aspettavo di trovarcelo come me, a prendere sole e maestralino verso le cinque. Per dirgli che alla fine avevo seguito il suo consiglio, che studiavo letteratura e che, se possibile, avrei anche seguito le sue orme.
    Ricordo che ci aveva detto che voleva esserci sepolto, in mare, tale era la sua passione: voglio sperare che l'abbiano accontentato. Si è ammalato subito dopo la pensione ed è morto questo Settembre. Quel giorno, c'era cielo terso, correva levante fresco; il mare era irritato e per questo carico di colori, le montagne coronate da capelli di nuvole parevano altri frangenti, ed io sentivo la vita scorrere ovunque, nell'aria inquieta, nelle correnti d'acqua salata davanti a me, nelle vene scaldate dal sole sotto la pelle fina delle mani composte sulle mie ginocchia, nella linfa dei rami dell'arancio, nel vapore che, lontano, condensava sulle creste. E parlavo amabilmente con la vita fatta persona, una ventunenne innamorata (non di me, ma che importa?) le cui stelle gemelle castano chiaro erano talvolta oscurate da una cascata di notte quando il levante giocava coi suoi capelli che poi lei con una mano che passava come una cometa riportava all'ordine. Ufficialmente amico, segretamente innamorato, mi facevo scendere dentro le pause di silenzio che cadevano fra noi, per meglio ascoltare con l'eco del mio profondo il respiro irregolare dell'esistenza.
    Buona pesca, Professore. Senza sapere che tu stessi filando l'ultima lenza, potevo sentire la forza universale della vita, perché tu ci avevi insegnato ad ascoltarla. Questa terra che tanto hai amato ti ha fatto l'omaggio d'un ultimo giorno magnifico, ed anche il mare che ti avrebbe accolto per l'ultimo abbraccio era in festa.

  7. #16
    Moderatrice Holly
    Donna 34 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
    Messaggi: 35,150
    Piaciuto: 10122 volte

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    la professoressa d'italiano e latino al liceo.
    prof, I miss you
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  8. #17
    FdT svezzato
    28 anni
    Iscrizione: 9/9/2008
    Messaggi: 144
    Piaciuto: 0 volte

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    la prof di francese stra vedo x lei!!!!!!!!!!!!!

  9. #18
    pietra miliare FDT.. maya
    Donna 40 anni da Piacenza
    Iscrizione: 29/9/2004
    Messaggi: 14,707
    Piaciuto: 420 volte

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    il mio prof di Italiano al liceo

  10. #19
    Vivo su FdT
    Donna 33 anni da Estero
    Iscrizione: 23/6/2006
    Messaggi: 4,829
    Piaciuto: 49 volte

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    non sopporto nessuno dei miei prof.

  11. #20
    Sempre più FdT
    Uomo 31 anni da Estero
    Iscrizione: 19/3/2006
    Messaggi: 3,073
    Piaciuto: 0 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da Lucien Visualizza il messaggio
    Devo dire che ho un bel ricordo di tutti/e, anche se ce n'era qualcuno parecchio pesante. Ma quello che più di altri ha lasciato il segno al Liceo è stato il Prof di latino e letteratura italiana. Un Professore con la mauiscola, monumentale, autoritario: era anche vicepreside e quand'ero un primino e veniva a fare ispezione in classe, ci gelava il sangue.
    Poi ci ha presi in consegna al triennio, e ci ha insegnato a cercare nelle pagine polverose e morte dei libri le parole per colorare le nostre vite. Sempre inflessibile: se c'era da togliere un punto per un apostrofo di troppo, non si faceva scrupoli, salvo poi aiutare quando e se davvero c'era bisogno. Voleva insegnarci non tanto rime e declinazioni (che infatti non ho imparato), quanto piuttosto valori veri e filosofie di vita. Onestà e pazienza li ho appresi da lui, dell'umiltà ancora una volta, Prof, non ho imparato bene la tua lezione.
    Ricordo come si illuminava quando gli davo una mia poesia da leggere, anche se erano ciofeche assurde. Aveva la mia stessa passione per il mare e prima della maturità parlavamo dell'arte della pesca e del trovare la serenità filando lenze al tramonto. Spesso l'ho cercato là fuori nei lunghi pomeriggi d'estate: è andato in pensione l'anno dopo che ho passato l'esame, e mi aspettavo di trovarcelo come me, a prendere sole e maestralino verso le cinque. Per dirgli che alla fine avevo seguito il suo consiglio, che studiavo letteratura e che, se possibile, avrei anche seguito le sue orme.
    Ricordo che ci aveva detto che voleva esserci sepolto, in mare, tale era la sua passione: voglio sperare che l'abbiano accontentato. Si è ammalato subito dopo la pensione ed è morto questo Settembre. Quel giorno, c'era cielo terso, correva levante fresco; il mare era irritato e per questo carico di colori, le montagne coronate da capelli di nuvole parevano altri frangenti, ed io sentivo la vita scorrere ovunque, nell'aria inquieta, nelle correnti d'acqua salata davanti a me, nelle vene scaldate dal sole sotto la pelle fina delle mani composte sulle mie ginocchia, nella linfa dei rami dell'arancio, nel vapore che, lontano, condensava sulle creste. E parlavo amabilmente con la vita fatta persona, una ventunenne innamorata (non di me, ma che importa?) le cui stelle gemelle castano chiaro erano talvolta oscurate da una cascata di notte quando il levante giocava coi suoi capelli che poi lei con una mano che passava come una cometa riportava all'ordine. Ufficialmente amico, segretamente innamorato, mi facevo scendere dentro le pause di silenzio che cadevano fra noi, per meglio ascoltare con l'eco del mio profondo il respiro irregolare dell'esistenza.
    Buona pesca, Professore. Senza sapere che tu stessi filando l'ultima lenza, potevo sentire la forza universale della vita, perché tu ci avevi insegnato ad ascoltarla. Questa terra che tanto hai amato ti ha fatto l'omaggio d'un ultimo giorno magnifico, ed anche il mare che ti avrebbe accolto per l'ultimo abbraccio era in festa.
    bellissimo ciò che hai scritto

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