Questi sono organismi non più grandi di 2 millimetri davvero particolari e capaci di farci capire che noi esseri umani non siamo così forti come pensiamo.
I tardigradi, chiamati anche orsetti d'acqua, riescono a sopravvivere a temperature che vanno da -200°C a 150°C e più.
Sono stati trovati sulle cime delle vette tibetane, nei reattori nucleari, nei geyser, nei fondali oceanici più profondi in Antartide, perfino all'interno degli iceberg.
Sono capaci di stare più di 10 anni senza acqua, resistono anche a pressioni elevatissime e non temono alcun tipo di radiazione e nemmeno la mancanza di ossigeno. Inoltre vivono in acqua ipersalinizzata e nel vuoto assoluto.
Sono organismi soprattutto acquatici, che vivono anche in ambiente terrestre poichè, a causa delle piccolissime dimensioni, basta una infinitesima quantità d'acqua per farli vivere; esistono anche forme predatrici di altri microgranismi (come ad esempio nematodi e rotiferi)
MA come è possibile questa grande resistenza?
1) le piccole dimensioni aiutano molto, pochè servono quantità infinitesime di sostanze per poter sopravvivere (non servono litri d'acqua ad esempio)
2) In caso di disidratazione, ritraggono le loro piccole zampe all'interno del corpo in modo da ridurre la superficie di contatto con l'aria (ed evitare così la perdita di acqua). Formano in questo modo delle capsule (cisti) impermeabile, grazie a modificazioni metaboliche della cuticola
3) Alle basse temperature invece vengono attuati dei processi metabolici, chiamati di criptobiosi, che permettono di creare nell'emocele dei cristalli di ghiaccio a crescita controllata.
Sia nel caso di disdratazione che di basse temperature, è molto importante uno zucchero disaccaride, il trealosio, che assieme all'acqua rimasta e alle altre sostanze presenti nell'organismo crea un gel che gli permette di conservare integri gli organelli interni fino allasuccessiva reidratazione.
Questo gel "zuccherino" quindi ha il compito di: sostituirsi all'acqua vera e propria in caso di disidratazione e impedire il congelamento dei liquidi interni (come se fosse un antigelo naturale).
Al microscopio:
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