perfetto eXXo...
comunque qualche schemino di tecniche estrattive l'avevo messo...
tutto materiale di dominio pubblico...
anch'io rinnovo il dire di eXXo: non metterti nei casini Cimis
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perfetto eXXo...
comunque qualche schemino di tecniche estrattive l'avevo messo...
tutto materiale di dominio pubblico...
anch'io rinnovo il dire di eXXo: non metterti nei casini Cimis
lo puoi trovare in questo topic da qualche parte...
cercatelo da te :roll:
ochéi puro scopo didattico... alla fine non son affari miei :roll:
guarda che se cerchi in eng su google trovi tutto quello che t pare...
saluti
...in effetti...-"chi cerca trova"- :roll:
...se cerchi bene puoi anche trovare come costruirTi una bomba atomica...ammesso ma non concesso che hai tutti gli "ingredienti" e location a disposizione...;)
io volo più basso di coloro che pretendono di farsi un'atomica :roll: :|
vorrei prima riuscire a far qualcosa di home-friendly ma non ho mai tempo e dovrei fare acquisti di reagenti e vetreria, senza contare che servirebbe giusto una cappa...
ho amici che se la son costruita loro... certo non è come averne una da laboratorio strafiga... ma meglio di niente... basta saper cosa usare come materiali...
magari un giorno, col permesso di tali amici, ne parlerò...
scusate la volgarità ma da anni m ripeto: chi è quel ... (lascio a voi il termine più consono) che, svegliatosi un giorno, decide di analizzare cosa il suo intestino espelle in forma di gas?! no perché curiosità o meno io non l'avrei mai fatto... anche perché sinceramente di infilarsi un oggetto lì, non m interessa... se c son altre vie magari... idee? :lol:
La composizione chimica dipende dalla dieta, ovviamente.
In linea di massima, la frazione gassosa passata in gas-cromatografia fornisce la seguente composizione:
- solfuro d'idrogeno
- idrogeno
- idrocrburi a breve catena (in prevalenza metano)
- fosfina (tracce)
- indolo (tracce)
- scatolo (tracce)
- azoto
- ammoniaca
- acqua
- anidride carbonica
- ossido di carbonio (tracce)
- alcune ammine biogene (in prevalenza putrescina e cadaverina)
- alcuni mercaptani a breve catena (etantiolo, metantiolo in prevalenza)
- alcuni solfuri alchilici a breve catena (dietilsolfuro)
- altro (molecole organiche non definite)
H2S concorre a fornire la componente organolettica predominante (nota di corpo).
La flatulenza è una miscela di gas (prodotta dai batteri simbiotici e dai lieviti che vivono nel tratto gastrointestinale dei mammiferi) e di particelle aerosolizzate di feci rilasciata sotto pressione attraverso l'ano con un caratteristico suono e un odore sgradevole.
Cause
Il gas intestinale è formato al 90% da cause esogene (aria ingerita attraverso il naso e la bocca) e al 10% da cause endogene (gas prodotto nel tratto digestivo). I gas endogeni sono generati come un sottoprodotto della digestione di certi alimenti. I cibi che provocano flatulenza sono solitamente ricchi di carboidrati complessi (specialmente oligosaccaridi come l'inulina) e comprendono fagioli, latte, cipolle, patate dolci, scorze di agrumi, formaggio, castagne, anacardi, broccoli, cavolo, carciofi, avena, lievito presente nel pane, ecc.
Nei fagioli, i gas endogeni sembrano derivare dagli oligosaccaridi, carboidrati resistenti alla digestione: essi passano attraverso l'intestino superiore pressoché inalterati, e quando raggiungono l'intestino inferiore vengono assaliti dai batteri che se ne cibano, producendo abbondanti quantità di gas.
Meccanismo d'azione
Il rumore comunemente associato alle flatulenze è causato dalla vibrazione dell'apertura anale. Il suono varia a seconda della tensione dello sfintere e della velocità del gas espulso e anche per mezzo di altri fattori come l'umidità e la quantità di grasso corporeo.
La flatulenza giunge all'ano con lo stesso meccanismo delle feci, causando una sensazione simile di urgenza e disagio. I nervi rettali imparano a distinguere tra flatulenza e feci, benché talvolta si confondano lasciandole sfuggire. Questo episodio è chiamato colloquialmente frenata, sgommata o scorreggia vestita o col baffo.
E ora alcuni esempi pratici:
Oioia son davvero ciuo in chimica soprattutto pratica/stechiometria, avrei bisogno di delucidazioni su MOLE, MOLARITA',MOLALITA',COSTANTE D'EQUILIBRIO.
Sono gradite le formule tipo Mole = quantita soluzione (g) / massa molare (g * mol-1) [anche le inverse se ci sono] :D
Needhelplease!!
mmh... lavoro pressoché titanico m chiedo... e rispetto parlando spiegartele così non so quanti capiresti... sentirle di persona è tutt'altra musica... ma tant'è...
La mole (o grammomole, simbolo mol) è una delle sette unità di misura fondamentali del Sistema Internazionale.
La mole viene definita come la quantità di sostanza di un sistema che contiene un numero di entità elementari pari al numero di atomi presenti in 12 grammi di carbonio-12.
Tale numero è noto come numero di Avogadro, ed è pari a 6,02214179(30) · 10^23.
Dalla definizione segue che una mole di una sostanza chimica (elemento o composto) è pari alla quantità di tale sostanza la cui massa, espressa in grammi, coincide numericamente con il valore della massa atomica o molecolare della sostanza stessa. Ad esempio, data la massa atomica del sodio, pari a 22,99, una mole di sodio corrisponde a 22,99 grammi di sostanza. Analogamente, nel caso dell'acqua (H2O), la cui massa molecolare è pari a 18,016, si ha che una mole di acqua è pari a 18,016 grammi di acqua.
Ci si può riferire alla mole di atomi o molecole come massa molare, cioè la massa in grammi di una sostanza che corrisponde alla mole e si esprime in grammi/mole. Indicando con n il numero di moli e con M la massa molare (mole di entità), abbiamo:
http://upload.wikimedia.org/math/7/1...6fcc260509.png
La molarità, simbolo M, è un'unità di misura (che non fa parte del Sistema Internazionale delle unità di misura) della concentrazione molare di soluzioni.
Secondo il Sistema Internazionale delle unità di misura (SI) la molarità M è una unità obsoleta (così come la normalità N e molalità m) e deve essere sostituita da concentrazione molare di sostanza B, simbolo cB che si misura in mol/m3.
La molarità è il numero di moli di soluto presenti in un litro di soluzione cioé è il rapporto tra le moli di soluto presenti (nB) e il volume della soluzione (V), in formula:
La molalità (simbolo m) è un'unità di misura della concentrazione di una specie chimica in una soluzione.
L'unità di misura è pertanto http://upload.wikimedia.org/math/b/6...06eed2f521.png (mol l-1). Una soluzione 1 M di soluto è definita perciò come una soluzione contenente esattamente 1 mol di soluto per litro di soluzione.
È definita come il rapporto tra le moli di soluto presenti e la massa in kg di solvente, quindi possiamo scrivere:
La molalità si esprime, quindi, in mol kg-1.
In chimica, la normalità (oggi abolita nel SI e dalla IUPAC) è una delle misure della concentrazione del soluto in una soluzione e più precisamente indica il numero di equivalenti di un soluto disciolti in un litro di soluzione. Si calcola con la formula:dove neq è il numero di equivalenti e V è il volume.
Il numero di equivalenti corrisponde a grammi di sostanza / peso equivalente. Il peso equivalente corrisponde a peso molecolare / volume operativo. Il volume operativo (V.O.) varia a seconda del soluto in questione:
- per gli acidi: V.O.=numero di ioni H+ rilasciati
- per gli ossidi: V.O.=indice·valenza
- per i sali: V.O.=numero di cariche (+) o (-)
- per gli idrossidi: V.O.=numero di OH- rilasciati
È molto utile esprimere le concentrazioni di soluto in termini di normalità quando si vuole sfruttare la legge dell'equivalenza chimica: un numero eguale di equivalenti di reagenti reagisce per dare un egual numero di equivalenti di prodotti (notare che invece i rapporti in termini molari spesso non sono 1:1). Nelle titolazioni si usa applicare, relativamente ai reagenti, la relazione N1V1 = N2V2.
Oggigiorno l'uso della normalità, come unità di concentrazione, tende ad essere abbandonato. Sopravvive nell'ambito delle titolazioni redox, dove risulta di comoda applicazione pratica.
Qualora si conosca la molarità di una soluzione per calcolare la normalità si può applicare la seguente formula:
Qualora si conosca invece la normalità e si voglia ricavare la molarità ovviamente si applica la stessa formula risolvendola con la M incognita:
L'equilibrio chimico è la condizione dipendente dalla temperatura in cui le concentrazioni delle specie chimiche presenti in un sistema variano in modo costante nel tempo, questo avviene quando una reazione chimica procede con la stessa velocità della reazione inversa, cioè quando la velocità di formazione dei prodotti eguaglia la velocità di reazione dei reagenti. Come si intuisce dalla definizione, si tratta di un equilibrio dinamico (non statico). A rigore tutte le reazioni chimiche andrebbero considerate di equilibrio, ma nella pratica comune quelle in cui le concentrazioni di reagenti sono irrisorie vengono tranquillamente considerate non di equilibrio (sono dette reazioni a completamento).
La reazione generica che definisce l'equilibrio chimico, definita da Claude Louis Berthollet, è:
http://upload.wikimedia.org/math/4/4...1146404ff3.png
Dove le lettere minuscole indicano il coefficiente stechiometrico, ovvero la quantità di moli, le lettere maiuscole A e B i reagenti mentre C e D i prodotti, le frecce indicano lo stato in equilibrio: tanto più la reazione è spostata a destra (verso i prodotti) tanto più i reagenti si trasformano facilmente in prodotti, il contrario avviene quando la reazione è spostata a sinistra.
Guldberg e Waage espressero per la prima volta la legge di azione di massa in cui vengono poste le velocità specifiche k della reazione diretta e della reazione inversa:
Da cui si ricava all'equilibrio una velocità netta nulla e quindi si ricava una costante K (costante di equilibrio analitica):K indica quindi il rapporto fra le concentrazioni fra prodotti e reagenti (ognuna elevata al proprio coefficiente stechiometrico) ed è chiamata costante di equilibrio. In prima approssimazione, K rappresenta una costante in condizioni di temperatura costante.
Più correttamente, bisogna rilevare che la legge di G-W rappresenta solo un'approssimazione nella quale:
1. I coefficienti stechiometrici coincidono con gli ordini parziali di reazione (vedi cinetica chimica), eventualità che si verifica raramente.
2. Le costanti kAB, velocità specifica di reazione diretta e kCD, velocità specifica di reazione inversa dipendono solo dalla temperatura k(T) (vedi cinetica chimica e la legge di Arrhenius).
3. Le concentrazioni molari dei varii reagenti e prodotti sono utilizzate al posto delle corrispondenti "attività" termodinamiche (che sono adimensionali).
L'equilibrio chimico è un equilibrio dinamico nel senso che l'equilibrio viene ottenuto dal momento che prodotti e reagenti hanno la stessa velocità di formazione annullando quindi i cambiamenti, una delle dimostrazioni sperimentali dell'equilibrio è ottenuta aggiungendo un sale normale ad una soluzione satura dello stesso sale, però radioattivo: apparentemente il sale aggiunto non si scioglie, ma filtrandolo dopo un certo tempo, si osserva che questi ha acquisito parte della radioattività inizialmente presente nella sola soluzione.
Il Principio di Le Châtelier afferma che ogni sistema tende a reagire ad una modifica impostagli dall'esterno minimizzandone gli effetti, questo significa che se l'equilibrio viene perturbato questo si sposterà verso prodotti o reagenti in modo da opporsi al cambiamento.
I fattori che possono perturbare l'equilibrio sono:
- Variazione della concentrazione di reagenti o prodotti
- Variazione delle pressioni parziali dei gas
- Variazione della temperatura
- Aggiunta di gas inerti
La modificazione dei rapporti fra le concentrazioni delle specie chimiche presenti in una reazione modificherà il verso della reazione in modo da annullare il cambiamento; quindi se, per esempio, viene aggiunto alla reazione un prodotto di questa, la reazione modificherà il suo equilibrio in modo da favorire i reagenti.
Reagenti
- Se aumentano saranno favoriti i prodotti
- Se diminuiscono saranno favoriti
Prodotti
- Se aumentano saranno favoriti i reagenti
- Se diminuiscono saranno favoriti
La costante di equilibrio espressa in termini di concentrazioni è una costante a temperatura costante. Variando la temperatura varia la costante in base alla tonalità termica legata al fatto che la reazione sia un processo esotermico o endotermico.
La costante di equilibrio ha interessanti usi:
- qualitativo:
- se K » 1 allora saranno favoriti i prodotti
- se K http://upload.wikimedia.org/math/8/e...0a833d5596.png 1 allora né i reagenti né i prodotti saranno favoriti
- se K « 1 allora i reagenti saranno favoriti
Leggere « e » rispettivamente molto minore e molto maggiore
- Previsione della concentrazione in equilibrio
Conoscendo il valore K, la concentrazione iniziale dei reagenti e la temperatura si può prevedere la concentrazione all'equilibrio.
- Prevedere la direzione di una reazione
Impostando un valore Q, quoziente di reazione, è possibile sapere, confrontandolo con la costante di equilibrio K, il verso che prenderà la reazione:
- se Q < K allora i reagenti sono più di quanto sono necessari all'equilibrio, la reazione tende a spostarsi verso destra
- se Q > K allora saranno i prodotti in eccedenza, quindi la reazione si sposterà a sinistra.
- se Q = K allora i prodotti e i reagenti sono in equilibrio.
- Prevedere la distanza dallo stato di equilibrio.
Prima stavo vedendo un video su YouTube... stavo male... ve lo mostro...
http://it.youtube.com/watch?v=InlR1LeGu4E
L'Agente Arancio è il nome in codice per il potente erbicida e defoliante usato dall'esercito USA nel suo Herbicidal Warfare program durante la Guerra in Vietnam. Durante la Guerra in Vietnam, circa 80 000 m³ di Agente Arancio furono dispiegati sul Vietnam del Sud.
L'uso dell'Agente Arancio dal 1961 al 1971 fu di gran lunga il maggiormente usato dei cosiddetti "Rainbow Herbicides" usati durante il programma.
La degradazione dell'Agente Arancio (così come gli Agenti Viola, Rosa, e Verde) rilascia diossine, che hanno causato problemi di salute a coloro che furon esposti durante la Guerra in Vietnam.
Studi su popolazioni esposte alla diossina, anche se non necessariamente l'agente arancio, indicano un aumento del rischio di diversi tipi di cancro e difetti genetici; l'effetto a lungo termine di un'esposizione di basso livello non è stata stabilito.
L'agente arancio prese il nome da colore dal contenitore in cui veniva stipato e trasportato. È una miscela approssimativamente 1:1 di due fenilossil erbicidi in forma esterea, l'acido 2,4-diclorofenossiacetico (2,4-D) e l'acido 2,4,5-triclorofenossiacetico (2,4,5-T).
Ai tempi in cui l'Agent Arancio fu venduto al governo USA per l'uso in Vietnam era già noto che conteneva la 2,3,7,8-tetraclorodibenzodiossina (TCDD), un sottoprodotto della produzione di 2,4-D e 2,4,5-T.
Il National Toxicology Program ha classificato la TCDD un cancerogeno per l'uomo, frequentemente associato con il sarcoma dei tessuti molli, linfoma Non-Hodgkin, malattia di Hodgkin e la leucemia cronica linfocitica (CLL).
In uno studio fatto dall'Institute of Medicine, un legame è stato trovato tra esposizione alla diossina e diabeti.
Tre studi hanno fatto pensare ad un aumento del rischio di un'acuta leucemia mielogenosa nei figli dei veterani del Vietnam, che potrebbe esser associata all'esposizione all'agente arancio.
grazie mille elwood la situazione mi e un pò più chiara ;)
figurati... se hai bisogno altro chiedi pure... comunque il discorso volendo sarebbe più articolato e complesso...
saluti
x caso sai qualcosa sulla chimica applicata ai materiali di costruzione?
se ti interessa ho della roba sui leganti edili e sulla produzione chimica del cemento
ma ho poco... se mi restringi il campo di ricerca m faresti un piacere...
posso sempre chiedere a persone che conosco ;)
si mi interessano queste cose...e poi anche le rocce
le rocce,l'argilla, la caolinite ecc...
e anche il feldspato...lo dimenticato
Ho una domanda :o
Quello che usano i ladri per far saltare i bancomat (ad es.) è etilene o acetilene? :roll:
Grazie doctor :)
...beh etene o etino che sia...sono entrambi infiammabili...molto probabilmente, acetilene (etino), proprio perché largamente usato per saldare e piú facile da reperire in bombole...deh...hai in mente qualcosa!? :roll: :lol: ...guarda che puó avere effetti catastrofici...giá un paio ci hanno lasciato le penne...
OT: bello l´avatar che hai adesso! Altare della Patria, Frecce Tricolori... :ok:
No, io non devo farci niente.
E che lunedì notte sono stato svegliato (io e metà paese) da una bomba :lolll:
In pratica voleva far saltare la cassa continua del supermercato che ho a 100 mt di distanza :o uno scoppio incredibile (fai conto che è partito un pezzo e ha sfondato una persiana dall'altra parte della strada :o )
Poi discutendo... qualcuno diceva etilene qualche altro etilene :roll:, volevo capirci chiaro :)
Grazie :) (e grazie per l'avatar)
Anch'io ho una curiosità... parrà stramba... poi vi spiego :)
Cercavo un liquido che, scaldato da una resistenza a bassa potenza (diciamo alimentata da max 6 V CC e 12 Ampère), produca un fumo denso e possibilmente non nocivo. Di solito per questo nel mio campo si usa l'olio di semi, ma fa poco fumo: io volevo un vero geyser! :067:
...per un´effetto "geyser"...come scrivi...il modo piú semplice é ghiaccio secco (diossido di carbonio, anidride carbonica, CO2, compressa, allo stato solido) da aggiungere in un recipiente aperto che contiene acqua bollente...l´effetto é garantito...:|
Attenzione! la manipolazione del ghiaccio secco richiede uso di guanti termici per evitare ustioni da congelamento!
Altrimenti, il meccanismo, simile come lo descrivi, con resistenza, ecc... lo trovi di serie nei "generatori di nebbia" che funzionano con una miscela di acqua bidistillata (deve essere assolutamente priva di minerali) e glicole propilenico (C3H8O2)
Dai un´occhiata QUI (Wikipedia)
mmh vista la pericolosità del ghiaccio secco eviterei... comunque stavo parlando con un mio docente... m ha detto che paradossalmente è più facile t vendano azoto liquido (a prezzi comunque alti...) piuttosto che ghiaccio secco... senza guanti termici e una adeguata conoscenza, evita!
meglio gli apparati che funzionano ad acqua bidistillata e glicole propilenico... magari costano 1po' ma almeno s sta in sicurezza...
tornando alla domanda di lake... beh come ha detto eXXo che sia stato etilene o acetilene, non c'è da scherzare... son esplosivi mica da ridere... è più facile recuperare una bombola di acetilene piuttosto che etilene... non ricordo che flash point hanno...
urca chissà che spavento! io probabilmente avrei continuato a dormire XD mi dispiace... che gente! :x
Giovedì sera stavo guardando su FoxCrime come ogni settimana CSI:LV... nella puntata hanno parlato di persone che a causa di un abuso di un farmaco a base di zolfo avevano il sangue verde... così incuriosito oggi mi son messo a cercare... fà davvero impressione :| comunque...
Stiamo parlando della sulfemoglobinemia, una rara condizione in cui c'è un eccesso di sulfemoglobina (SulfHb) nel sangue. Il pigmento è un derivato verdastro dell'emoglobina che non può esser riconvertito a normale, funzionale emoglobina. Causa cianosi anche a bassi livelli nel sangue.
È di solito indotta da farmaci. I farmaci associati con la sulfemoglobinemia includono acetanilide, fenacetina, nitrati, trinitrotoluene e composti dello zolfo (soprattutto solfonammidi). Altra possibile causa è l'esposizione occupazionale ai composti dello zolfo. La condizione generalmente si risolve da sola con un turnover degli eritrociti (globuli rossi), sebbene trasfusioni di sangue possono esser necessarie in casi estremi.
Nel giugno del 2007 in Canada, un team di chirurghi che stavano operando un paziente rimasero shockati vedendo che quest'ultimo perdeva sangue verdastro scuro, a tratti nero. Così chiesero alla rivista scientifica Lancet una spiegazione. Si scoprì che il paziente soffriva di sulfemoglobinemia...
alcuni dissero che era un Vulcaniano come Mr Spook XD questo perché secondo i più l'ufficiale tattico-scientifico di Star Trek si pensava avesse il sangue di questo colore, ma come ben sapete i Vulcaniani hanno al posto del Ferro il Rame come carrier di ossigeno... quindi il colore del sangue di Spook non ha nulla a che vedere con la suddetta malattia...
Gluboli rossi, bianchi e verdi.....
abbiam scoperto...l'emoglobina è italiana
Grazie per le risposte :)
Il ghiaccio secco l'avevo escluso da principio, non è molto "user friendly"
Anche l'altro sistema però sarà difficile che possa usarlo, dato che dovrei costruire un riscaldatore che possa entrare in un modellino di nave lungo meno di un metro... :(
Domanda: quanto tempo deve durare l´effetto "fumo"?
...perché, se é per un modellino potresTi anche usare una fialetta di liquido che viene utilizzata in campo termotecnico per misurare e visualizzare il flusso d´aria nelle condotte di aspirazione. Chiedi ad una ditta che si occupi di refrigerazione e/o termotecnica, senz´altro non avranno problemi a venderTi qualche fialetta di questo prodotto.
Provo a cercare il nome del prodotto e la sua composizione...se trovo qualcosa Te lo sapró dire...OK?
Comunque, sapendo "cosa" si maneggia, il ghiaccio secco non é mica il "diavolo"...e probabilmente, per il Tuo scopo, la soluzione piú semplice, quella che Ti permette di non dover far grosse modifiche al Tuo modellino...
Ghiaccio secco lo puoi trovare presso quelle aziende che imballano e spediscono prodotti alimentari refrigerati, anche in questo caso, chiedere loro 1/2 kg o 1 kg di ghiaccio secco, mica vanno in fallimento...
Ogni paese ha i suoi parametri per stabilire se un'acqua è potabile, e quindi bevibile.
Questi prevedono l'assenza di batteri e virus, e limiti minimi e massimi per qualsiasi altro elemento chimico.
Beh, non proprio tutti gli elementi, ma molti. È fin troppo semplice capire cosa voglia dire assenza di batteri, per cui non ce ne occuperemo, più complicato è l'aspetto chimico fisico.
Questo argomento viene poco spiegato, forse intenzionalmente, non lo so, certamente è un po' strano che un aspetto così importante, sia trattato in modo complicato e non comprensibile ai più. Infatti per poter leggere accuratamente un'etichetta dell'acqua, è ormai necessario avere una laurea in chimica.
Sappiate che nell'acqua sono ammesse per legge, concentrazioni, di arsenico, ammoniaca, cromo, pesticidi, fertilizzanti chimici, e molte altre sostanze simili, che, sicuramente, bene non fanno.
Inoltre lo stato delle tubature degli acquedotti, sono spesso, in uno stato non ottimale.
Tutto questo può accadere, perchè come già detto molte volte, l'attuale società, basata su un consumismo sfrenato, produce scorie chimiche di ogni genere in quantità gigantesca, e tutte queste, in maggior o minor misura, vanno a finire nell'acqua.
Eliminare queste sostanze dall'acqua è complicato, e, soprattutto molto costoso, per cui la soluzione dei governi è stata quella di permetterne la loro presenza, anche se, ovviamente, in dosi non grandi, se no sarebbero letali.
Ma questo non significa che non ci siano.
Io non credo che le mamme dei nostri figli userebbero ancora l'acqua del rubinetto, se fossero a conoscenza di tutte le sostanze presenti al suo interno.
Spesso ho sentito dire alla televisione, da “esperti”, che l'acqua del nostro rubinetto è controllata in modo frequente.
Non ho dubbi al riguardo, ma questo non vuol dire che sia pulita.
Se nell'acqua è presente l'arsenico, come in molti comuni italiani, un tecnico può anche controllare l'acqua 10 volte al giorno, ma se l'arsenico rimane, che importanza hanno quei controlli?
Secondo me, nessuno, se non il fare sapere alla gente che l'acqua viene controllata accuratamente, senza però mai prendersi la briga di dire anche i risultati dei controlli.
Quelli, a mio avviso, sarebbero interessanti, visto che, in teoria, lo scopo di un controllo, dovrebbe essere quello di verificare la qualità di qualcosa.
Tornando al tema, i parametri di potabilità dell'acqua sono due:
analisi batteriologica
analisi chimico fisica
Per avere una idea di cosa stiamo dicendo, quando parliamo di analisi chimica dell'acqua, bisognerebbe prendere la legge vigente (si può scaricare da internet, per chi volesse consultarla), e vedere quali sono le sostanze da verificare. In questo modo, si avrebbe la piena realtà, di cosa c'è nell'acqua, o di cosa potrebbe esserci. Vi assicuro che rimarreste sorpresi dal numero di sostanze presenti, sostanze che mai immaginereste di poter trovare nell'acqua che sgorga dal vostro rubinetto.
I limiti di potabilità, non cambiano il senso della cosa, e cioè, che nell'acqua potabile, anche se in quantità limitate, sono presenti un numero elevato di sostanze tossiche.
Questo a causa degli svariati motivi di cui abbiamo trattato in precedenza, e dell'impossibilità, da parte degli enti supposti, di eliminarle.
Sui limiti si potrebbe parlare per ore, in quanto variano da paese a paese.
Infatti in Italia sono permesse quantità di alcune sostanze, che sarebbero assolutamente illegali in altri paesi.
Un esempio si tutti: i nitrati.
Questa è una sostanza derivante dall'uso di fertilizzanti chimici e pesticidi.
A contato con i globuli rossi, trasformano l'emoglobina in metaemoglobina.
Mentre la prima trasporta ossigeno, la seconda non lo fa, ed è cancerogena.
Potremmo spiegare molto meglio, ma in sintesi questo è quello che succede.
I nitrati, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, dovrebbero avere un limite massimo di 5 mg/lt, mentre in Italia il limite è di 50.
Ora, io non so chi dei due stia sbagliando, ma di sicuro questo dato è fortemente contrastante. Questo sta a significare che non sempre i limiti dei parametri di potabilità, per quanto assicurati da mille esperti, siano completamente sicuri, e comunque, rimane il problema di fondo, e cioè, che limiti o non limiti, le sostanze inquinanti sono in ogni caso presenti.
Quindi, come fare per sapere come stabilire se l'acqua che stiamo usando è buona o no?
Senza necessariamente essere dei chimici, ci sono 3 o 4 parametri che bisognerebbe conoscere. Questi sono:
- Residuo fisso
- Temperatura alla sorgente
- pH
- conducibilità elettrica
Questi valori dovrebbero essere consultati insieme.
Se tutti fossero buoni, avreste un'acqua perfetta. Allora guardiamoli un po' da vicino.
La temperatura alla sorgente dovrebbe essere abbastanza bassa, tra i 5 e i 10 gradi, perchè l'acqua non trasporta calore, per cui più la temperatura è bassa, meglio è.
Il pH indica la concentrazione di ioni di idrogeno, e di conseguenza la presenza di più o meno sostanze solide nell'acqua.
7 è il valore neutro. Le acque con pH superiore a 7, sono cosiddette basiche, mentre quelle con valore inferiore, sono considerate acide.
L'acqua dovrebbe avere un pH leggermente acido, tra 6 e 6,8.
La conducibilità elettrica indica quanto sia conducibile un acqua o meno.
Dovrebbe essere piuttosto bassa.
L'ultimo e forse più importante, perchè determina, in qualche misura, tutti gli altri valori, è il residuo fisso.
Questo sta ad indicare la quantità di minerali inorganici nell'acqua, e quindi potenziali accumuli. Viene misurato portando l'acqua ad una temperatura di 180 gradi.
Tutto quello che non riesce ad evaporare, è il residuo fisso.
Considerando quello che abbiamo detto finora, più basso è il residuo fisso, più leggera e quindi migliore è l'acqua.
Un'acqua perfetta avrebbe un residuo fisso inferiore a 50 mg/lt, sotto il 100 sarebbe comunque buona, entro 200 discreta, e così via. In Italia il residuo fisso è consentito fino a 1500 mg lt.
Mediamente, le acque delle grandi città italiane, il residuo fisso varia da 250 a 500.
Chiaramente, l'acqua di alta montagna, sopra i 1000 mt, avrebbe un basso residuo fisso, per cui tutte le località che si trovano a quelle altezze, forniscono ai loro abitanti, acque molto leggere. La stessa cosa vale per le acque minerali. Le sorgenti di alta quota hanno solitamente, residui fissi molto bassi.
È fin troppo facile comprenderne la ragione. In alta quota tutto è più pulito, a cominciare dall'aria, e di conseguenza la qualità dell'acqua è assolutamente migliore.
Purtroppo per noi, la maggior parte della popolazione non vive in montagna, ma in pianura, e causa il grande inquinamento prodotto dall'uomo, qui le falde acquifere non sono affatto buone, nonostante le rassicurazioni che ci vengono fornite da sempre.
Se l'acqua provenisse tutta dall'alta montagna, i livelli di potabilità sarebbero assolutamente più bassi, in quanto non ci sarebbe la necessità di innalzarli per garantirne la potabilità; semplicemente sarebbe già buona.
Ma siccome la maggior parte di acqua proviene dalla pianura, e non solo quella dei nostri rubinetti, ma anche molte minerali, allora diventa necessario elevare i parametri di potabilità, per rimediare al danno dell'operato dell'uomo nell'ultimo secolo.
Escherichia coli, enterococchi e Clostridium perfringens devono essere assenti. La presenza di ammoniaca, nitriti e nitrati (possono essere sia di origine minerale, sia provenire da concimi sintetici) è indice di inquinamento batterico ed è comunque necessario effettuare l'analisi batteriologica per accertare l'assenza di microrganismi patogeni, determinando la quantità di microrganismi presenti e l'indice di inquinamento fecale dovuto al numero di batteri coliformi.
La radioattività legata al trizio non deve essere superiore a 100 Becquerel/L, mentre la dose totale indicativa è di 0,2 mSv/anno.
parametri chimici
acrilammide: 0,10 μg/L
antimonio: 5 μg/L
arsenico:10 μg/L
benzene: 1 μg/L
benzo[a]pirene: 0,01 μg/L
boro: 1 mg/L
bromato: 10 μg/L
cadmio: 5 μg/L
cromo: 50 μg/L
rame: 1 mg/L
cianuro: 50 μg/L
1,2-dicloroetano: 3 μg/L
epicloridrina: 0,1 μg/L
fluoruro: 1,5 mg/L
piombo: 10 μg/L
mercurio: 1 μg/L
nichel: 20 μg/L
nitrato: 50 mg/L
nitrito: 0,5 mg/L
antiparassitari: 0,1 μg/L
antiparassitari totali: 0,5 μg/L
idrocarburi policiclici aromatici: 0,1 μg/L
selenio: 10 μg/L
tetracloroetilene + tricloroetilene: 10 μg/L
trialometani totali: 30 μg/L
cloruro di vinile: 0,5 μg/L
clorito: 200 μg/L
vanadio: 50 μg/L
parametri indicatori
alluminio 200 μg/L
ammonio 0,50 mg/L
cloruro 250 mg/L
Clostridium perfringens (spore comprese) 0 unità/100mL
colore accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale
conduttività 2.500 μS/cm (20 °C)
concentrazione ioni idrogeno 6,5 ≤ pH ≤ 9,5
ferro 200 μg/L
manganese 50 μg/L
odore accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale
ossidabilità secondo Kubel 5 mg/L di O2 consumato
solfato 250 mg/L
sodio 200 mg/L
sapore accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale
conteggio delle colonie a 22 °C senza variazioni anomale
batteri coliformi a 37 °C 0 unità/100mL
TOC senza variazioni anomale
torbidità accettabile per i consumatori e senza variazioni anomale
durezza 15-50 (valori consiglisati) °f
residuo fisso a 180 °C 1.500 (limite massimo consigliato) mg/L
disinfettante residuo (se impiegato) 0,2 mg/L