uh non litigate eh
uh non litigate eh
Originariamente inviata da filosofo
L'hai interpretato perfettamente.
Finora in questo forum non c'era riuscito nessuno, probabilmente a causa delle mie scarse capacità esplicative... sono mesi che parlo della differenza di condizioni di base fra il figlio di un semianalfabeta con problemi economici da risolvere come esigenza primaria e il figlio di un benestante.
Ci sn anche altre diverse condizioni di base dovute a diversi genitori: esistono per esempio i genitori che dedicano molto del loro tempo ai figli e altri che preferiscono investire il loro tempo a scalare l'organigramma del loro posto di lavoro, genitori per i quali la cultura è la massima riccheza che si può trasmettere a un figlio e altri per i quali la ricchezza da trasmettere è quella materiale e via così si potrebbero fare altri esempi... resta il fatto che i bambini non hanno tutti le stesse possibilità di crescita.
Perdi di vista che ognuno di noi è diverso dagli altri e che quindi si otterrebbero comunque diversi risultati, però dovuti alle caratteristiche intrinseche di ognuno di noi e non a quelle dei nostri genitori.Originariamente inviata da Frida89
Ti faccio un esempio: dai a due pittori la stesa tela, gli stessi pennelli e i medesimi tubetti di colore etc.: non credo che farebbero due quadri identici...
Prova poi a dare a uno di loro tutto il materiale detto prima e all'altro solo un pennello e tre o quattro tubetti di colore... non è detto che quest'ultimo non riesca comunque a fare un quadro più bello del primo, però è innegabile che non abbia avuto le stesse possibilità dell'altro.
Il mio piccino vorrei "educarlo" tramite gli estremi di ogni cosa in modo che trovi da solo il suo equilibrio. Vorrei passare con lui giorni interi e lasciarlo da solo, presentargli il piacere del lusso e la bellezza a volte triste e poetica della miseria, farlo viaggiare ovunque e poi farlo affezionare ad un posto magari di per se banale ma peculiare, presentargli l'arte e la cultura e nel contempo lasciarlo fare anche il tamarro se vuole. Secondo me deve arrivare all'età adulta con un bagaglio di esperienze il più diversificato possibile, in modo che dalla sua valigia possa estrarre l'abito più adatto in ogni momento.
Originariamente inviata da s@ve
E chi decide come devono essere educati i bambini in un'ipotetica comune?
E la comune non va a cozzare contro la libertà di educare mio figlio come più mi sembra corretto?
se io avessi un figlio tenderei ad assumere per almeno i primi 13 anni di vita un comportamento rigido, mettere dei paletti su dei comportamenti che per la mia morale non si devono fare, ma cmq senza limitare le esperienze e la vivacità, ma sempre e solo se si comporta bene ed è educato, e soprattutto sarà poco viziato, perchè deve capire che se vuole qualcosa prima se la deve conquistare
Originariamente inviata da obo
ok ma nn troppo!
mettere dei paletti su dei comportamenti che per la mia morale non si devono fare, ma cmq senza limitare le esperienze e la vivacitàOriginariamente inviata da JIMI :-)
Originariamente inviata da 666polly
Hai centrato un problema che è di fondo, usando quell'aggettivo possessivo che ti ho evidenziato: moltissimi genitori esercitano un diritto di possesso sull'oggetto figlio, dimenticando che sono invece soltanto degli educatori di un'altra persona e che nell'educarla non dovrebbero porre riferimenti a loro stessi ma all'intera comunità dove loro figlio sarà chiamato a vivere.
Certo ma l'unico motivo per cui ho usato l'agettivo mio è perchè il bimbo è mio in quanto l'ho partorito io. E il fatto che io abbia usato il possessivo non esclude che io voglia che mio figlio sia libero.Originariamente inviata da s@ve
Ma per favore potresti dirmi quali sarebbero i principi educativi di una comune? E chi li sceglie?