Forse come ritengono alcuni giuristi il diritto alla vita va inteso nel suo concetto più ampiossia diritto ad una vita dignitosa,e ciascuno deve poter decider quando morire (se ovviamente si trova in determinate condizioni) e quindi tale diritto comprende anche il diritto alla morte.
Va considerato tuttavia un aspetto che stiamo trascurando;ovvero che il concetto di "rispetto per la vita" non è un concetto assolutamente universale,ma è fortemente influenzato da fattori culturali,ambientali e storiografici;
basti pensare a quanto fosse una consuetudine suicidarsi presso gli Antichi Romani et popoli simili,per non parlare del Giappone antico e attuale,anche per banali questioni di onore,motivazioni che fanno rabbrividire noi occidentali...
ovviamente,per ragioni di "sopravvivenza della specie" (salvo casi patologici) ogni persona ha l'istinto di sopravvivenza...ma in determinati casi,di fronte a difficoltà più o meno insormontabili,l'ambiente culturale/religioso nel quale si è cresciuti influisce tantissimo sul grande passo... (non il matrimonio eh)
il rispetto della vita non centra nulla, per le cose che ho detto appena sopra.
Di base nn condivido il suicidio o almeno nn in alcuni casi xkè nn lo trovo una soluzione ai problemi, ma una fuga x codardi, alla fine c'è sempre una soluzione possibile a tt, basta avere la voglia e la forza di trovarla.
Ma nn credo di aver nessun diritto di impedire ad una persona di suicidarsi, infondo la vita è l'unica cs ke veramente appartiene all'uomo e quindi dovrebbe poterci fare quel ke vuole qnd e se può.
Io sinceramente rimango basito dalle affermazioni che molti di voi hanno detto finora.
Partiamo prima di tutto dall'aspetto giuridico. Tutti i medici hanno fatto un giuramento, il Giuramento di Ippocrate, che sono tenuti a rispettare, pena la radiazione dall'albo. C'è un punto che dice espressamente:"di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di una persona;".
Quindi, quello che hanno fatto significa automaticamente la radiazione dall'albo dei medici per quei pazzi. Il secondo punto è un qualcosa di più spirituale, troppo delicato da affrontare cosi, senza preparazione; ma voglio soffermarmi sul mondo animale, che qualche genio ha pensato bene di tirare in ballo citando la selezione naturale (ma si può??); non ho mai visto un animale suicidarsi deliberatamente per motivi che siano diversi dal salvare i propri figli o salvaguardare la vita della "famiglia". Il suicidio, secondo me, non può essere contemplato in nessuna civiltà, in quanto è un atto deliberatamente fasullo e ipocrita. Nessuno di noi, dal più profondo del cuore, vuole la sua stessa morte. Di questo sono fermamente convinto. Persino i malati terminali. Non credete che vorrebbero tornare a vivere normalmente piuttosto che morire? Lo so, per ora non ci sono cure, ma bisogna comunque lottare, perchè si vuole vivere. Ed è l'unico diritto riconosciuto universalmente.
Innanzi tutto il fatto è avvenuto in Inghilterra e lì da quanto ho letto è riconosciuto il diritto al suicidio,per cui i medici avrebbero rischiato se non avesso rispettato la volontà dell'aspirante suicida.
Il suicidio è un diritto che non si può negare a patto che non leda terzi nella sua esecuzione(fughe di gas,gettarsi dal balcone per le vie della città ecc.).
Ma in questo caso i medici non ptevano stare fermi e non fare niente. Se proprio vogliamo metterla sul giuridico, la tipa ha leso terzi, perchè ha messo i medici nella scomodissima situazione di rispettare "la legge" (virgolettata perchè mi sembra davvero insulsa) e andare contro il loro giuramento, o viceversa. Quindi questo suicidio "non è ammesso"