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Scudo fiscale

  1. #1
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
    Messaggi: 35,505
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    Predefinito Scudo fiscale

    Via libera alle nuove misure di scudo fiscale, la cui data di partenza è prevista per il prossimo 15 settembre (non più 15 ottobre come inizialmente stabilito). Le nuove misure stabiliscono che nessun reato potrà più essere salvato a eccezione della dichiarazione infedele e dell'omessa dichiarazione.
    L'emendamento prevede, infatti, l'aumento delle sanzioni per l'omessa dichiarazione di detenzione di investimenti e attività all'estero: potrà variare dal 10 al 50%, (mentre ora varia dal 5 al 25%) ma viene eliminata la possibilità di confisca. E’ stata, poi, eliminata la possibilità di regolarizzare, senza rimpatriarle, le somme detenute in Paesi aderenti allo spazio economico europeo.
    Ora la facoltà di non rimpatriarle resta solo per i Paesi Ue. La nuova norma, infatti, norma prevede l'istituzione di un'imposta straordinaria sulle attività finanziarie e patrimoniali, detenute fuori dal territorio dello Stato e a condizione che le stesse vengano rimpatriate in Italia da paesi extra Ue, nonché regolarizzate, ovvero rimpatriate, purché in essere in paese dell'Unione europea.
    L'emendamento garantisce l'anonimato e prevede che il rimpatrio, cioè la regolarizzazione, avvenga con il pagamento dell'imposta e non può costituire elemento utilizzabile a sfavore del contribuente, in ogni sede amministrativa o giudiziaria, in via autonoma o addizionale. Il gettito sarà inserito in una contabilità speciale e potrà essere utilizzato a partire dal 2010.
    Infine, stabilita l’aliquota complessiva del 5%, applicazione sulle attività finanziarie e patrimoniali detenute almeno al 31 dicembre 2008 o rimpatriate e regolarizzate a partire dal 15 settembre 2009 e fino al 15 aprile 2010: questi i due aspetti principali dell'emendamento sullo scudo fiscale. Il ministro dell’economia, Giulio Tremonti, ha spiegato: “Se non avessi dovuto fare il Dpef per legge, non avrei fatto previsioni. Ho scritto che il Pil crescerà dello 0,5% nel 2010 perchè ci sono alcuni indicatori positivi. L’impressione è che, finita la fase di caduta, si apra una fase in cui si può essere realist”.
    Anche secondo Bankitalia il 2009 si chiuderà con un calo del Pil pari al 5,2%, stima contenuta nel Bollettino economico. Meno fiduciosa via Nazionale si mostra per il 2010. Inoltre, si stima che nei prossimi tre anni, secondo il Dpef, gli investimenti privati in acquisti di macchinari dovrebbero crescere in media del 2,8%, e gli investimenti in costruzioni dell’1,9%. Critico il Pd: “Dopo aver dichiarato solennemente la fine dei condoni ne ricomincia una stagione con l’esito inevitabile di un maggior carico fiscale su chi fa il suo dovere”, ha detto PierLuigi Bersani.
    http://www.businessonline.it/news/89...stinatari.html

    dice bene Di Pietro: i più furbi la fanno sempre franca, i più onesti diventano i più fessi. questo è il messaggio che si passa al paese.


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  3. #2
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
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    Buona cosa però il fatto che sia stato aumentata la percentuale di sanzione e sia stata eliminata almeno in buona parte la possibilità di NON rimpatriare le somme. Sono entrambe cose importanti che andrebbero sottolineate.

    Per il resto, lo scudo fiscale mi ha sempre visto favorevole, e con questi due aggiustamenti lo sono ancora di più.

  4. #3
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
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    e ancora

    Scudo fiscale: un certo numero di evasori, falsificatori di bilanci, riciclatori, spacciatori, trafficanti di armi e di donne sta preparandosi a ripulire il bottino. Ecco come (e perché).


    Sul sito dell’Agenzia delle Entrate ci sono i moduli per lo “scudo fiscale”; e un certo numero di evasori, falsificatori di bilanci, riciclatori, spacciatori, trafficanti di armi e di donne sta preparandosi a ripulire il bottino. Pagheranno il 5% (contro la consueta percentuale dei riciclatori di professione, dal 30 al 50%) e avranno danaro lecito, realizzando il sogno di ogni delinquente: impiegare il provento del delitto senza essere scoperto. I soldi di questa gente adesso potranno rientrare.
    Magari non hanno mai lasciato l’Italia: ma basterà portarli all’estero e poi portarli indietro. Una pacchia . Certo, necessità non vuol legge: siamo senza soldi, c’è la crisi (ma c’è? Berlusconi dice sempre di no); le spese correnti ci mangiano vivi; le grandi opere cui sarà affidata la memoria imperitura del regime ingoieranno risorse stratosferiche; gli sprechi hanno raggiunto soglie da Paesi arabi o africani; come si fa? Svendiamo tutto, tiriamo una boccata d’ossigeno e… Ecco e poi?

    Poi niente: questo è il terzo scudo fiscale dal 2001 e il decimo condono in 30 anni; una svendita continuata.
    Sulle ragioni della svendita e sui suoi pregi politici poche parole: per riempire la cassa o così o una finanziaria da urlo e un aumento della pressione fiscale micidiale. Dopodiché la popolarità di Berlusconi e soci (il 68 % dei consensi!) crollerebbe a picco e i nostri si troverebbero ad affrontare numerosi processi, non più protetti dal Lodo Alfano. Ma quali gli inconvenienti? Perché i condoni, gli scudi fiscali, le amnistie fanno male al Paese? Perché ogni cittadino che può (e dunque tutti meno i lavoratori dipendenti che, poveretti, vorrebbero tanto evadere ma proprio non possono) si fa i suoi calcoli.

    La percentuale di accertamento tributario su scala nazionale va dall’8 al 10 per cento; ogni cittadino sa che, se presenta una dichiarazione tributaria falsa, la farà franca in circa il 90 per cento dei casi: nessuno lo controllerà. Il rischio di finire tra gli sfigati in realtà è più basso perché, ogni 5 anni, la dichiarazione falsa non può più essere controllata . A questo si aggiunge il condono periodico. In media, uno ogni tre anni. Sicché anche quelle annualità ancora a rischio di controllo (sempre il 10 per cento) le sfiliamo da sotto il naso del Fisco pagando un piccolo obolo (5 per cento contro un’aliquota media del 40 per cento). Ma chi, in questa situazione, è così imbecille da pagare le imposte dovute? Una categoria sola, il lavoratore dipendente. Ecco perché la politica dei condoni è la prima responsabile dell’altissimo tasso di evasione in Italia. Eh, però, soldi ci servono e la cassa è vuota. Vero. Allora bisogna avviare una politica tributaria di lungo respiro. Dunque introdurre il principio della totale deducibilità dei costi (lo si fa negli Usa). Vado al ristorante? Mi faccio rilasciare la fattura e la deduco; compro un vestito? lo stesso; ristrutturo una casa? idem. In questo modo il Fisco sarebbe in grado di incrociare ogni costo con il relativo ricavo. Non sfugge più niente. Ah, certo, ci va una buona organizzazione, prima di tutto informatica. Però sono tempi in cui le capacità di calcolo informatiche sono incommensurabili; e, quanto all’organizzazione, mi pare che i dipendenti del Fisco siano circa 360.000; Naturalmente chissà quanti proverebbero a dedursi costi fasulli.

    Qui ci va il secondo strumento: una lotta all’evasione seria. Che, nonostante tutte le balle raccontate ogni anno dal Governo (da tutti i Governi) e dalle sue strutture specializzate in materia, attualmente è una barzelletta. Prima di tutto perché la ridotta percentuale dei controlli e i ricorrenti condoni sono un ostacolo insuperabile: se ogni tre anni debbo tirare una riga sulle evasioni fatte fino ad allora, che lotta all’evasione faccio? Ma poi perché l’accer tamento tributario è talmente complicato che, prima di arrivare alla conclusione passano anni; ma tanti. Io faccio il presidente di una sezione di Commissione tributaria regionale (l’Appello): in genere esaminiamo anni dal 1998 al 2000; ma qualche volta vediamo roba del 1995. E, dopo di noi, c’è ancora il giudizio di Cassazione... Infine perché il processo penale per i delitti tributari è una vera farsa: per le solite ragioni per cui il processo penale italiano è costruito per non funzionare; e poi anche perché la legge penale tributaria è stata scritta sotto dettatura del partito degli evasori. Pensate che, per essere sottoposti a processo penale per dichiarazione infedele, occorre aver evaso un’imposta superiore a 103.000 euro, il che vuol dire che non sono stati dichiarati ricavi per circa 250.000 euro. Insomma chi fa un nero da un quarto di milione (all’anno) non sarà mai imputato. Qualche anno con una politica tributaria assennata e un assetto sanzionatorio severo ed efficiente e anche l’Italia potrebbe aspirare ad un posto tra i Paesi civili.

    (da Il Fatto Quotidiano - n°2 - 24 settembre 2009)

  5. #4
    obo
    .
    35 anni
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    e ancora 2
    Chi sbaglia non paga
    Ora si è voluto esagerare. L'estensione del*lo scudo a reati penali rappresenta uno schiaffo all'equità fiscale e sociale

    Lo scudo, nella sua versione originale, nell’attuale situazione di crisi aveva una sua logica. Ma ora, con l’estensione ad altri reati penali e fiscali, si è voluto esagerare: la decisione può puntellare il gettito ma ha poco a che fare con l’equità.

    Jean Baptiste Colbert, ministro delle finanze sotto il Re Sole, citato spesso da Giulio Tremonti, sosteneva che il suo lavoro consisteva nello spen*nare un'oca provocando il minimo di strilli. E di danni. Non potendo imperversare sugli italiani già tartassati, almeno quelli onesti, negli ultimi anni il Fisco ha cercato strade alternative. Prima i condoni tributari. E ora gli scudi fiscali. Provvedi*menti che hanno il vantaggio di riempire un po' le casse - e questo non guasta mai con una spesa pubblica irrefrenabile - ma senza dover mettere le mani nelle tasche dei cittadini. E, fattore non secondario, accontentando una bella fetta dei propri elettori. Una politica con il fiato corto. L'esperienza in*segna che i condoni consentono exploit di gettito temporanei. Ma poi tutto torna come prima. Gli onesti, pur arrabbiati, continuano a fare gli one*sti (ma forse sono meno numerosi di prima e si*curamente più arrabbiati). I disonesti ritornano nell'ombra, puntando al prossimo condono.

    Non sono bastati, evidentemente, gli scudi 2001 e 2002 per convincere chi aveva portato ille*citamente soldi all'estero a farli rientrare e rimet*terli a disposizione del Paese. Ecco quindi nascere lo scudo ter. Un provvedi*mento criticabile, ma che nell'attuale situazione di crisi aveva una sua logica. La guerra ai paradisi fiscali è stata dichiarata a livello mondiale: tutti gli Stati si sono indebitati e non possono più ri*nunciare a tassare la ricchezza prodotta dai pro*pri cittadini. Gli spazi di manovra degli evasori sono destinati inevitabilmente a restringersi, co*me dimostrano anche le prime crepe nel segreto bancario svizzero. Molti imprenditori sono in dif*ficoltà, non trovano finanziamenti in banca: con lo scudo avevano la possibilità di attingere al te*soretto estero pagando un pegno ridotto, solo il 5%. Un'alternativa alla chiusura. Anche l'obbligo di rimpatriare i capitali extra Unione europea, in pratica quelli custoditi nelle banche elvetiche, aveva un senso in questa corni*ce. In passato, invece, i soldi venivano semplice*mente sanati, ma rimanevano all'estero senza es*sere rimessi in pista. Ora, invece, possono dare una spinta a un'economia che si sta riprendendo. Di questi soldi, forse, c'era effettivamente biso*gno.

    Ma ora si è voluto esagerare. L'estensione del*lo scudo ad alcuni altri reati penali e fiscali, come l'odioso falso in bilancio, decisa dal Parlamento e avallata dal governo, può sicuramente puntellare il gettito, ma rappresenta uno schiaffo all'equità fiscale e sociale. Fa venire meno la certezza della pena. Insinua il dubbio che nell'ambito economi*co tutto sia possibile, tanto una scorciatoia prima o poi si trova. Dimostra l'impotenza dello Stato. Un provvedimento nato per chiudere un'epo*ca - quella dei paradisi fiscali, dei soldi facili, dell' economia e della finanza senza regole - si è tra*sformato in un super condono mascherato. Il get*tito sarà probabilmente più sostanzioso, perché certe ricchezze sono state costruite effettivamen*te con reati fiscali, come la sovra-fatturazione, ma il sistema fiscale ancora più iniquo. E ancora più lontano dai cittadini corretti. E' vero che con*temporaneamente allo scudo il Fisco sembra in*tenzionato a stringere nell'angolo gli evasori. Ma il colpo di spugna ormai è certo. La determinazio*ne nella lotta all'evasione, e soprattutto i suoi frutti, sono tutti da dimostrare.
    Chi sbaglia non paga - Corriere della Sera
    siamo un popolo di mafiosi del *****, nulla da dire.
    e si, fa bene Di Pietro a dare dei mafiosi al parlamento.

    speriamo solo che Napolitano trovi il modo di bloccare questa roba.

  6. #5
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
    Iscrizione: 2/4/2006
    Messaggi: 43,734
    Piaciuto: 2786 volte

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    Considerando il modo indegno in cui le nostre tasse vengono usate, evadere mi sembra il minimo di "reazione" possibile.....

  7. #6
    Moderatrice Holly
    Donna 34 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
    Messaggi: 35,150
    Piaciuto: 10122 volte

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    questa è una cosa che mi lascia senza parole quasi ai livelli dell'immunità processuale per le più alte cariche dello stato.

    sul serio, non so quali parole usare per esprimere il mio disgusto.
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  8. #7
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 42 anni
    Iscrizione: 3/2/2009
    Messaggi: 10,246
    Piaciuto: 1043 volte

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    Quelli che... legalizzano l'illegalità...

  9. #8
    Sempre più FdT
    37 anni
    Iscrizione: 25/9/2008
    Messaggi: 2,883
    Piaciuto: 1 volte

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    esatto, onesti fessi e furbi la fanno franca, e nn ci voleva l'eccelsa mente di di pietro x farlo notare

  10. #9
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
    Messaggi: 35,505
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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Considerando il modo indegno in cui le nostre tasse vengono usate, evadere mi sembra il minimo di "reazione" possibile.....
    allora da domani non lamentarti più se ci sono i furti, grazie.

  11. #10
    Assuefatto da FdT
    Uomo 36 anni da Milano
    Iscrizione: 22/12/2005
    Messaggi: 602
    Piaciuto: 0 volte

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    Secondo me è l'effetto droga....
    Prima inizi e ti diverti.
    Poi continui sempre di più e cominciano ad arrivare i problemi.
    Insisti, perché orami hai la dipendenza, e arrivi fino alla morte.

    Non penso quanto che qualcuno riuscirà a combinare qualcosa, che sia Napolitano o Di Pietro. Da quanto si vede si capisce che per far parte del Parlamento non puoi essere un onesto, o non ti faranno mai parlare.

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