Lodo Alfano

[Grì]

L'avvocatura dello Stato non potrebbe esprimersi diversamente, date le sue funzioni.

Aspetta: una cosa è l'esercizio delle sue funzioni, una cosa è porre la questione sulla fiducia alla Corte Costituzionale, come in pratica sta facendo! Non so quante volte è stata ripetuta la parola "dimissioni" nella memoria difensiva dell'avvocatura, è una cosa incredibile.. E non puoi chiedere che si tenga conto della possibilità di vuoti di potere, se stai implicitamente ammettendo che la bocciatura del lodo rischierebbe di mandare al gabbio una delle più alte cariche dello Stato (carica che, per quello che è diventato il nostro sistema, può fare carne di porco di tutto quello che vuole)

E' una cosa che non sta nè in cielo nè in terra! Io ho letto la sentenza del 2004 sul vecchio Lodo Schifani, è di una chiarezza lampante.

Poi, altra cosa è essere convinti delle dimissioni del Premier nonchè della valangache gli cadrà addosso: io non sono più convinta di niente, dopo tutto quello che ci siamo fatti passare sotto il naso potrebbe benissimo essere incoronato Imperatore.

Aggiungo: la tesi sui complotti non l'ho mai sentita e poco mi sembra plausibile, ma non sapendo nulla non posso pronunciarmi in merito. Però, a chi ha postato l'articolo di Guzzanti, dico che è un personaggio che va preso con le pinze e che (a me personalmente) non ha mai convinto.

Comunque, per quanto mi riguarda, se la Corte non boccia il Lodo do davvero di matto.

[toscanoxdoc]

speriamo che lo dichiarino incostituzionale, speriamo davvero!

poi a quel che verrà non ci penso, l'importante è che lo dichiarino incostituzionale.

quotoanchio la penso così

[paky92]

Se non ha corrotto qualcun altro non può passare, perkè già stato dichiarato incostituzionale..

e ma.....stiamo parlando di quello che è andato a cena con i giudici che devono decidere........e cmq stiamo parlando di silvietto.....

[Folletta]

e ma.....stiamo parlando di quello che è andato a cena con i giudici che devono decidere........e cmq stiamo parlando di silvietto.....

Infatti ho scritto "se non ha corrotto"..
Se lo ha fatto possiamo anche iniziare a preoccuparci seriamente di quello che potrà fare dopo..

[obo]

Roma, 17-09-2009
Se la Consulta dovesse bocciare il Lodo Alfano, Berlusconi rimarrebbe al suo posto: "Continueremo a governare anche se il parere della Corte Costituzionale fosse contrario". Lo ha detto a Ballarò il ministro della Giustizia Angelino Alfano.
Secondo il ministro la sentenza della Consulta "non è un giudizio sulla legislatura nè sul premier, ma sulla legge che abbiamo fatto per tutelare un bene. Volevamo offrire un principio per cui chi governa deve avere la possibilità di governare senza dividere il tempo tra il governo e i viaggi nei tribunali".
Rainews24.it

ed ecco la cazzata del giorno ci mancava



ma è cosi difficile pretendere di avere come politici persone per bene? perchè se chi ci governa è una persona per bene possiamo stare tranquilli che il tempo in tribunale non ce lo passano...

[Wolverine]

ma è cosi difficile pretendere di avere come politici persone per bene?

Sì.....purtroppo.....

[Tyler Durden]

non hanno tempo.. poverelli.. alfano ieri sera l'avrei preso a sberle

[Ciccio0589]

io spero piu' che nell'incostituzionalità del lodo in un infarto fulminante che ci privi per sempre della sua presenza così fastidiosa,cmq se berlusconi cadrà sarà perchè i vari bruto e cassio che ci sono all'interno del suo partito porteranno a termine il loro lavoro,mi sembra chiaro che gli ultimi avvenimenti successi a berlusconi li abbiano messi sul tavolo loro insieme alla lega sperando di essere loro i prossimi epigoni sl che secondo il mio modestissimo parere stanno sottovalutando di molto un altro che viene attaccato ormai giornalmente che è Fini

[Don Rodriguez]

ragazzi ma guardate che il capo dello stato gode già dell'immunità, il lodo alfano la renderebbe pressochè totale.

[obo]

Lodo, Consulta divisa. Quanto peserà la rinuncia di Fini?

di Claudia Fusani Una sentenza che è lo spartiacque della legislatura. Ununico tavolo da cui dipendono tante partite: la durata del governo, la tenuta del Pdl, la nascita di nuove formazioni politiche al centro, un’eventuale diaspora nel Pd. Così la Consulta si ritrova ad essere, suo malgrado, non solo garante e giudice delle leggi ma anche arbitro degli equilibri politici. Ecco perché domattina, quando avvieranno la pubblica udienza che dovrà decidere la costituzionalità del Lodo Alfano, i quindici alti giudici di palazzo della Consulta dovranno anche decidere se essere solo giuristi o anche istituzione dello Stato in un particolare momento della vita pubblica del paese. Giudicare il Lodo - lo scudo giudiziario che blocca i processi, ma non le indagini, per le quattro più alte cariche dello Stato - solo interrogando i codici o anche il contesto in cui gli stessi codici vanno applicati. Il toto-Consulta e le relative schedine su numero dei favorevoli e dei contrari sono stati il tema prediletto nei conciliaboli di Montecitorio dell’ultima settimana.

I quindici giudici e i rispettivi magistrati assistenti sono al lavoro da settimane. Inutile qui dire se sono di più quelli per la conferma del Lodo, e quindi la prosecuzione della legislatura senza che Berlusconi venga processato, o coloro che giudicano il Lodo incostituzionale, annullandolo e aprendo la strada a stravolgimenti politici. Preferibile dire che c’è una sostanziale parità, che la Corte è spaccata e che la differenza la faranno due, al massimo tre giudici tra cui il presidente Francesco Amirante (il cui voto, in caso di parità, vale doppio) ancora incerti sul da farsi. È preferibile, anche, non dilungarsi troppo sulle cene tra giudici e premier e ministri (a maggio a casa Manzella); sul figlio del giudice promosso ai vertici di un importante ente pubblico; sulla lunga stretta di mano tra il premier e il presidente Amirante durante i funerali dei sei parà uccisi a Kabul.

Restiamo ai fatti che più di tutti possono pesare sulla decisione finale. Che sono sostanzialmente tre: la rinuncia del presidente della Camera Gianfranco Fini al Lodo; la memoria difensiva dell’Avvocatura di Stato; le ragioni che nel luglio 2008 hanno fatto dire al presidente della Repubblica sì al Lodo Alfano. Il presidente Napolitano osservò allora, in due diversi comunicati, che la Corte già con la sentenza n.24 del 2004 (quella che bocciò l’analogo Lodo Schifani) «sancì che la norma di sospensione dei processi per le alte cariche dello stato non dovesse essere adottata con legge costituzionale». Che bastava, quindi, una legge ordinaria. Napoletano, firmando il Lodo Alfano, ricordò anche che la Corte, sempre nel 2004, «giudicò un interesse apprezzabile la tutela del bene costituito dalla assicurazione del sereno svolgimento delle rilevanti funzioni che ineriscono a quelle cariche ». In sintesi, poter governare serenamente è un interesse primario e un processo può anche aspettare. Un po’ lo stesso principio spiegato nelle ventuno pagine della memoria difensiva dell’Avvocatura di Stato che, in caso di stop al Lodo, prevede danni seri all’esercizio delle funzioni provocati dalle dimissioni del premier. Alla Corte, quindi, è stato prospettato una sorta di ricatto politico. Può questo pesare sulle decisioni puramente tecnico- giuridiche degli alti giudici? Non dovrebbe. Fondamentale, invece, è la questione della costituzionalità del Lodo su cui però già in passato, nel 2004, la Consulta si era espressa dicendo che non serviva una legge costituzionale. Ecco perché a questo punto è di grande “aiuto” la scelta di Fini di rinunciare allo scudo: in qualche modo è la prova che il Lodo non è incostituzionale. Si tratta di un messaggio forte per la Corte. Che può far spostare i più indecisi verso il sì e la conferma.
http://www.unita.it/news/italia/8932...nuncia_di_fini

continuo a sperare