ROMA - A bordo di due furgoni, tappezzati dai manifesti con la foto di Antonio Di Pietro che dice 'firma e fermali', sono arrivate in Cassazione, chiuse in 212 scatoloni, le firme dei cittadini - circa un milione - che chiedono il referendum per l'abolizione del 'Lodo Alfano', la legge che sospende i processi in corso nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato. Le firme, a quanto si è appreso da fonti dell'Idv, "sono state ricontrollate 7-8 volte, e almeno 850 mila sono certificate: quindi dallo scrutinio della Cassazione non ci aspettiamo alcuna obbiezione sul raggiungimento del quorum delle 500 mila necessarie per andare alle urne. Non succederà, con il Lodo Alfano, quello che è successo con i referendum di Beppe Grillo. Il grosso delle firme è stato raccolto dal partito di Antonio Di Piero e circa sessantamila sarebbero, invece, state raccolte dal Prc di Paolo Ferrero. Un contributo alla raccolta, molto modesto e non quantificato, è stato dato anche dalla sinistra democratica di Claudio Fava. Ad deposito delle firme contro il Lodo Alfano - in corso in Cassazione - erano presenti, oltre ad Antonio Di Pietro e Paolo Ferrero anche numerosi parlamentari e senatori dell'Idv tra i quali Massimo Donadi, Elio Lannuti, Felice Belisario e Stefano Pedica. Per Rifondazione era presente anche Giovanni Russo Spena.
"Apriamo il 2009 con l'intenzione di fare una opposizione chiara e determinata a questo governo che toglie ai poveri per dare ai ricchi: il Lodo Alfano è incostituzionale perché introduce due pesi e due misure in modo tale che le quattro più alte cariche dello Stato, anche se ammazzano la madre, non vengono processate, contrariamente a quanto accadrebbe a tutti gli altri cittadini". Lo ha detto il leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro parlando ai cronisti, innanzi alla Cassazione, dove è in corso il deposito di circa un milione di firme raccolte dal suo partito a sostegno del referendum per l'abolizione del Lodo Alfano.
"Le firme raccolte contro il Lodo Alfano - ha aggiunto Di Pietro - non sono solo un fatto tecnico ma un fatto politico importante: vuol dire che ci sono milioni di cittadini che dicono 'no' a un governo che non vuole farsi processare". Il leader dell'Idv ha annunciato, per l'anno nuovo, un forte impegno del suo partito sui temi sociali: "Abbiamo bisogno di un governo e di un Parlamento che pensino di più ai veri bisogni della gente. Basta di pensare solo ai furbi", come "é avvenuto nel caso Alitalia".
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