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Dell'Utri: il Duce troppo buono

  1. #1
    Sempre più FdT
    Uomo 32 anni da Vercelli
    Iscrizione: 5/10/2007
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    Predefinito Dell'Utri: il Duce troppo buono

    Dell'Utri: il Duce troppo buono - Attualità - Di' la tua - Libero News

    Dell'Utri: il Duce troppo buono


    Il senatore del PdL intervistato da Klaus Davi: Mussolini era una brava persona che fece degli errori. «Perse la guerra perché era troppo buono», lo si capisce leggendo i suoi diari, assicura. Peccato che per gli storici che li hanno esaminati siano falsi


    È destinata a sollevare polemiche l'intervista rilasciata da Dell'Utri a Klaus Davi per Klauscondicio, a ruota libera su mafia, Rai («Speriamo di non doverla occupare»), veline (quelle «laureate e preparate politicamente sono di gran lunga più apprezzabili di alcune tele giornaliste») e fascismo. Usando come scudo il "Ma perché la storia devono scriverla solo i vincitori?" si lancia nell'ardita impresa (per usare termini cari al fascio) di riscrivere la storia, peraltro citando documenti falsi.

    «Mussolini ha perso la guerra perché era troppo buono. Non era affatto un dittatore spietato e sanguinario come poteva essere Stalin. Leggendo i diari, giorno per giorno, per 5 anni dal '35 al '39, cioè alla vigilia della decisione di entrare in un conflitto mondiale già iniziato, posso assicurare che trovo Mussolini un uomo straordinario e di grande cultura». «Un grande scrittore, alla Montanelli, i suoi diari sembrano cronache di un inviato speciale, con frasi brevi e aggettivazioni efficaci come raramente ho letto». Come se bastasse, non sporcarsi personalmente le mani, saper scrivere bene e avere cultura. Senza contare che su quegli scritti in possesso di Dell'Utri, le famose 5 agende di cui si parlò nel 2007, si espressero negativamente i più importanti storici internazionali: niente altro che dei falsi , al contrario della sua firma alle leggi razziali. Ma il senatore non sembra ricordarsene.

    «Non è colpa di Mussolini - rileva - se il fascismo diventò un orrendo regime. Ci sono testimonianze autografe del duce in cui critica i suoi uomini che hanno falsato il fascismo, costruendosene uno a proprio modo, basato sul ricatto e sulla violenza. Il suo fascismo era di natura socialista». «Non ho paura di diventare impopolare con queste rivelazioni» ha detto a Davi, «perseguo solo la ricerca della verità. Io non ho alcuna intenzione di fare apologia né del fascismo né di Mussolini. Ho scoperto nei diari (falsi, ricordiamolo, n.d.R.) di Mussolini la figura di un grande uomo. Ha commesso errori ed è già stato condannato dalla storia. Ma da questi scritti viene fuori una figura diversa da quella che ci è stata propinata dagli storici dei vincitori, non era un buffone, non era un ignorante e tantomeno un sanguinario. Era un uomo buono. Mussolini era solo una brava persona che ha fatto degli errori». Ma si può perseguire e soprattutto propagandare una tale verità senza fare apologia e sulla base di scritti palesemente riconosciuti falsi?
    Lo stesso principio lo applica ai repubblichini: «Erano al 100% partigiani di destra. Non è che fossero delle persone da cancellare dalla storia, perché hanno avuto la loro parte e credevano in alcuni valori. I repubblichini sbagliavano sicuramente, perché la Repubblica di Salò non è certo stata una gran bella cosa, però sono esseri umani che hanno lottato al pari degli altri per una loro idealità».




    voglio vedere cosa ne pensate...


  2. # ADS
     

  3. #2
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
    Messaggi: 35,505
    Piaciuto: 122 volte

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    diranno che era un bravo padre di famiglia, che è stata una buona persona e ora noi lo crocifiggiamo solo perchè ha perso la guerra ecc.. insomma, le stesse cose che direbbero di berlusconi!

  4. #3
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
    Messaggi: 2,441
    Piaciuto: 655 volte

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    Diranno che la Veronica dovrebbe seguire l'esempio di Donna Rachele e star zitta e buona e farsi crescere le corna fino al soffitto
    Era tanto una brava persona che nell'inverno del '40, mentre Metaxas si preoccupava per i suoi soldati a congelare sulle montagne dell'Albania, il nostro mascellone esprimeva l'augurio che l'ondata di freddo servisse a fare da selezione naturale facendo fuori le mezze cartucce

  5. #4
    Dovahkiin
    Utente cancellato

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    Articoli Marco Travaglio
    L'amico degli amici
    L'11 dicembre 2004 la V sezione penale del Tribunale di Palermo condanna in primo grado Marcello Dell'Utri a 9 anni di reclusione più 2 anni di libertà vigilata più l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per concorso esterno in associazione mafiosa e il suo coimputato Gaetano Cinà, uomo d'onore della famiglia di Malaspina, a 7 anni per associazione mafiosa; i PM avevano chiesto 11 anni per Dell'Utri e 9 per Cinà. I 9 anni vanno ad aggiungersi ai 2 anni, rimediati in primo grado a Milano, per tentata estorsione e ai 2 anni e 6 mesi definitivi, rimediati a Torino, per le false fatturazioni e frodi fiscali di Publitalia.
    Dell'Utri, braccio destro di Berlusconi, è l'ideatore e fondatore della Fininvest/Mediaset e di Forza Italia....vediamo come.

    Marcello Dell'Utri nasce a Palermo l'11 settembre del 1941, studia in collegio dai Salesiani e frequenta poi i Gesuiti a Palermo. Conseguita la maturità classica nella sua città natale, si trasferisce a Milano e si laurea in giurisprudenza presso l'Università Statale, dove conosce e stringe amicizia con Silvio Berlusconi.
    A 23 anni comincia a lavorare come segretario per il ventottenne Berlusconi e mentre allena una piccola squadra di calcio, il Torrescalla, sponsorizzata dall'amico Silvio.
    Dopo un anno lascia Berlusconi e Milano per trasferirsi a Roma, dove dirige il Centro Elis, una scuola di formazione sportiva dell'Opus Dei.
    Nel 1967 torna a Palermo dove fa il direttore sportivo presso l'Athletic Club Bagicalupo, dove dice di aver conosciuto Vittorio Mangano e Gaetano Cinà, entrambi uomini d'onore.
    Nel 1970 viene assunto alla Cassa di Risparmio delle province siciliane, a Catania, per poi trasferirsi l'anno dopo in una filiale vicino Palermo.
    Nel 1973 viene promosso alla direzione generale della Sicilcassa a Palermo.
    Il 5 marzo del 1974 si dimette dalla banca e si trasferisce a Milano, come segretario particolare di Berlusconi. Dell'Utri segue i lavori di ristrutturazione della villa di Arcore, appena acquistata da Silvio ad un prezzo irrisorio grazie a Cesare Previti, tutore della proprietaria, e ingaggia come "stalliere" Vittorio Mangano (nella foto), mafioso palermitano della famiglia di Porta Nuova condannato all'ergastolo per mafia, per proteggere Berlusconi e la famiglia da possibili rapimenti o attentati da parte della mafia catanese, difatti accompagna i figli a scuola e cura la sicurezza della villa. L'assunzione è suggellata da un incontro a Milano fra Dell'Utri, Berlusconi, il boss Bontate e Teresi, che si chiude con promesse di reciproca disponibilità.
    Mangano viene arrestato un paio di volte dai Carabinieri per scontare pene definitive e ogni volta, uscito dal carcere, viene riaccolto in villa come se nulla fosse accaduto.
    Nel 1976 un giornale lombardo scrive che Berlusconi ospita un mafioso in casa sua e, nonostante Dell'Utri e Confalonieri fanno di tutto per trattenerlo, Mangano lascia la villa di Arcore, mentre Berlusconi con la famiglia si trasferisce prima in Svizzera e poi in Spagna.
    Il 24 ottobre 1976 Dell'Utri si trova insieme a Mangano e ad altri mafiosi alla festa di compleanno del boss catanese Calderone, al ristorante "Le Colline Pistoiesi" di Milano.
    Un anno dopo anche Dell'Utri lascia Berlusconi e la Edilnord perchè infastidito dal fatto che Silvio non lo considera capace di fare il dirigente nel gruppo del Biscione.
    Raccomandato da Cinà diventa amministratore delegato della Bresciano Costruzioni, un'azienda del gruppo Rapisarda, considerato un luogo privilegiato di passaggio dei capitali mafiosi. In breve tempo tutto il gruppo va in bancarotta fraudolenta; Dell'Utri incriminato a piede libero perde il lavoro, mentre Rapisarda fugge latitante in Venezuela, grazie al passaporto intestato al fratello di Dell'Utri.
    Nel frattempo Berlusconi si iscrive alla loggia massonica segreta P2.
    Il 19 aprile 1980 si sposa a Londra Jimmy Fauci, pluripregiudicato amico dei boss, che gestisce il traffico di droga fra Italia, Gran Bretagna e Canada; alle nozze partecipa anche Dell'Utri con l'amico di una vita Cinà.
    Il 5 maggio 1980 Mangano è arrestato da Giovanni Falcone per traffico internazionale di droga e resterà in carcere per 11 anni. Un anno dopo vengono uccisi dai corleonesi di Totò Riina i boss mafiosi Bontate e Teresi, "titolari" della disponibilità di Berlusconi; il loro posto, nel rapporto con Arcore, viene preso dai fratelli Pullarà.
    Bisogna dire che fra il 1975 e il 1983 nelle holding Fininvest affluiscono 113 miliardi di lire dell'epoca di provenienza misteriosa, e una buona parte addirittura in contanti. Difatti in quel periodo il boss Bontate diventa socio delle TV Fininvest, investendovi grossi capitali mafiosi.
    Nel 1983 le pretese di denaro, da parte dei Pullarà e quindi di Cosa Nostra, si fanno sempre più ingenti, allora il Cavaliere richiama Dell'Utri alla Fininvest e nonostante il disastro della Bresciano lo promuove amministratore delegato e presidente di Publitalia.
    L'11 novembre dello stesso anno la Polizia irrompe a casa di un socio del boss catanese Corallo per arrestarlo e vi sorprende anche Dell'Utri.
    Fra il 1984 e il 1986 Dell'Utri raggiunge un accordo, tramite Cinà, con Pippo Di Napoli che rappresenta Riina, attraverso il quale la Fininvest si impegna a versare a titolo di regalo una quota annua di 200 milioni a loro e non più ai Pullarà. Riina spera di arrivare tramite Berlusconi a Craxi, grande amico del Cavaliere, e ordina a tutta Cosa Nostra di abbandonare la DC e votare il PSI.
    Ma la mafia non è contenta di Berlusconi e del gruppo Fininvest e così ricomincia con gli attentati intimidatori, fra cui quelli ai negozi e ai magazzini della Standa a Catania, fatti per cui non fu sporta denuncia; in quel periodo invece risultano numerosi i viaggi di Dell'Utri a Catania, forse per riconciliare con il boss Santapaola, reggente della mafia catanese.
    Nel 1991 Mangano esce dal carcere e tenta di riprendersi l'esclusiva dei rapporti con Dell'Utri e Berlusconi, ma Riina gli manda a dire che ormai "li ha nelle mani lui per il bene di tutta Cosa Nostra".
    Nel 1992 Vincenzo Garraffa, senatore del PRI e presidente della Pallacanestro Trapani, riceve la visita del boss Vincenzo Virga, condannato per omicidio e oggi in carcere, per riscuotere un presunto credito e dice che lo manda Dell'Utri. L'episodio è denunciato da Garraffa, e il processo giunge al primo grado di giudizio nel maggio 2004 quando il Tribunale di Milano condanna Dell'Utri e Virga a 2 anni per tentata estorsione. Nel frattempo, mentre infuria Tangentopoli, Dell'Utri ingaggia l'ex democristiano Ezio Cartotto per studiare un'iniziativa politica della Fininvest in previsione del crollo dei partiti amici.
    Il 19 luglio dello stesso anno, a 55 giorni dall'assassino di Giovanni Falcone, viene ucciso Paolo Borsellino, poche settimane dopo aver rilasciato un'intervista nella quale parla di indagini in corso a Palermo su Mangano, Dell'Utri e Berlusconi.
    Il 4 aprile 1993 Berlusconi incontra Craxi ad Arcore e decide di impegnarsi in politica.
    Dopo vari attentati, fra cui quello a Maurizio Costanzo che si oppone all'entrata in politica, si giunge ad un accordo fra Provenzano e Dell'Utri: fine delle stragi in cambio dell'alleggerimento della pressione poliziesca e giudiziaria, dei sequestri dei beni e della legge sui pentiti. Provenzano convoca Cosa Nostra e dice: "Con Dell'Utri siamo in buone mani".
    Il 28 marzo del 1994 Berlusconi vince le elezioni e diventa Presidente del Consiglio, mentre Dell'Utri rimane alla guida di Publitalia.
    Il 25 maggio 1995 Dell'Utri è arrestato a Torino per aver inquinato le prove sull'inchiesta sui fondi neri di Publitalia. L'anno successivo diventa deputato di Forza Italia e poco dopo viene condannato in primo grado a 3 anni, che in appello diventano 3 anni e 2 mesi e in Cassazione, grazie al patteggiamento, 2 anni e 6 mesi definitivi.
    Nel 1998 è sorpreso e filmato dalla DIA a Rimini mentre incontra un falso pentito che sta organizzando un complotto per screditare i pentiti che accusano Dell'Utri. Il GIP di Palermo dispone la sua cattura, ma la Camera, a maggioranza Ulivo, nega l'autorizzazione all'arresto.
    Il 13 giugno 1999, grazie ai voti dei "picciotti", Dell'Utri viene eletto al Parlamento europeo, nel colleggio Sicilia-Sardegna.
    Il 13 maggio 2001 Dell'Utri diventa senatore, mentre Berlusconi torna al governo e così la condanna penale a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa inflittagli nel 2004, diventa una condanna politica che ha come obbiettivo screditare Berlusconi.
    C'è bisogno di aggiungere altro su questo vomitevole schifoso mafioso del cazz0?

  6. #5
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
    Messaggi: 2,441
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    Proprio perché è mafioso, è strano che si lasci andare ad uscite simili, non ha interesse a mettersi in mostra

  7. #6
    Dovahkiin
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    Quote Originariamente inviata da Lucien Visualizza il messaggio
    Proprio perché è mafioso, è strano che si lasci andare ad uscite simili, non ha interesse a mettersi in mostra
    Bah, tanto sanno che non lo toccheranno.

  8. #7
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
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    "Non è che fossero delle persone da cancellare dalla storia, perché hanno avuto la loro parte e credevano in alcuni valori. I repubblichini sbagliavano sicuramente, perché la Repubblica di Salò non è certo stata una gran bella cosa, però sono esseri umani che hanno lottato al pari degli altri per una loro idealità"

    Questa la accetto, è un pensiero che ho sempre espresso sia per fatti miei sia qui in questo forum, quindi non la nego affatto.

    Tutto il resto è da prendere con le molle.....non ho mai visto il Fascismo o Mussolini come mali assoluti, anzi la ritengo la "meno peggiore" delle tre grandi tirannie del '900....ma Dell'Utri mi sa che ne parla in maniera un po' troppo entusiastica.....ok che il Benito non era un sanguinario e non era il più estremista mentre altri sì....però da qui a descriverlo proprio come un angioletto in balìa degli eventi c'è un po' di strada da fare......

  9. #8
    Dovahkiin
    Utente cancellato

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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    "Non è che fossero delle persone da cancellare dalla storia, perché hanno avuto la loro parte e credevano in alcuni valori. I repubblichini sbagliavano sicuramente, perché la Repubblica di Salò non è certo stata una gran bella cosa, però sono esseri umani che hanno lottato al pari degli altri per una loro idealità"

    Questa la accetto, è un pensiero che ho sempre espresso sia per fatti miei sia qui in questo forum, quindi non la nego affatto.

    Tutto il resto è da prendere con le molle.....non ho mai visto il Fascismo o Mussolini come mali assoluti, anzi la ritengo la "meno peggiore" delle tre grandi tirannie del '900....ma Dell'Utri mi sa che ne parla in maniera un po' troppo entusiastica.....ok che il Benito non era un sanguinario e non era il più estremista mentre altri sì....però da qui a descriverlo proprio come un angioletto in balìa degli eventi c'è un po' di strada da fare......
    Mah la meno peggiore è un eufemismo... Alla fine il Fascismo è stato il seme del nazionalismo anche in Germania... Non dico in termini di gravità, ma di importanza storica.

  10. #9
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 38 anni
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    Quote Originariamente inviata da drkheart Visualizza il messaggio
    Mah la meno peggiore è un eufemismo... Alla fine il Fascismo è stato il seme del nazionalismo anche in Germania... Non dico in termini di gravità, ma di importanza storica.
    Forse sulle prime, ma dopo pochi anni i ruoli si invertirono, riguardo il chi ispirava chi.
    Oltretutto i tedeschi erano un popolo patriottico e nazionalista da BEN PRIMA del Nazismo e del Fascismo italiano, ed il culmine in questo si ebbe, prima ancora che con Hitler, prepotentemente con Otto Von Bismarck.

    (Un grande, peraltro)

    Rimane il fatto, ribadisco a scanso di equivoci, che Dell'Utri ha esagerato nel suo "incensare" il Benny.....

  11. #10
    Dovahkiin
    Utente cancellato

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Forse sulle prime, ma dopo pochi anni i ruoli si invertirono, riguardo il chi ispirava chi.
    Oltretutto i tedeschi erano un popolo patriottico e nazionalista da BEN PRIMA del Nazismo e del Fascismo italiano, ed il culmine in questo si ebbe, prima ancora che con Hitler, prepotentemente con Otto Von Bismarck.

    (Un grande, peraltro)

    Rimane il fatto, ribadisco a scanso di equivoci, che Dell'Utri ha esagerato nel suo "incensare" il Benny.....
    Sì ma questo è sicuro, però alla fine credo che l'idea (probabilmente già in fase di incubazione) delle polizie segrete e dell'eliminazione degli oppositori siano state attuate soprattutto in merito del successo che ebbero in Italia.
    Poi è ovvio che la dittatura tedesca prese le distanze.

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