Pyongyang provoca, gli Usa rispondono
Il segretario di Stato americano Hillary Clinton ha avvertito la Corea del Nord che il test del missile Taepodong 2 da parte della Corea del Nord verrebbe considerato «un atto provocatorio» e provocherebbe «conseguenze». «Abbiamo detto molto chiaramente che la strada imboccata dalla Corea del nord avrà un costo e delle conseguenze per i colloqui a sei, che vorremmo far ripartire il più presto possibile», ha detto la Clinton durante la sua visita in Messico, alludendo ai colloqui di pace multilaterali con la Corea del Nord. Il segretario di Stato ha anche sottolineato che un eventuale test del missile, potenzialmente capace di raggiungere l'Alaska, sarebbe una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Le parole della Clinton giungono dopo che i servizi americani, giapponesi e sudcoreani hanno segnalato che il missile è stato posto
sulla rampa di lancio nella base di Mususan-ri, sulla costa orientale.Pyongyang sostiene che sta apprestandosi a lanciare in orbita un satellite per le telecomunicazioni fra il 4 e l'8 aprile. Non è chiaro se il missile posto sulla rampa di lancio sia lo stesso Taepodong 2 testato senza successo il 2 luglio 2006 o una sua versione migliorata. Quel lancio, seguito tre mesi dopo da un test nucleare, provocò il varo di sanzioni da parte del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
26 marzo 2009