Originariamente inviata da
drkheart
Volantini inneggianti al nazi-fascismo e oggetti pericolosi sono stati trovati nell’armadietto dell’aula dove si riuniscono i giovani di destra della facoltà di Scienze politiche di Roma tre. Il sindaco Alemanno ha prontamente stigmatizzato l’accaduto e il Preside della Facoltà Guida ha garantito che sarà fatta luce sulle responsabilità.
Mentre si apre un inchiesta della magistratura, rimangono le tensioni all’interno dell’Ateneo. Gli studenti dei collettivi di sinistra stanno manifestando la loro preoccupazione per il ritorno prepotente dell’estremismo di destra nelle facoltà. Il dibattito sulla violenza nelle sedi scolastiche è tornato perciò tristemente d’attualità.
I ritrovamenti fatti a Roma Tre testimoniano che la piaga del revisionismo è sempre in agguato e la politicizzazione delle università non è finita.
La radicalizzazione dello scontro politico ideologico del paese in atto negli ultimi anni sta favorendo il ritorno dei vecchi scontri e a farne le spese è la maggioranza silenziosa degli studenti che in linea con le altre democrazie europee e occidentali intende l’università come luogo di studio, dibattito, confronto duro ma democratico.
E’ triste vedere nei manifesti neo-fascisti le stesse tematiche che vengono utilizzate dalle curve violente degli stadi, come se gli studenti universitari non fossero poi così diversi da quelle bestie che rendono gli stadi, luogo di sport e intrattenimento, un inferno di violenza e morte.
Ma ancora più triste è la riesumazione di slogan che appartengono alla più infame pagina della storia mondiale, (tra i più gettonati la marcia su Roma, o lo sterminio delle minoranze) residuati della prima metà del novecento portati come simbolo di una generazione nata dopo la caduta del muro di Berlino. Impressionante!
Fonte:
Roma Tre, rigurgito fascista - [Agorà Magazine]