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Censura alla italiana

  1. #51
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
    Messaggi: 35,505
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    che rincoglionito di un uomo!



    gente cosi dovrebbe lavorare nei campi, altro che fare il politico.

  2. #52
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
    Iscrizione: 3/4/2006
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    Mi sa che s'era già parlato di questo, comunque, è solo che dopo la giornata dura che ho passato, non ho alcuna voglia di mettermi a cercare il topic


    La mia opinione è la seguente:


    IL CONCETTO DI BASE espresso dal senatore mi trova d'accordo, e cioè un sito "di grido" e di grande rilevanza sociale come può essere Facebook o anche lo stesso Youtube, dovrebbero porre almeno un minimo di attenzione a ciò che accade al loro interno.

    .....MA......


    Chiudere L'INTERO SITO è eccessivo, dato che non sono siti fatti apposta per inneggiamenti sciocchi e/o criminali come può essere magari un sito di terroristi islamici o un sito pro-ana....QUELLI sì che vanno chiusi.

  3. #53
    FdT-dipendente
    Uomo 40 anni
    Iscrizione: 10/3/2009
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    Bhe ma tu poi forse censuarare argomenti potenzialmente pericolosi... tipo ieri parlavamo dei siti pro ana.


    ma non puoi censurare le opinioni perche'non rispondono a quel che pensi tu... quello mai.

  4. #54
    Can che dorme Wolverine
    Uomo 39 anni
    Iscrizione: 3/4/2006
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    Quote Originariamente inviata da Alex D Visualizza il messaggio
    Bhe ma tu poi forse censuarare argomenti potenzialmente pericolosi... tipo ieri parlavamo dei siti pro ana.


    ma non puoi censurare le opinioni perche'non rispondono a quel che pensi tu... quello mai.
    Infatti, è quello che ho detto al limite fai cancellare i singoli "topic", non che oscuri tutto un sito le cui finalità non sono per niente criminose.

  5. #55
    FdT svezzato
    Uomo 32 anni da Lecco
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    Primi passi che conducono a una dittatura e a un controllo totale dell'informazione...già con l'informazione si capisce poco,pensate se la togliessero e lasciassero solo ciò che piace a loro...

  6. #56
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
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    la legge, fortunatamente non è passata
    Roma - La libertà dei cittadini italiani di usare la Rete per informare ed informarsi così come loro garantito dalla Carta fondamentale dei diritti dell'uomo e del cittadino prima e dalla Costituzione poi è salva... almeno per il momento.

    I Deputati italiani, infatti, mostrando una maturità ed un rispetto per i diritti fondamentali dei cittadini e degli utenti superiore a quello dei colleghi del Senato, nella notte di ieri, hanno abrogato l'art. 60 del DDL n. 2180, meglio noto al grande pubblico come emendamento D'Alia, approvando l'emendamento Cassinelli. Uno dei più pericolosi attentati alla libertà dell'informazione in Rete ed attraverso la Rete è stato, dunque, sventato.

    L'emendamento D'Alia, infatti - che sia stato frutto di superficialità, ignoranza delle dinamiche di circolazione dei contenuti in Rete o di un eccesso di giustizialismo - avrebbe drammaticamente ridotto la libertà di informazione nel nostro Paese per effetto dell'applicazione di una perversa logica repressivo-cautelare in forza della quale la sospetta commissione da parte di un singolo di un reato di opinione avrebbe finito con il gravare sull'intera collettività che, dalla sera alla mattina, si sarebbe ritrovata nell'impossibilità di informare ed informarsi attraverso blog, ugc e altre piattaforme telematiche.Nei prossimi giorni varrà, forse, la pena di fermarsi a riflettere su come sia potuto accadere che nel 2009 un Senatore della Repubblica abbia proposto - ed i suoi colleghi abbiano a larga maggioranza approvato - un emendamento che minacciava di oscurare la Rete nel secolo della Rete.
    Oggi, però, credo sia più importante parlare di come si è impedito che tale intendimento divenisse realtà e si è giunti al pentimento operoso del nostro legislatore. Si tratta, infatti, di un percorso virtuoso che sarebbe auspicabile non restasse isolato. Protagonista indiscussa di questo percorso è stata - mi sia consentito, solo per un istante, proporne un'immaginaria personificazione - la Rete in tutte le sue molteplici forme e sfaccettature.

    È stato il tam tam della blogosfera, quello nelle piattaforme di social network, il rimbalzare dei video su YouTube, il libero esercizio da parte di centinaia di migliaia di cittadini italiani che ogni giorno usano la Rete del loro diritto di critica e la viralità della comunicazione elettronica a costringere il Parlamento a prestare attenzione ai 1684 caratteri (spazi esclusi) dell'emendamento D'Alia che, altrimenti, avrebbero rischiato di passare inosservati e di formare oggetto - come probabilmente già accaduto al Senato - di un voto distratto, assonnato, intorpidito che, difficilmente, le parole "filtraggio", "Internet" o "connettività" sarebbero state in grado di risvegliare.

    È un successo della Rete, dunque, quello che si è celebrato nella serata di ieri a Montecitorio al momento del voto in Commissione riunita Giustizia-Affari Costituzionali con il quale si è abrogato l'art. 60 del DDL n. 2180, l'emendamento D'Alia. La Rete ha difeso se stessa, si potrebbe dire con formula riassuntiva, giornalisticamente forse efficace ma linguisticamente e giuridicamente approssimativa.

    A dirla meglio la realtà è che quella che si è appena consumata sotto i nostri occhi è la prova che Internet è ormai divenuto uno strumento maturo di democrazia elettronica da utilizzarsi in una politica partecipata, ampia e condivisa, caratterizzata da un dialogo aperto, rapido e schietto tra eletti ed elettori, dialogo nell'ambito del quale i numeri e la cassa di risonanza rappresentata dalla dimensione globale del fenomeno possono indurre i primi a ritornare sui propri passi ascoltando l'opinione dei secondi, noi, gli elettori.

    Nel mondo dei media tradizionali, della televisione e della carta stampata questo non sarebbe mai stato possibile perché l'informazione correva verticalmente dai più grandi (economicamente e politicamente) ai più piccoli senza alcuna possibilità di invertire la direzione e i primi formavano a loro immagine e somiglianza l'opinione pubblica generando il consenso e scongiurando il formarsi di sacche di dissenso.

    È questo il miracolo della Rete, primo mezzo di comunicazione di massa nel senso più pregnante del termine, in grado di lasciarsi plasmare ed utilizzare dai più numerosi e non già dai più grandi economicamente e politicamente.

    Tale constatazione costituisce, ad un tempo, la ragione per la quale l'accesso libero e neutrale alla Rete va garantito e tutelato quale presupposto indefettibile dei diritti e delle libertà fondamentali e del perché, da più parti, talora in maniera più trasparente e talaltra più celata, si vorrebbe trasformare, a colpi di regole, la Rete in una grande TV.

    Congratulazioni Signora Net, una bella e meritata vittoria!

    Occorre, tuttavia, dare a Cesare quel che è di Cesare e, quindi, riconoscere che gli sforzi di quanti in Rete ed attraverso la Rete hanno, nelle ultime settimane, fatto il possibile perché questo risultato venisse raggiunto, sarebbero rimasti frustrati se non avessero trovato adeguata sponda nella responsabilità e nel senso del dovere di alcuni uomini delle Istituzioni ed in alcuni politici più illuminati di altri che hanno raccolto il grido di preoccupazione dei cittadini e lo hanno tradotto in emendamenti all'emendamento D'Alia che - istituzionalmente parlando - non è rimasto travolto dalle urla della Rete ma è stato, invece, soppresso dall'approvazione di due emendamenti sostanzialmente gemelli presentati uno dal PD (molti firmatari) e l'altro dall'On. Cassinelli - lo stesso del Salvablog - che già aveva presentato, facendosi per primo portatore delle istanze della Rete, un altro emendamento meno radicale ma, comunque, in grado di "neutralizzare" il ciclone D'Alia.

  7. #57
    ph2
    Utente bannato

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    ecco la pioggia a cosa è dovuta!!!!

  8. #58
    Overdose da FdT Majiko
    Uomo 36 anni da Torino
    Iscrizione: 25/8/2006
    Messaggi: 7,749
    Piaciuto: 18 volte

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    Quote Originariamente inviata da obo Visualizza il messaggio
    la legge, fortunatamente non è passata
    buono a sapersi

  9. #59
    Sempre più FdT
    Uomo 56 anni da Firenze
    Iscrizione: 20/6/2008
    Messaggi: 2,500
    Piaciuto: 5 volte

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    il problema vero è che fanno fare leggi su internet a gente che di internet non ne capisce niente magari saranno pure in buona fede, ma possono provocare danni irreparabilibisogna fermarli!!! prima che sia tardi

  10. #60
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 42 anni da Reggio Emilia
    Iscrizione: 21/12/2007
    Messaggi: 5,371
    Piaciuto: 799 volte

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    Bè dai forse la situazione non è così tragica, questo Cassinelli ha dimostrato che qualcuno di "buono" c'è...addirittura nel Pdl!

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