lunedì 14 luglio 2008
ITALIA TRA MATRIMONI MISTI E POLIGAMIA
Secondo i più recenti dati Istat i matrimoni misti in Italia sarebbero in aumento con una crescita del 300 per cento.
Nel 60% dei casi si tratterebbe di unioni tra persone appartenenti a diverse chiese cristiane: le risultanti si rivelerebbero più omogenee dal punto di vista soci-culturale, a differenza, invece, delle unioni islamo-cristiane.
In quest’ultimo caso, soprattutto quando un uomo musulmano sposa una donna italiana e cattolica, sorgono dei problemi: il diritto islamico, conservato nei codici dei diversi paesi musulmani, non consente e non riconosce questo matrimonio, ma esige la conversione all’islam della futura sposa. Il matrimonio tra un musulmano e una cattolica non è permesso (il Corano autorizza soltanto il maschio a sposare una donna del “Libro” cioè un’ebrea o una cristiana) ma lo sposo conserva tutti i diritti riservatigli dal Corano, compresi il ripudio e la poligamia. L’uomo, dunque, potrebbe avere fio a quattro mogli, pur dovendo garantire loro e agli eventuali figli stesse condizioni economiche e trattamento morale.
La moglie non può vietare al marito di prendere una seconda moglie, ma può inserire nel contratto matrimoniale una clausola secondo la quale, se il marito dovesse decidere di prendere una seconda moglie, ha il diritto di divorziare non perdendo i propri diritti. Raramente, soprattutto le donne di condizione sociale più bassa, fanno appello a questa clausola.
Da qui l’allarme lanciato da Acmidonna, la onlus fondata da Souad Sbai,
la depudata di origini marocchine che nei prossimi giorni (ndr. oggi 14 luglio) illustrerà i risultati rilevati da un’indagine che annovera in Italia oltre seicento casi di poligamia
segnalati al numero verde
antiviolenza “Mai più sola!” (800911753).
Il recente caso di una donna illusa dalla sincerità del marito musulmano, che in realtà aveva falsificato la firma della moglie sotto un documento in cui si dava l’assenso alle seconde nozze, fa molto discutere. Anche in Italia, quindi, si diffonde la poligamia: le italiane usate per il permesso scoprono che il marito ha altre mogli. Quelle che si trovano in difficoltà rappresentano una fetta del 6,1 per cento soprattutto nel Nord Italia, dove maggiore è la concentrazione di comunità maghrebine, tunisine, algerine, egiziane.
(Fonte: "LaSpecula.com", 13/7)
I dati del numero verde antiviolenza "Mai più sola!" sono sul sito di "ACMID-DONNA".
La sharia, la legge islamica, penetra nella nostra cultura e il mondo islamico non è facilmente decifrabile come spesso ritiene un’opinione pubblica superficiale che talora teme il rischio di un’affermazione islamica integralista in Italia.
Si veda il dramma delle marocchine che vivono in Italia praticamente segregate, spesso provenienti da zone rurali dove il tasso di analfabetismo femminile supera l’ottanta per cento. Inconsapevoli dei loro diritti, le donne sono completamente alla mercè dei mariti-padroni, vittime di ricatti e soprusi a scopo di sottomissione.
In realtà non esistono soluzioni semplici per un problema complesso e la realtà islamica è molto varia non solo per l’interpretazione religiosa del Corano ma anche per la cultura e la legislazione dei diversi paesi.
Mille e Una Donna: ITALIA TRA MATRIMONI MISTI E POLIGAMIA