MADRID - "Sono assolutamente aperto perché ritengo che un coordinamento del Nord possa essere utile ritengo, non da oggi, ed avere un ruolo e una funzione nell'elaborazione di linee, strategie e alleanze".
Il segretario del Pd Walter Veltroni mostra così, conversando con i giornalisti a margine del Consiglio del Pse, la sua disponibilità verso l'organismo proposto da esponenti come Sergio Chiamparino.
"E' una struttura - sostiene Veltroni - che può avere un peso e un'importanza ed è un'altra delle tante forme di democrazia che per fortuna noi abbiamo a differenza di altri partiti che sono a struttura imperiale".
Intanto Enrico Letta smentisce una sua corsa alla leadership: "Non c'è una mia candidatura, la escludo, non è questo il tema. Ci sono tante cose da fare, creare fibrillazione intorno a un tema che non c'è non è il lavoro da fare oggi. Abbiamo eletto un leader alle primarie, oggi questo leader c'è, il campo da gioco non è aperto, oggi bisogna fare in modo di far crescere il Pd".
Al tempo stesso, però Letta chiude alle future alleanze con Di Pietro: "Per me la vicenda con Di Pietro è chiusa: credo che non passi da lì l'alleanza strutturale e strategica con la quale torneremo a vincere. Penso che questo tema sia ormai digerito e macinato".
Se la grana scoppiata con l'accelerazione impressa dal sindaco di Torino alla "questione settentrionale" sembra almeno in parte essere disinnescata dall'apertura di Veltroni, resta invece intatto in tutta la sua delicatezza il problema della collocazione europea del Partito. Il segretario era infatti all'assise del Partito socialista europeo solo in qualità di ospite e non ha sottoscritto il manifesto politico comune in vista delle prossime elezioni europee in quanto il Pd non aderisce. Cosa che hanno fatto invece l'ex ministro Piero Fassino in qualità di rappresentante dei Ds e la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso in qualità di Presidente del comitato degli amministratori regionali socialisti in Europa.
Una firma, quella di Fassino, che non piace affatto al prodiano Arturo Parisi, che parla di "fatto gravissimo":
"Continuo ad essere sempre piu sorpreso che non si renda conto della gravita del suo gesto. Nel promuovere il Pd ho come tutti accettato di rimettermi ai deliberati degli organi democraticamente eletti, e quindi anche alla accettazione di decisioni che non dovessi condividere. Sulla base di un confronto leale, e di condizioni adeguate potrei quindi trovarmi ad entrare con Fassino nel Pse. Mai, ripeto, mai aderirei tuttavia direttamente o indirettamente al Pse al seguito del Segretario dei Ds, come Fassino ci costringe oggi col suo gesto a fare".
da:Repubblica.it