L'acqua di rubinetto pur essendo potabile spesso è tutt'altro che realmente sana, purtroppo.....parlo almeno per me. Altrimenti pure io la berrei, oltretutto mi risparmierei la sfacchinata di comprare le casse
(IN PLASTICA, perchè col ***** mi porto casse da due litri o un litro e mezzo di acqua IN VETRO )
In effetti bisogna consumare di più, peccato che non se ne hanno i mezzi.
Una diminuzione dei consumi non farebbe altro che portar una diminuzione si del prezzo, ma anche dei posti di lavoro, e con tutti questi nuovi disoccupati che si non consumerebbero, ma non arriverebbero nemmeno a fine mese, che ci facciamo?
Il problema di fondo penso sia questo: c'è disoccupazione e chi lavora percepisce uno stipendio troppo basso(non credo siano i prezzi a essere troppo alti, se fosse così tutti i liberi professionisti starebbero navigando nell'oro, e non mi sembra), per ovviare al problema bisognerebbe aumentare posti di lavoro e stipendi, ma si sa bene che se un'azienda assume di più senza averne bisogno, va in perdita, quindi per assumere deve saper di dover produrre...quindi serve che aumenti il consumo.
Ma è impossibile una cosa simile, quindi resteremo sempre in perenne crisi.
Ok, il dirigente avrebbe lo stipendio dimezzato e continuerebbe a vivere bene.
l'operaio che ora guadagna 1200 euro ne guadagnerebbe 600, mettiamo che toglie quelle strullate che in media gli costavano 100 euro al mese(xkè effettivamente di più non c'aveva da spendere), che ci fa con quegli spiccioli?
Penso che una possibile soluzione non arriverebbe con la sofferenza della classe povera, ma più dei ricci.
Intendo:
per aumentare i posti di lavoro un'azienda deve effettuare nuovi investimenti, i quali in teoria dovrebbero essere coperti dal fatto che, producerebbe di più xkè si consuma di più, creando un circolo virtuoso mediante il quale, assumi xkè produci, e produci xkè hai assunto, fornendo così nuovi stipendi e creando quindi nuovi consumatori.
Solo che per avere un effetto positivo tutti i settori(o per lo meno tutti i settori primari) dovrebbero attuare la stessa manovra, manovra che va contro ogni logica imprenditoriale.
E tutto questo senza contare che l'automatizzazione ha eliminato svariati posti di lavoro, anche se si aumentasse la produzione, non sarebbe in rapporto con l'aumento dei posti di lavoro, e quindi con il consumo.
L'automazione "distrugge" molti posti di lavoro, ma allo stesso tempo ne crea. Magari professionalmente più elevati, ma io non vedo nell'aumento della tecnologia la causa della disoccupazione. Altrimenti rispetto a 60 anni fa dovrebbe esserci 1/4 degli occupati.
Poi non fermiamoci alla domanda fatta dai consumi. C'è una grossa fetta di domanda che sono gli investimenti stessi delle aziende, e dello stato. E proprio in situazioni come queste, quando i consumatori non hanno fiducia e mezzi, quando le imprese non innovano e non hanno accesso al credito, che lo stato deve intervenire, con i suoi di investimenti, con la sua spesa, per dare un rilancio alle imprese e quindi ai consumatori. Ovviamente il tutto in un'ottica "deficit spending", altrimenti quello che dai da una parte lo togli dall'altra, e la cosa non ha efficacia.