Saviano,pentito smentisce attentato
Fax di Sandokan: "Basta calunnie"
Il pentito della camorra, Carmine Schiavone, non ha mai parlato, né è a conoscenza, di un piano del clan dei Casalesi per uccidere lo scrittore Roberto Saviano. E' quanto ha riferito lo stesso Schiavone ai magistrati. La procura di Napoli sta verificando la diffusione e la veridicità della segnalazione. Intanto Il leader della cosca casertana, Sandro Sandokan Schiavone, dal carcere ha inviato un fax a Saviano: "Basta calunnie".
Proprio il collaboratore di giustizia Schiavone, secondo una relazione di servizio degli addetti alla sicurezza poi trasmessa alla Dda di Napoli, era l'autore della segnalazione del progetto di attentato ai danni di Saviano. Da lui, stando ai ben informati, sarebbe partito l'allarme che ha suscitato subito grande clamore attorno all'autore del best seller Gomorra.
Ora però il pentito nega qualsiasi coinvolgimento, ridimensionando la vicenda. Al momento non è ancora chiaro se Schiavone abbia smentito tutto per proteggere i suoi familiari o se la fuga di notizie fosse realmente infondata.
L'ira di Sandokan
L'ultimo colpo di scena di questa ingarbugliata vicenda viene dal leader dei Casalesi, Sandro Sandokan Schiavone, detenuto nel carcere di Opera (Milano) in regime di 41 bis. Il boss avrebbe inviato un fax al suo avvocato in cui, senza mai nominarlo, minaccia Saviano.
Il documento sarebbe stato spedito l'11 settembre a uno degli avvocati di Sandokan e contiene alcune righe su Saviano che aveva da poco concluso un intervento al Festival della Letteratura di Mantova.
"Questo grande romanziere - sarebbe il testo del fax inviato da Sandonkan - che fa il portavoce di chissà chi deve smettere di fare illazioni calunniose false su di me non solo in conferenza stampa, ma poi riportate sul giornale Repubblica che lo leggono milioni di persone, accostandomi a signori che non ho mai conosciuto".