L'Hanno scoperto ora:
La prima azienda italiana si chiama 'Mafia spa' e ha un fatturato annuo di 90 miliardi di euro: il 7% del Pil, pari a cinque manovre finanziarie e otto volte il Tesoretto. E' quanto emerge dal rapporto 'Sos impresa' della Confesercenti sulla criminalità. Usura e racket - con 40 miliardi di fatturato - costituiscono il principale business per le associazioni mafiose.
"Dalla filiera alimentare al turismo, dai servizi alle imprese a quelli alla persona, dagli appalti alle forniture pubbliche, al settore immobiliare e finanziario - afferma il rapporto - la presenza della criminalità organizzata si consolida in ogni attività economica".
Al secondo posto, sempre secondo il rapporto di Sos Impresa, l'abusivismo commerciale con 13 mld di euro, segue il racket con 10 mld, l'agromafia con 7,5 mld, la contraffazione e la pirateria con 7,4 mld, furti e rapine con 7 mld, appalti e forniture con 6,5 mld, truffe con 4,6 mld, giochi e scommesse con 2,5 e contrabbando con 2 mld. Il fatturato dei 90 mld della mafia rappresenta il 7% del Pil nazionale, pari a 5 manovre finanziarie. Gli imprenditori e i commercianti subiscono 1.300 reati al giorno, ovvero 50 ogni ora.
"In Cdm - ha detto il viceministro dell'Interno Marco Minniti - presenteremo il pacchetto sulla sicurezza. Occorre colpire i patrimoni. Ci poniamo come primo obiettivo rivisitare tutta la partita delle misure di prevenzione. E poi ci sarà la cancellazione del patteggiamento in appello dei reati di mafia, un punto questo dal quale non si può prescindere".
Nel pacchetto della sicurezza sono previste anche misure contro la contraffazione. "Quello della contraffazione è un giro di affari da 7 mld di euro - ha detto il sottosegretario - non si può pensare che sia solo un problema dei vucumprà. Parliamo di una questione internazionale che investe perfettamente la grande criminilità e la criminalità mafiosa".
Tano Grasso, presidente delle associazioni antiracket, ha esortato il governo a "cogliere la straordinaria occasione rappresentata dagli imprenditori che vogliono ribellarsi" ai clan, mentre il commissario straordinario del governo per le iniziative antiracket, Raffaele Lauro, ha sottolineato in un messaggio la necessità di "colpire i patrimoni accumulati illecitamente, sia immobiliari che mobiliari" ed ha ricordato tra l'altro l'istituzione dei minipool antiusura presso le prefetture.
La classifica delle città a rischio
Per quanto riguarda l'usura, la situazione "si è aggravata ulteriormente nell'ultimo periodo a causa della crisi che ha colpito il commercio e che ha condannato, nel triennio 2004-2006, 165.000 attività commerciali e 50.000 alberghi e pubblici esercizi alla chiusura. Sono più di 150.000, si stima, i commercianti coinvolti in rapporti usurari "e poiché ciascuno si indebita con più strozzini le posizioni debitorie possono essere ragionevolmente stimate in oltre 450.000", di cui almeno 50.000 con associazioni di tipo mafioso finalizzate all'usura. Nel complesso il tributo pagato dai commercianti ogni anno a causa della lievitazione del capitale e degli interessi si aggira in non meno di 12 miliardi di euro.
Attraverso tre indicatori (persone denunciate negli ultimi dieci anni, andamento dei protesti e dei fallimenti, tipologia criminale di ciascuna attività illecita scoperta sul territorio), Confesercenti stila anche una classifica del rischio-usura nelle province italiane: al primo posto Pescara, seguita da Messina, Siracusa, Catanzaro, Vibo Valentia, Taranto, Rieti, Reggio Calabria, Napoli e Genova. Il rapporto si sofferma poi su altri settori di interesse criminale come l'agricoltura, la pesca, il turismo, il contrabbando, il cybercrime e le truffe.
fonte Tgcom.
90 MILIARDI DI EURO IL FATTURATO secondo me l'unica vera soluzione contro la mafia è la violenza.