Ah, quindi per preservare il diritto allo studio e' sufficiente andare contro la legge, no? Mi sembra corretto.Originariamente inviata da darkness creature
Dai, non scherziamo. Qui c'e' un problema enorme, i libri costrano troppo.
Ah, quindi per preservare il diritto allo studio e' sufficiente andare contro la legge, no? Mi sembra corretto.Originariamente inviata da darkness creature
Dai, non scherziamo. Qui c'e' un problema enorme, i libri costrano troppo.
Numero chiuso significa che se non supero i test non posso iscrivermi.
la finalità credo che sia di avere un domani un numero di laureati in quel campo di studi commisurato al numero di posti di lavoro che si renderanno disponibili.
Per quanto ragionevoli siano le finalità, questo comporta un non-diritto allo studio.
Il mio esempio del 50enne era per sottolineare che ci sono casi in cui uno potrebbe voler laurearsi senza necessità di lavorare in Italia per quello. Un altro caso potrebbe essere quello di voler emigrare in Australia con una laurea. Ma perché io non devo poter studiare quel che mi pare?
Quindi dicevo di stroncare sul nascere tutti quei fancazzisti della scuola, che poi quasi sempre sono quelli che più facilmente trovano una via d'uscita al superamento dei test. perché poi c'è l'ìaltra nota dolente della questione: la sfiducia nella attendibilità di tali test. Se io adesso riparlo di un paese, il nostro, fondato sulla mafia, mi ritornerete in molti contro, ma mi sembra che anche gli ultimi fatti ne siano una riprova.
Riguardo alle esenzioni alle tasse per reddito va a finire che i beneficiari son sempre i soliti che non essendo tassati alla fonte dichiarano meno di quel che guadagnano. E comunque le tasse sono troppo alte, lo studio deve essere incentivato, non scoraggiato.
C'è un problema, e c'è la soluzione......spesso incoraggiata dagli stessi prof, che si rendono conto del problemaOriginariamente inviata da okno
esatto senza considerare il fatto che più nessuno fa le fotocopie ai libri, almeno da noi in città. (copisterie, centri stampa, non lo fanno, è arrivata la finanza).Originariamente inviata da okno
Puoi farlo solo se hai a casa una fotocopiatrice.. e dubito che molti l abbiano.
Ed è comunque un pacco perchè da noi controllano da quando è arrivata la finanza.
si ma hai idea di che casino esce se denunci un prof perchè non ti fa fare l'esame? Quello cambia lavoro poi.. e comunque se non ti fa passare puoi sempre andare in un altra facoltà e l'esame vale lo stesso solo che quel prof ha finito di lavorare.Originariamente inviata da Puff
Mica tanto vero. E te lo dico per esperienza personale.Originariamente inviata da darkness creature
Per la storia dei libri, ti dico che io dovrei trovare dei libri di elettronica (in inglese) che da soli possono arrivare a costare fino a 100€, per mia fortuna alcuni professori distribuiscono dispense sufficienti a passare il corso, ma non tutti, e con 12 esami all'anno diventa una spesa non troppo sostenibile, quindi concordo in pieno con chi protesta per il prezzo dei libri.
Edit: mi sono dimenticata di risponderti a un'altra parte del post, rimedio :smt040
Ci sarebbero due modi: uno, vai in biblioteca, ti prendi il libro, ci studi su e lo restituisci fatto l'esame. Due, ti procuri il libro, lo fotocopi e studi sulle fotocopie.Originariamente inviata da darkness creature
Il problema del primo metodo è che non sempre i libri sono reperibili in biblioteca, perchè non di tutti ci sono abbastanza copie per tutti gli studenti (curiosamente, quelli che servirebbero di più sono presenti con al massimo due copie in tutto, e dovrebbero servire per più di 200 studenti), quindi rischi di aspettare mesi e non riuscire a passare quell'esame perchè non hai avuto modo di trovare il materiale su cui studiare, e questo si riflette in parte anche sul secondo metodo: che libri fotocopio illegalmente se non si trovano da nessuna parte?
Questo ovviamente escludendo di comprare il libro in questione, perchè spendere anche 115 euro per un libro che dato un esame posso tranquillamente buttare non è il caso, e comunque dovrei farmelo arrivare dall'estero perchè la traduzione italiana non sempre c'è e nelle librerie specializzate ovviamente li hanno solo su ordinazione.
Direi che c'è qualcosa da aggiustare.
Che ci siano questi due rischi ne sono consapevole, ma rimane l'unico sistema valido per "scremare" i cretini e per evitare che chi ha redditi bassi paghi molto. Non c'è nessun altro sistema che possa dare garanzie come questo che c'è in uso oggi.Originariamente inviata da Abel Balbo
E....sì, se non passi i test non puoi iscriverti, e la trovo pure una cosa giusta, non ci vedo nulla di male se un'università decide di fare una "scrematura" degli iscritti, scegliendo i migliori (si spera, ma come ho detto non c'è altro modo, togliere il numero chiuso secondo me sarebbe un disastro). Far iscrivere all'università un fancazzista significherebbe dare perle ai porci, e sinceramente non mi andrebbe bene.....le perle vanno date a chi sa apprezzarle
il reddito annuale del mio nucleo famigliare credo arrivi a malapena a 18.000 euro, eppure la prima rata di iscrizione l'ho pagata tutta, 600 euro pieni. Poi la seconda rata si, va in base al reddito, infatti non pago nemmeno cento euro.Originariamente inviata da darkness creature
Per la carità poi mio padre mi ha sempre aiutato anche sotto quell'aspetto, ma c'è chi ha i genitori divorziati e uno di questi del figlio se ne fotte allegramente...
Cmq l'università italiana è uno schifo, trovo scandaloso anche che io stesso sia li e che riesca a superare gli esami con piccolissimo sforzo.
Per quanto riguarda i costi dei libri mi viene da vomitare, per un libro ho pagato 42 euro (35.50 scontato).
Addirittura ho un esame di inglese dove dovrei comprare tre libri e studiare in ognuno circa 30 pagine venendo a spendere qualcosa come 100 e passa euro per neanche un centinaio di pagine da studiare, questo è assolutamente scandaloso. Se poi si vuole caderen ell'illegalità è chiaro: fotocopie a manetta, ma non credo che sia una soluzione accettabile (lo faccio sia chiaro, ma chi sta in alto dovrebbe trovare una soluzione no?)
Abel, scusami ma stai sbagliando l'interpretazione.Originariamente inviata da Abel Balbo
Il numero chiuso non e' determinato dal numero di posti di lavoro per quel corso.
Il numero chiuso serve per garantire ad ogni singolo studente il servizio ottimale. Il numero chiuso e' sempre calcolato tenendo conto del numero di iscritti per anno accademico, quindi non c'entra nulla il posto di lavoro.
Oltretutto, il numero chiuso non c'e' in ogni universita', e se un 50enne vuole farsi una cultura in un campo specifico, ha decine di possibilita'. Basta che ne abbia i requisiti.
Non e' uno sbarramento al diritto allo studio. Non puoi ammettere chiunque ai corsi di medicina, psicologia ecc.. non sarebbe giusto.
Se tu stesso confermi che nelle successive rate paghi molto poco, qual è il problema? La prima rata è ovvio che sia più alta, non sanno un cazzo di te
In certi casi è come dici tu, molti esami li si supera con poco sforzo, e lì è a seconda di che prof ti trovi.....oltre a non c'entrare col topic :smt040
Per i costi dei libri.....bè, è vero, ma gli autori devono pur vedersi ripagato lo sforzo, no? Prendete ad esempio un libro di programmazione o di elettrotecnica, o di fisica più avanzata.....cazzo l'autore non è che l'avrà scritto in pochissimo....e non sono concetti facili da spiegare, manco nulla gli deve essere dato?
Che poi in assoluto sia assai è verissimo, e infatti a certe soluzioni ricorro spessissimo anche io, ma ciò non toglie che.....