l'articolo da te postato lo avevo letto prima di partire per Göteborg e non feci in tempo a postarlo sul forum. Trovo molto giuste le parole dell'unione europea
l'articolo da te postato lo avevo letto prima di partire per Göteborg e non feci in tempo a postarlo sul forum. Trovo molto giuste le parole dell'unione europea
Esatto. E comunque sono parole di un istituzione di grande rilievo. E' SCANDALOSO che nessun TG ne abbia parlato.Originariamente inviata da killuminato
ROMA - Un passo indietro per l'Italia. Sulla bocciatura del testo Concia, il disegno di legge sull'omofobia affossato martedì alla Camera, interviene Navi Pillay, alto commissario delle Nazioni unite per i diritti umani, secondo cui lo stop alla legge «è un passo indietro» per i diritti di gay e lesbiche. «È necessaria ovunque la piena protezione - ha detto durante una conferenza stampa rispondendo a una domanda -. L'omosessualità e gli omosessuali vengono criminalizzati in alcuni Paesi, ma non possiamo ignorare che i gruppi minoritari e tra loro gli omosessuali sono soggetti non solo a violenza, ma a discriminazioni in diversi aspetti della loro vita».
Paola Binetti (Eidon)CASO BINETTI - Intanto in Italia il Pd si spacca su Paola Binetti. La deputata teodem è diventata un caso all'interno dei Democratici dopo aver votato con il centrodestra il documento. Qualcuno parla anche di un suo imminente passaggio all'Udc che la deputata smentisce «assolutamente»: «È una delle poche cose di cui sono sicura». La Binetti, il giorno dopo il discusso voto, chiarisce la sua posizione all'interno del partito: «Alle primarie voterò Bersani perché ha avuto una reazione più equilibrata. Certamente non voterò Franceschini che propone la mia espulsione, né voterò scheda bianca». «Il disegno di legge sull'omofobia - sostiene la deputata teodem - aveva punti nebulosi. Ora mi sento anche io una minoranza, anche io voglio essere tutelata». Infine, rispondendo al segretario del Pd: «Ha ragione, il problema è politico: quanta libertà c'è nel Pd?».
BERSANI - Tirato in ballo, Pier Luigi Bersani, conversando con i giornalisti alla Camera, commenta: «Chi vota per me, sa che questo significherebbe accettare le regole: io nell'organismo statutario sarei chiaro, sarebbe la prima cosa che farei, indicherei quali sono le materie su cui ci può essere libertà di coscienza e tutte le altre su cui vige la disciplina di partito». E il provvedimento di martedì contro l'omofobia rientra tra i casi di coscienza? «A mio giudizio no» risponde netto. Controreplica della Binetti: «Attendo lo statuto, fino ad ora non l'ho visto».
SORO - Ma Paola Binetti «dovrebbe andar via, in ogni caso, siccome ci sono anche aspetti formali, lo valuteremo nel gruppo e nel partito in questi giorni». Ad esprimere un parere così netto contro la Binetti è il capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro: «Trovo intollerabile il comportamento dell'onorevole Binetti, penso che al di là degli aspetti formali, di cui ci occuperemo insieme al partito nella sua nuova dirigenza che verrà fuori nei prossimi giorni, ci sia un dato politico: la mia impressione è che Paola Binetti abbia poco a che fare con il nostro partito». Sulla stessa linea Paola Concia, autrice della proposta sull’omofobia bocciata dalla Camera: «Il Pd mi deve dire da che parte sta anche se mi pare chiaro che il segretario l'abbia detto. Lo stato deve dire ai suoi cittadini che l'omofobia è un reato».
FIORONI - Beppe Fioroni la pensa diversamente: «Sarebbe sbagliato espellere Paola Binetti, quando condivide con il partito il 90% delle idee». Fioroni critica anche il fatto che il Pd «faccia sempre tempeste in un bicchier d'acqua». «Come sempre - ha detto Fioroni parlando a Montecitorio - facciamo regali alla destra, che si divide in più pezzi e che adotta una politica a gambero, si divide con decine di voti in dissenso; in tutto ciò il Pd evidenzia come fatto grave la preoccupazione di un singolo parlamentare». «Io posso non condividere in toto le osservazioni della Binetti - ha aggiunto l'ex ministro - e votare in modo diverso ma mi batto perché in un partito democratico e plurale quale siamo noi, ci possa essere la libertà di esprimere dubbi e preoccupazioni e pensieri diversi».
http://www.corriere.it/politica/09_o...4f02aabc.shtml
SUPerbo
Il "passo indietro" secondo me è sacrosanto.
Non esiste proprio che un'aggressione diventa più grave solo perchè è fatta ad un gay. Questo è uno schiaffo in faccia a chi gay non è. Un'aggressione è un'aggressione, a chiunque venga fatta.
Ben venga che quell'assurdo disegno di legge non sia passato.
dipende dark, è molto grande la differenza se ti aggredisco proprio perchè sei gay o per puro caso l'aggredito è gay.. e nel primo caso ci vorrebbe una legislazione un po' più ferrea e severa, come per tutti i casi di grave discriminazione.
Una legge del genere sarebbe LEI PER PRIMA discriminatoria, perchè renderebbe un reato più grave solo perchè fatto su un gay piuttosto che su una donna o su un normale povero cristo etero.
Ed io questo non lo voglio accettare. Siamo tutti uguali davanti alla legge, almeno in teoria? E allora, *****, rimaniamo uguali davanti alla legge, con tutti gli annessi ed i connessi, anche quelli "scomodi". Se l'articolo 3 della Costituzione vale per il lodo Alfano, deve valere SEMPRE.
Certo che deve valere sempre, ma qui non mi sembra che sia pertinente. Quell'articolo riguarda chi viene processato, non la vittima. Poi basta un minimo di buon senso. Se ti aggredisco perché mi hai rubato qualcosa, perché mi hai scippato una macchina, perché abbiamo litigato, ecc. è una cosa. Se ti aggredisco perché sei gay, perché stai semplicemente camminando assieme al tuo compagno, perché sei appena uscito da un locale gay, perchè hai appena partecipato ad una manifestazione, è un'altra cosa, ovviamente più grave. Fermo restando che un'aggressione è sempre una cosa spregevole, nel primo caso c'è un motivo legato a ciò che hai fatto, nel secondo caso questo motivo non c'è, ma se c'è è arbitrariamente legato a ciò che sei. E' un'aggravante che dovrebbe far parte del senso comune. Ripeto, non vedo cosa c'entri in questo caso l'articolo 3.
Ed invece se si vuole l'uguaglianza, non ci devono essere aggravanti nè attenuanti che varino a seconda di cosa uno E'....ma al massimo di cosa uno FA.
Se è per quello io non metterei manco le aggravanti razziali, proprio per lo stesso motivo. Non è che se aggredisco un nero sono più colpevole rispetto a quanto sono se aggredisco una donna bianca ad esempio.
Non esiste proprio, perchè altrimenti allora voglio anche un'attenuante se uccido un boss mafioso piuttosto che se uccido il panettiere vicino casa mia. E cavolo....se no torniamo al discorso del diverso valore attribuito ad una vita. Il che potrebbe anche starmi bene, ma in tal caso occorre applicarlo in TUTTI i campi, e non solo a gay e neri. Tu nero o gay chi ***** sei perchè un'aggressione contro di te abbia più valore rispetto a quello che ha un'aggressione contro di me?