Baghdad: Saddam Hussein condannato a morte per impiccagione
Nessuna clemenza, ma la massima pena per Saddam Hussein condannato a morte per impiccagione. Lo ha deciso l'alta corte irachena che si è riunita questa mattina per emettere le sentenze di un processo lungo e difficile contro l'ex rais e altri sette imputati per crimini contro l'umanità. Abito scuro, camicia bianca senza cravatta, il volto teso, lo sguardo preoccupato. Saddam sembra aver abbandonato la spavalderia che lo ha accompagnato durante il processo. La tensione in aula è altissima. Saddam viene chiamato per sesto. Il giudice gli chiede di alzarsi, ma lui si rifiuta e alla fine verrà costretto dalle guardie. Il giudice legge la sentenza e l'ex dittatore inizia a interromperlo. Allah akbar - dio è grande - e poi lunga vita all'Iraq ed al popolo iracheno, siete schiavi degli occupanti, siete traditori. E prova a declamare versetti del corano. Letta la condanna il giudice ordina che venga portato via. Si chiude così il processo contro Saddam Hussein, che ha visto condannati a morte anche Barzan al Tikriti, suo fratellastro ed ex capo dei servizi segreti, e Awad al Bender, ex presidente del tribunale del regime. Colpevole dunque Saddam per la morte negli anni 80 di 148 sciiti del villaggio di Dujail, sessanta chilometri a nord di Baghdad. Trucidati per rappresaglia dopo un fallito attentato all'ex rais nel 1982. Saputa la sentenza colpi di mortaio si sono abbattuti sul quartiere Adamiya di Baghdad a maggioranza sunnita, mentre in altre zone della città si potevano udire raffiche di mitra sparate in aria in segno di festeggiamento. Saddam non sarà giustiziato subito. Come prevede la legge irachena, in caso di pena capitale scatta automaticamente la procedura di appello.
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