l'assessore regionale Cattaneo contro i tagli: «Ottomila euro al mese, sono rovinato». L'ironia in Rete
Lo sfogo su Twitter: «Tra mutuo, rette, ecc. non so come fare». Le reazioni: «Manca di rispetto a chi è davvero in crisi»
Raffaele Cattaneo (Omnimilano)
MILANO - «Ho letto il decreto sul taglio alle Regioni: drastica riduzione dell'indennità entro il 30.11 e nessuna pensione. Uno come me cosa deve fare?». Inizia così lo sfogo che l'assessore alle Infrastrutture e mobilità della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, pidiellino e formigoniano di ferro, affida a Twitter (GUARDA), lamentando la «sforbiciata» ai costi della politica decisa dal governo Monti. «Non rubo - aggiunge - e quindi non ho tesori all'estero. Vivo di ciò che fra un mese mi verrà dimezzato e tra mutuo, rette, ecc. non so come fare». Cattaneo, però, non prende poco, e lo ammette: «Ora guadagno circa 8mila euro per 12 mensilità. Non è poco, è distante dai 14mila di cui si favoleggia. Dopo, circa la metà». Inoltre, come si legge dal suo sito web, è anche consigliere della Sea e membro del Consiglio di sorveglianza di Infrastrutture Lombarde Spa.L'ALLARME - Cattaneo mette in guardia i cittadini: «Ogni dittatore - scrive - diventa tale a furor di popolo. È solo dopo che il popolo si accorge del mostro che ha generato! Attenzione! Chi ci va di mezzo è proprio chi lavora e fa politica sul serio». Poi, a stretto giro, l'assessore «in bolletta» affida un'altra riflessione alla Rete: «Se fossi rimasto un dirigente guadagnerei già ora di più, figuriamoci dopo i tagli. Che faccio? Siamo sicuri che così la politica migliorerà?».
L'IRONIA IN RETE - La preoccupazione dell'assessore regionale per arrivare alla fine del mese ha scatenato il popolo di Twitter che, a colpi di cinguettii, gli sta facendo notare che la stragrande maggioranza degli italiani è messa peggio di lui. Davide D'Antoni, giornalista di Telelombardia: «Spero che un hacker si sia impossessato del suo twitter o altrimenti davvero manca di rispetto a mln italiani davvero in crisi! PROPONGO UNA COLLETTA!!». Cattaneo gli ha risposto: «Bravo! Vedo che ha colto perfettamente. Queste banalità porteranno il Paese a star meglio? Allora cancelliamo la democrazia». E per difendersi, affida a un tweet la sua «Operazione trasparenza», postando la foto dei suoi compensi: «Ecco il mio statino di settembre, compreso di tutto: 6.420,66 euro». «Gioia e ti lamenti???? Se ti sembrano pochi vai a trovarti un lavoro dove puoi guadagnare di più! Non penso tu sia indispensabile», gli ribatte pronto Alessandro, da Bologna. E Cattaneo: «Sono figlio di un operaio, cresciuto in una dignitosa povertà. Ho rispetto immenso per chi tira fine mese con 1000€». La bagarre continua.
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uffa ma si rendono conto questi signori di dove vivono ? perchè non provano a vivere come un precario e poi lamentarsi.
Mi sembrano come tanti bambini a cui ha portato via i giocattoli e i simboli del potere politico: la macchina, la scorta, il posto macchina ( vedi la vicenda di lecco), lo stipendio da amministratori delegati ecc.. mai una volta che dicono ma rinuncio a qualcosa a vantaggio della collettività .... ripeto come nel caso di lecco sono delle merde
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altro esempio che pero specula sul sociale che fa sentire gli invalidi cittadini di serie c al confronto del segretario marra
Il sottosegretario regionale che intasca
il vitalizio per inabilità al lavoro
Una pensione di invalidità di 7 mila euro oltre allo stipendio
Ma Sarra presiede convegni e inaugura strade
Calabria
Il sottosegretario regionale che intasca
il vitalizio per inabilità al lavoro
Una pensione di invalidità di 7 mila euro oltre allo stipendio
Ma Sarra presiede convegni e inaugura strade
Alberto Sarra
Lunga vita ad Alberto Sarra. Ma è giusto che riceva dalla Regione Calabria un vitalizio di invalidità di 7.490,33 euro al mese, dieci volte più alto di quei portatori di handicap che non sono neppure in grado di soffiarsi il naso? Ed è giusto che accumuli un'altra indennità come sottosegretario regionale nonostante risulti disabile al 100%? Chiariamo subito: il pensionato-sottosegretario ha, come paziente, tutta la nostra solidarietà. Reggino, avvocato, 46 anni, da sempre amico, compagno di basket e camerata politico del governatore Giuseppe Scopelliti, già consigliere e assessore provinciale di Reggio, criticato da alcuni giornali locali per avere accettato la difesa di personaggi in odore di 'ndrangheta, Alberto Sarra fu colpito nei primi giorni del 2010, quando stava scadendo il suo mandato di consigliere regionale, da uno choc emorragico.
Salvato grazie a un delicato intervento chirurgico, si perse le elezioni di marzo. Tre mesi dopo, visto che era in forma, l'amico Scopelliti lo nominava già sottosegretario regionale alla presidenza, una ridicola carica da retrobottega politico inventata dalla precedente giunta sinistrorsa di Agazio Loiero, mantenuta dal centrodestra e destinata ad essere abolita al prossimo giro proprio perché insensata.
Da allora, l'archivio dell' Ansa trabocca di notizie su di lui: 156 dispacci. Lui che incontra i presidenti delle Comunità montane. Lui che presiede conferenze dei servizi sulle frane. Lui che inaugura nuove strade. Lui che si occupa dei consorzi industriali. Lui che riceve l'ambasciatrice cubana in Italia. Lui che cerca di risolvere il nodo dei forestali. Insomma, instancabile. Si sa com'è: governare una Regione è una faticaccia. Come dice Roberto Formigoni, «per fare politica, ci vuole un fisico bestiale».
Contemporaneamente, mentre gli amici si congratulavano per il suo attivismo, il dinamico sottosegretario avviava le pratiche per farsi riconoscere invalido al lavoro. Finché il 13 giugno scorso, mentre lui era impantanato nelle trattative sulla forestazione, una commissione di cui faceva parte il suo cardiologo di fiducia Enzo Amodeo, dichiarava che «considerata la patologia - aneurismi dei grossi vasi arteriosi del collo e del tronco complicati da dissezioni della aorta torico-addominale - si ritiene l'avvocato Alberto Sarra permanentemente inabile a proficuo lavoro».
La settimana dopo, record mondiale di velocità burocratica, l'Ufficio di presidenza del Consiglio regionale riconosceva al sottosegretario l'«inabilità totale e permanente dal lavoro». Poche settimane d'attesa e il Bollettino Ufficiale, come ha raccontato Antonio Ricchio sul Corriere della Calabria , pubblicava la Determinazione 439 che concedeva a Sarra un assegno mensile di 7.490,33 euro «al lordo delle ritenute di legge, a titolo di vitalizio, con decorrenza dal 7 gennaio 2010». Per capirci: gli riconosceva gli arretrati per un totale di 30 mesi pari (stando a quei numeri) a circa 225 mila euro. Cioè quanto un normale disabile totale e permanente, uno che non solo non è in grado di ricevere l'ambasciatore bielorusso ma magari neppure di portarsi il cibo alla bocca, prende in 24 anni e mezzo.
Ricordate la storia che abbiamo raccontato mesi fa di Giulia, la ragazza padovana con «insufficienza mentale medio-grave in paraparesi spastica»? Per permetterle di vivere seguendola 24 ore al giorno il padre e la madre Gloriano e Mariagrazia, obbligata a lasciare il lavoro per dedicarsi solo alla figlia, ricevono una pensione mensile lorda di 270,60 euro più un'indennità d'accompagnamento di 487,39 per un totale di 757 euro e 99 centesimi. Un decimo.
«E di casi così in Italia, di persone che dipendono dai familiari in tutto e per tutto, ce ne saranno almeno centomila», spiega Pietro Barbieri, presidente della Fish, la federazione italiana delle associazioni di sostegno all'handicap. «Sia chiaro: se Sarra non è più in grado di lavorare, è giusto che l'invalidità gli sia riconosciuta. Ma nessuno nelle sue condizioni, in Italia, ha mai visto un vitalizio con delle cifre simili. Nessuno».
Di più: quel vitalizio stratosferico rispetto ai trattamenti miserabili concessi agli altri invalidi totali che non fanno parte del mondo dorato della politica, va a sommarsi con l'indennità e le altre prebende riconosciute ai sottosegretari regionali calabresi.
Per carità, non ci permetteremmo mai di sottovalutare i problemi avuti dall'esponente pidiellino. Anzi, che abbia trovato la forza per riprendersi è una cosa che non può che rallegrare noi e tutti i cittadini. Ma c'è o non c'è una contraddizione tra quella invalidità assoluta e permanente a ogni lavoro e la sua permanenza ai vertici del governo di una regione italiana?
E sono accettabili quelle cifre in un paese come l'Italia che dal 2008 al 2013, come dice un'analisi di Antonio Misiani, ha visto il Fondo per le politiche sociali precipitare nelle tabelle degli stanziamenti da 929,3 milioni di euro a 44,6? Come possono capire i cittadini calabresi, sapendo che la loro regione risulta essere, stando ai dati Istat, l'ultima delle ultime per stanziamenti nell'assistenza e nell'aiuto alla disabilità?
http://www.corriere.it/politica/12_o...db4485d4.shtml