Esenzioni per due miliardi l’anno, Bruxelles chiede spiegazioni: “Sono aiuti di Stato”. Tra diciotto mesi la sentenza della Commissione Europea.
Le esenzioni fiscali concesse alla Chiesa dallo Stato italiano costano a Roma un’indagine formale dell’Ue per aiuti di Stato.
QUATTRO ANNI D’INDAGINE - Dopo quattro anni di scambi di informazioni, due archiviazioni e una serie di controricorsi, scrive Repubblica in un articolo a firma Alberto D’Argenio, Bruxelles parte lancia in resta contro i privilegi fiscali attribuiti agli enti ecclesiastici in settori in cui “l’azienda Chiesa” (conta circa 100 mila fabbricati) è leader nazionale: ospedali, scuole private, alberghi e altre strutture commerciali che godono di un’esenzione totale dal pagamento dell’Ici e del 50% da quello sull’Ires. Portando a casa, o meglio risparmiando due miliardi di euro l’anno rispetto alla forma di tassazione corretta, quella che subiscono tutti i cittadini italiani. La procedura per aiuti di Stato sarà aperta a metà ottobre dalla Commissione europea. La decisione è già stata scritta e al momento è soggetta alle ultime limature. Nell’introduzione del documento redatto dal commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia si legge: «Alla luce delle informazioni a disposizione la Commissione non può escludere che le misure costituiscano un aiuto di Stato e decide quindi di indagare oltre».
TRA DICIOTTO MESI IL VERDETTO – In poche parole, da scambi di informazioni informali il dossier diventa ufficiale e fa scattare quella procedura di 18 mesi al termine della quale la Ue dovrà emettere un verdetto. La procedura contro lo Stato italiano, scrive Repubblica, si articolerà su tre fronti: sotto accusa verranno subito messi il mancato pagamento dell’Ici e l’articolo 149 (4 comma) del Testo unico delle imposte sui redditi che conferisce a vita la qualifica di enti non commerciali a quelli ecclesiastici (non svolgete un’attività di impresa a prescindere e quindi pagate meno tasse). Il terzo filone riguarda lo sconto del 50% dell’Ires concesso agli enti della Chiesa che operano nella sanità e nell’istruzione: prenderà la forma di una richiesta di informazioni approfondita essendo risalente agli anni ’50, prima della nascita della Cee. L’esenzione totale dall’Ici è stata introdotta nel dicembre 2005, in campagna elettorale, dal governo Berlusconi e quindi rivista da quello Prodi (2006) che messo sotto pressione dalla Ue aveva ristretto i privilegi solo alle attività “non esclusivamente commerciali”. Intervento aggirato da ospedali o scuole che al loro interno hanno una piccola cappella. Le norme erano state portate a Bruxelles da una denuncia promossa dal radicale Maurizio Turco e del fiscalista Carlo Pontesilli (segretario di anticlericale.net).
Ici e Ires in regalo alla Chiesa, la Ue processa l’Italia
lol.
Oltre il danno, la beffa.
Certamente per colpa di qualche laico radicale, ok.
Ma da una parte qualcuno doveva metterci bocca...
Due miliardi di euro l'anno.