ACCEDI

Password dimenticata?

×
Seguici su Instagram Feed RSS Seguici su YouTube
Pagina 1 di 3 123 UltimaUltima
Visualizzazione risultati da 1 a 10 su 22

Saviano : "Il premier mi vuole zittire ma sui clan non tacerò mai"

  1. #1
    ... SteekHutzee
    Uomo 36 anni
    Iscrizione: 19/7/2008
    Messaggi: 16,203
    Piaciuto: 100 volte

    Predefinito Saviano : "Il premier mi vuole zittire ma sui clan non tacerò mai"

    Presidente Silvio Berlusconi, le scrivo dopo che in una conferenza stampa tenuta da lei a Palazzo Chigi sono stato accusato, anzi il mio libro è stato accusato di essere responsabile di "supporto promozionale alle cosche". Non sono accuse nuove. Mi vengono rivolte da anni: si fermi un momento a pensare a cosa le sue parole significano. A quanti cronisti, operatori sociali, a quanti avvocati, giudici, magistrati, a quanti narratori, registi, ma anche a quanti cittadini che da anni, in certe parti d'Italia, trovano la forza di raccontare, di esporsi, di opporsi, pensi a quanti hanno rischiato e stanno tutt'ora rischiando, eppure vengono accusati di essere fiancheggiatori delle organizzazioni criminali per il solo volerne parlare. Perché per lei è meglio non dire.
    è meglio la narrativa del silenzio. Del visto e taciuto. Del lasciar fare alle polizie ai tribunali come se le mafie fossero cosa loro. Affari loro. E le mafie vogliono esattamente che i loro affari siano cosa loro, Cosa nostra appunto è un'espressione ancor prima di divenire il nome di un'organizzazione.
    Io credo che solo e unicamente la verità serva a dare dignità a un Paese. Il potere mafioso è determinato da chi racconta il crimine o da chi commette il crimine?

    Il ruolo della 'ndrangheta, della camorra, di Cosa nostra è determinato dal suo volume d'affari - cento miliardi di euro all'anno di profitto - un volume d'affari che supera di gran lunga le più granitiche aziende italiane. Questo può non esser detto? Lei stesso ha presentato un dato che parla del sequestro alle mafie per un valore pari a dieci miliardi di euro. Questo significa che sono gli scrittori ad inventare? Ad esagerare? A commettere crimine con la loro parola? Perché? Michele Greco il boss di Cosa Nostra morto in carcere al processo contro di lui si difese dicendo che "era tutta colpa de Il Padrino" se in Sicilia venivano istruiti processi contro la mafia. Nicola Schiavone, il padre dei boss Francesco Schiavone e Walter Schiavone, dinanzi alle telecamere ha ribadito che la camorra era nella testa di chi scriveva di camorra, che il fenomeno era solo legato al crimine di strada e che io stesso ero il vero camorrista che scriveva di queste storie quando raccontava che la camorra era impresa, cemento, rifiuti, politica.


    Per i clan che in questi anni si sono visti raccontare, la parola ha rappresentato sempre un affronto perché rendeva di tutti informazioni e comportamenti che volevano restassero di pochi. Perché quando la parola rende cittadinanza universale a quelli che prima erano considerati argomenti particolari, lontani, per pochi, è in quell'istante che sta chiamando un intervento di tutti, un impegno di molti, una decisione che non riguarda più solo addetti ai lavori e cronisti di nera. Le ricordo le parole di Paolo Borsellino in ricordo di Giovanni Falcone pronunciate poco prima che lui stesso fosse ammazzato. "La lotta alla mafia è il primo problema da risolvere ... non deve essere soltanto una distaccata opera di repressione ma un movimento culturale e morale che coinvolga tutti e specialmente le giovani generazioni le spinga a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale della indifferenza della contiguità e quindi della complicità. Ricordo la felicità di Falcone quando in un breve periodo di entusiasmo mi disse: la gente fa il tifo per noi. E con ciò non intendeva riferirsi soltanto al conforto che l'appoggio morale dà al lavoro dei giudici, significava soprattutto che il nostro lavoro stava anche smuovendo le coscienze".

    Il silenzio è ciò che vogliono. Vogliono che tutto si riduca a un problema tra guardie e ladri. Ma non è così. E' mostrando, facendo vedere, che si ha la possibilità di avere un contrasto. Lo stesso Piano Caserta che il suo governo ha attuato è partito perché è stata accesa la luce sull'organizzazione dei casalesi prima nota solo agli addetti ai lavori e a chi subiva i suoi ricatti.
    Eppure la sua non è un'accusa nuova. Anche molte personalità del centrosinistra campano, quando uscì il libro, dissero che avevo diffamato il rinascimento napoletano, che mi ero fatto pubblicità, che la mia era semplicemente un'insana voglia di apparire. Quando c'è un incendio si lascia fuggire chi ha appiccato le fiamme e si dà la colpa a chi ha dato l'allarme? Guardando a chi ha pagato con la vita la lotta per la verità, trovo assurdo e sconfortante pensare che il silenzio sia l'unica strada raccomandabile. Eppure, Presidente, avrebbe potuto dire molte cose per dimostrare l'impegno antimafia degli italiani. Avrebbe potuto raccontare che l'Italia è il paese con la migliore legislazione antimafia del mondo. Avrebbe potuto ricordare di come noi italiani offriamo il know-how dell'antimafia a mezzo mondo. Le organizzazioni criminali in questa fase di crisi generalizzata si stanno infiltrando nei sistemi finanziari ed economici dell'occidente e oggi gli esperti italiani vengono chiamati a dare informazioni per aiutare i governi a combattere le organizzazioni criminali di ogni genealogia. E' drammatico - e ne siamo consapevoli in molti - essere etichettati mafiosi ogni volta che un italiano supera i confini della sua terra. Certo che lo è. Ma non è con il silenzio che mostriamo di essere diversi e migliori.

    Diffondendo il valore della responsabilità, del coraggio del dire, del valore della denuncia, della forza dell'accusa, possiamo cambiare le cose.

    Accusare chi racconta il potere della criminalità organizzata di fare cattiva pubblicità al paese non è un modo per migliorare l'immagine italiana quanto piuttosto per isolare chi lo fa. Raccontare è il modo per innescare il cambiamento. Questa è l'unica strada per dimostrare che siamo il paese di Giovanni Falcone, di Don Peppe Diana, e non il paese di Totò Riina e di Schiavone Sandokan. Credo che nella battaglia antimafia non ci sia una destra o una sinistra con cui stare. Credo semplicemente che ci sia un movimento culturale e morale al quale aspirare. Io continuerò a parlare a tutti, qualunque sarà il credo politico, anche e soprattutto ai suoi elettori, Presidente: molti di loro, credo, saranno rimasti sbigottiti ed indignati dalle sue parole. Chiedo ai suoi elettori, chiedo agli elettori del Pdl di aiutarla a smentire le sue parole. E' l'unico modo per ridare la giusta direzione alla lotta alla mafia. Chiederei di porgere le sue scuse non a me - che ormai ci sono abituato - ma ai parenti delle vittime di tutti coloro che sono caduti raccontando. Io sono un autore che ha pubblicato i suoi libri per Mondadori e Einaudi, entrambe case editrici di proprietà della sua famiglia. Ho sempre pensato che la storia partita da molto lontano della Mondadori fosse pienamente in linea per accettare un tipo di narrazione come la mia, pensavo che avesse gli strumenti per convalidare anche posizioni forti, correnti di pensiero diverse. Dopo le sue parole non so se sarà più così. E non so se lo sarà per tutti gli autori che si sono occupati di mafie esponendo loro stessi e che Mondadori e Einaudi in questi anni hanno pubblicato. La cosa che farò sarà incontrare le persone nella casa editrice che in questi anni hanno lavorato con me, donne e uomini che hanno creduto nelle mie parole e sono riuscite a far arrivare le mie storie al grande pubblico. Persone che hanno spesso dovuto difendersi dall'accusa di essere editor, uffici stampa, dirigenti, "comprati". E che invece fino ad ora hanno svolto un grande lavoro. E' da loro che voglio risposte.

    Una cosa è certa: io, come molti altri, continueremo a raccontare. Userò la parola come un modo per condividere, per aggiustare il mondo, per capire. Sono nato, caro Presidente, in una terra meravigliosa e purtroppo devastata, la cui bellezza però continua a darmi forza per sognare la possibilità di una Italia diversa. Una Italia che può cambiare solo se il sud può cambiare. Lo giuro Presidente, anche a nome degli italiani che considerano i propri morti tutti coloro che sono caduti combattendo le organizzazioni criminali, che non ci sarà giorno in cui taceremo. Questo lo prometto. A voce alta.
    Roberto Saviano/

    "Il premier mi vuole zittire ma sui clan non tacerò mai" - Repubblica.it


  2. #2
    Cuzco User tato
    33 anni
    Iscrizione: 27/11/2005
    Messaggi: 1,383
    Piaciuto: 35 volte

    Predefinito

    E' assurdo voler zittire l'informazione vera sulle organizzazioni che lucrano sul nostro paese e non solo perché farebbero "cattiva pubblicità" all'estero..(vedesse che concetto hanno all'estero di lui ) Ma io dico, basterebbe solo una "sciocchezza" come questa per vedere di che pasta è fatto, ma è come se si fosse tutti addormentati da anni che ormai non si captano più questi ignobili segnali di repressione mediatica, tutti con il proprio bicchiere di gin a guardare il teleschermo felici..

  3. #3
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
    Messaggi: 35,505
    Piaciuto: 122 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da tato Visualizza il messaggio
    E' assurdo voler zittire l'informazione vera sulle organizzazioni che lucrano sul nostro paese e non solo perché farebbero "cattiva pubblicità" all'estero..(vedesse che concetto hanno all'estero di lui ) Ma io dico, basterebbe solo una "sciocchezza" come questa per vedere di che pasta è fatto, ma è come se si fosse tutti addormentati da anni che ormai non si captano più questi ignobili segnali di repressione mediatica, tutti con il proprio bicchiere di gin a guardare il teleschermo felici..
    e intanto lo votano.

  4. #4
    Sempre più FdT mformatteo
    Uomo 36 anni da Imperia
    Iscrizione: 14/12/2009
    Messaggi: 3,427
    Piaciuto: 186 volte

    Predefinito

    e ne sono pure felici ^^

    ahhh la democrazia...se unita ad un popolo ignorante è persino meglio del totalitarismo, manco devi preoccuparti di spendere soldi in esercito e versare del sangue.. basta una scatoletta collegata al digitale terrestre ^^

  5. #5
    Cal Lightman
    Ospite

    Predefinito

    Purtroppo c'é gente che crede davvero che la malavita organizzata sia un invenzione, che i camorristi siano davvero 4 ladri in croce privi di influenza politica...

  6. #6
    obo
    .
    35 anni
    Iscrizione: 23/9/2005
    Messaggi: 35,505
    Piaciuto: 122 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da Cal Lightman Visualizza il messaggio
    Purtroppo c'é gente che crede davvero che la malavita organizzata sia un invenzione, che i camorristi siano davvero 4 ladri in croce privi di influenza politica...
    e falcone uno stuntman (cit. spinoza)

  7. #7
    Cuzco User tato
    33 anni
    Iscrizione: 27/11/2005
    Messaggi: 1,383
    Piaciuto: 35 volte

    Predefinito

    Anzi a dir la verità, da quello che sento in giro si pensa ancora che la mafia vada in giro con coppola e lupara e i baffetti siculi... Proprio il prototipo di quei romanzi o film sul genere, ma il problema esiste veramente, non è una barzelletta, ed è molto ampio, fattura miliardi di euro all'anno. I libri come Gomorra non aumentano il luogo comune ma descrivono la realtà dei clan in modo serio ed informano le persone. Saviano e il Signor B. (mi sono promesso che per almeno una settimana non devo pronunciare quel cognome! ) hanno qualcosa in comune, la scorta che li protegge, con la differenza che il primo si protegge dalla malavita, mentre il secondo si protegge dalla legge e dal suo popolo.

  8. #8
    Sempre più FdT
    Uomo 56 anni da Firenze
    Iscrizione: 20/6/2008
    Messaggi: 2,500
    Piaciuto: 5 volte

    Predefinito

    forse berlusconi non aveva intenzione di accusare saviano di chissà-cosama comunque si è comportato malei libri e gli articoli di saviano sono una testimonianza preziosa, e dobbiamo ringraziarlo tutti

  9. #9
    Cal Lightman
    Ospite

    Predefinito

    Però su una cosa devo dare ragione a B, che i libri di Saviano secondo me non fanno alcun danno alla mafia, lui conferma cose che già si sanno e forse in alcuni casi provoca, ma non ha mai detto nulla di scottante e compromettente, non credo che la mafia tema Saviano; forse un giorno si romperanno i coglioni di lui e lo faranno freddare, ma per ora non credo che lo considerino come una minaccia.
    Effettivamente é nell'interesse di qualsiasi organizzazione estesa farsi conoscere perché così sarà più temuta. Io non credo che Falcone sia stato ucciso solo per il suo lavoro contro la mafia, penso che fosse anche e sopratutto un modo per dire "guardate che ci siamo e puniremo chiunque si metterà contro di noi" se nessuno conosce la mafia nessuno la temerebbe.

  10. #10
    Cuzco User tato
    33 anni
    Iscrizione: 27/11/2005
    Messaggi: 1,383
    Piaciuto: 35 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da Cal Lightman Visualizza il messaggio
    Però su una cosa devo dare ragione a B, che i libri di Saviano secondo me non fanno alcun danno alla mafia, lui conferma cose che già si sanno e forse in alcuni casi provoca, ma non ha mai detto nulla di scottante e compromettente, non credo che la mafia tema Saviano; forse un giorno si romperanno i coglioni di lui e lo faranno freddare, ma per ora non credo che lo considerino come una minaccia.
    Effettivamente é nell'interesse di qualsiasi organizzazione estesa farsi conoscere perché così sarà più temuta. Io non credo che Falcone sia stato ucciso solo per il suo lavoro contro la mafia, penso che fosse anche e sopratutto un modo per dire "guardate che ci siamo e puniremo chiunque si metterà contro di noi" se nessuno conosce la mafia nessuno la temerebbe.
    Lo dici tu che i libri di Saviano non fanno alcun danno alla mafia, quante volte senti parlare nei dettagli in televisione di come cooperano i clan, su quali settori, e cosa fanno.., purtroppo noi italiani abbiamo la brutta abitudine di scordarci cosa è successo tempo fa, come nel caso da te citato di Falcone, e libri di denuncia come quello spingono un po di più le persone alla sensibilizzazione e non all'omertà come spesso succede nel Mezzogiorno.
    Fra l'altro l'informare il singolo cittadino che spesso conosce la parola "mafia" ma non sa identificarla poi nella praticità dei fatti è un buon passo avanti.

Pagina 1 di 3 123 UltimaUltima

Discussioni simili

  1. Il premier apre a Fiat: "Pronti nuovi incentivi
    Da paky92 nel forum Notizie politiche ed economiche
    Risposte: 20
    Ultimo messaggio: 2/10/2009, 15:09
  2. Risposte: 27
    Ultimo messaggio: 21/12/2008, 14:48
  3. " LOVE " l'uomo vuole sopprimerla
    Da jacka nel forum Amici animali
    Risposte: 31
    Ultimo messaggio: 25/9/2008, 11:55
  4. "Oggi" Voglio Vivere Nella "Mia" Ignoranza.
    Da SoloxTe nel forum Il confessionale
    Risposte: 9
    Ultimo messaggio: 17/9/2008, 5:00
  5. Sono "perso" per una persona che vuole divertirsi.
    Da Total nel forum Amore e amicizia
    Risposte: 37
    Ultimo messaggio: 21/10/2006, 22:24