E ti immagino bionda quando nuoti pe i tuoi desideri verso i tuoi sogni che vanno saltellando nello stile delfino verso la vita che tu assapori come quei tramonti sul golfo di napoli quando si accendono come i tuoi occhi le lampare
E ti immagino bionda quando nuoti pe i tuoi desideri verso i tuoi sogni che vanno saltellando nello stile delfino verso la vita che tu assapori come quei tramonti sul golfo di napoli quando si accendono come i tuoi occhi le lampare
Stella di Gaza e la Befana
Babbo Natale
ti ha portato bombe e sangue
Resa orfana
ma sei stata fortunata
più di molti tuoi coetanei
Ora in fila con la Morte
avvolti in sudari bianchi
Come Cristo...
ma loro non risorgeranno
e non ci saranno apostoli
a predicare le verità nascoste
Speriamo nella Befana
ma mi sembra una favola...
Stella di Gaza
per dono forse vorresti solo
un pò di Pace
Neanche il silenzio dopo
i tuoni del bombe
Questa volta il silenzio
farebbe male...
Si sentirebbe il vociare
dei morti bambini...
i loro lamenti
che salgono su per le scale
della nostra coscienza...
Busso all'uscio del tuo fondoschiena
Scivolando con lo sguardo
lungo il tuo seno mi ubriaco
Desiderandoti adesso...
Mordo le labbra
che vorrebbero sfiorarti
La lingua mi si arrota tra i denti
Azzanno il palato per gustarti...
Come sei bella mi accendi dentro
Sorrido al Pc perchè la tastiera
vorrebbe esagerare descrivendo l'Emozione
che come brezza sale dal tuo seno
Sei una tentazione per fare l'amore
Modella dipinta da Marco Trogi
Opera descrittiva dell'anticamera del Piacere
che bussa all'uscio del tuo fondoschiena
Come sei bella impazzo stasera
Suona per me sinfonie calde di passione e
disegna sul letto i sentieri del vero piacere...
Zinia...Quando come l'amore è.
Follia, follia, follia.
Dormivo accucciato sotto il caldo delle coperte quando lei è entrata senza bussare, mentre la pioggia cadeva ancora e impazzita! Non mi sarei mai alzato, ma lei era là, davanti ai miei occhi fra il letto e la porta, invitante.
La sua figura giovane e snella con una leggera pancetta, la rotondità dei seni lanciati verso le porte dell'alba, la sensualità delle curve mi impedivano di respirare. Era come se, all'improvviso, un'onda calda di desiderio mi precipitasse di nuovo nell'amore. Amore per il rinnovarsi dell'incontro, stavolta in una stanza d'albergo di Novara. Senza di lei, la Zinia. Da solo, solo con Zinia.
Zinia! che soave sillabare il tuo nome, il tuo nome che è andato via nella scia di una notte,naufragando sulle nostre voglie. Zinia...
Poco più in là dal letto, sul divano.
Il divano odorava di animale, quell'ancestrale profumo di Femmina che si univa alla fragranza di lei e al mio desiderio mi trasformò in un maiale; mi sorpresi di nuovo a succhiare il suo seno, perchè la volevo, perchè mi piaceva, perchè la desideravo di nuovo. Ancora. Come sempre, in quell'intrecciarsi di passioni e di sesso, nel sapore selvaggio della carne, nella violenza dei colpi del mio pene che trovava pace soltanto nell'oblìo del suo ventre, nella sua bella femminilità spumosa che mi faceva impazzire, dentro di lei, sopra di lei, con lei, nel sapore di un coito appena consumato.
Ancora l'amore stanotte.
La pioggia aveva smesso di bagnare i tetti di Novara, si sentiva soltanto lo sgocciolare dell'acqua dalle grondaie, ma io avevo ancora sulla lingua il sapore della sua pelle, quello dei seni che m'ero gustato come delle pesche, mordicchiandoli tutti.
Ah! Che delizia quel suo respiro caldo, che avevo raccolto con il naso e che s'era strascicato sui capezzoli tosti, duri come punte di marmo, quella innocenza candida del suo tremolio, mentre le mie mani la ridisegnavano di nuovo, cercando di spegnere i miei fuochi nelle sue voglie, nel suo ventre di seta, nei suoi pensieri, nei miei, persi ormai dietro al desiderio di averla ed averla ancora e poi ancora...sempre o almeno fino a Domani. Fino a quando la prenderò di nuovo per farla godere sotto i miei colpi, quasi ad aprirla come un portone di un castello con un ariete, mentre mi miagolava sul collo, mordendomi, graffiandomi e poi, ancora, fino a quando il tam tam dell'angoscia ritorna a danzare. Monotono. Assordante. Allucinante nei ricordi, in quei volti che stanno fuori dalla porta, lontano da noi due teneri. Cinicamente Amanti, sdraiati in un unico corpo, mentre la tengo a me per i seni, dentro di lei, godendo del suo bel sedere, non ancora sazio, nell'odore della carne bagnata dalle lave, srotolate dai nostri sessi, mentre già si sogna un'altra notte, con la paura di essere scoperti, azzannati dalle realtà del quotidiano.
Donne in chat in Naturalis Historia
Ci sono certe Donne
che sanno solo di femmina
che ti ubriacano
come un Naturalis Historia Taurasi DOCG
senza assonnarti ma regalandoti
bolle di emozioni
che svaniscono all'alba
Dopo che hai scritto romanzi tutta la notte
Raccontandoti
con pagine che non finiscono mai
Sono quelle Donne che incontri in una chat
che poi non sposi mai....