Una cassa di legno
biondo,
venato di scuro
e tirato a cera
avanza lentamente
sulle spalle dei presenti.
Lo stile è classico,
quasi banale,
e dentro
ci sono io.
Presenzio al mio funerale
circondato da facce
piangenti.
Parenti, amici, sconosciuti.
Ci sono tutti,
manchi tu.
Ti cerco ovunque
per terra e per mare.
Un ospedale.
Il bianco assordante,
camici verdi ed urla
che spaccano l'anima.
Sono mie,
sto partorendo.
Rinasco da me
più uomo di prima.
Ti trovo sul metrò
appoggiata alla porta,
con le cuffie
e le mani in tasca.
Non mi vedi,
ma compro una rosa
da un venditore
e te la porgo.
E' rosa,
segno di novità,
e tu mi sorridi.
Mi abbaracci.
Dio,
perchè è solo un sogno?