Questa è la prima volta, in tanto tempo che sono qui, che apro una discussione parlando di me. In realtà non so perchè sto scrivendo, non è mio solito espormi tanto, ma stavolta ho davvero bisogno di uno sfogo e magari un consiglio.
Forse qualcuno di voi avrà letto qua e là dello splendido rapporto che ho costruito da anni con quello che sono orgogliosa di presentare come il mio migliore amico. Inutile mettermi a raccontarmi della nostra amicizia, di quanto lui ci sia sempre stato per me così come io non l'ho mai lasciato solo.. abbiamo un rapporto davvero meraviglioso da tanto tempo. Ne abbiamo passate di tutti i colori, ne siamo usciti forti e vittoriosi, sempre insieme.
Pochi giorni fa cade nuovamente in depressione, proprio come un anno e mezzo fa, dopo aver perso la ragazza che amava.
Medesimo il motivo che lo porta alla disperazione, ma stavolta lo vedo ancora più demotivato, ancora più stanco di vivere.
Ha sempre avuto i suoi vizietti ma dopo queste due delusioni c'è andato davvero pesante tra droga, alcool, cattive compagnie. Si fa continuamente del male, in ogni modo.. come l'ultima volta, finiva un giorno in ospedale e quello dopo pure. Nonostante quell'aria da duro che ci tiene sempre a tener viva, è fragilissimo e molto solo. I suoi non se lo cagano più di tanto per svariati motivi, tre quarti degli amici che ha ce l'ha per convenienza, in più è difficile che si affezioni a qualcuno.. e quelle uniche due volte che si è aperto con una ragazza che non fossi io e si è innamorato, c'è rimasto fregato.
Quest'insieme di cose l'ha letteralmente buttato giù.
Io sto male insieme a lui. Soffro nel vederlo star male, nel sapere che ha bisogno di sniffare per star bene, soffro perchè mi sento completamente inutile davanti al suo dolore. Quando stiamo insieme ha quello sguardo perso nel vuoto e per quanto provi a farlo sorridere, farlo distrarre, scoppia a piangere improvvisamente, trema e mi supplicava di non andarmene, mi dice di rivolere la sua ragazza.. esattamente come ha già fatto con l'altra.
Anch'io non sono forte, ma tra i due sono sempre stata quella con un po' più di polso, mi sono sempre fatta in quattro per farlo star bene.
Alcune volte, l'anno scorso, lo tenevo occupato l'intera notte al telefono o se possibile a casa sua per evitare che facesse qualche cazzata. Passavo notti insonni ma non mi è mai importato, perchè tutto quello che ho fatto e continuo a fare per lui lo rifarei altre mille volte se può servire a farlo star meglio.
Pagherei oro per vederlo sorridere, mi fa stare estremamente bene. E non c'è niente al mondo che mi faccia sentire bene come il sapere che lui è sereno.
Gli sono sempre stata vicino con piacere seppur mi facesse tanto male vederlo così a pezzi. Ho fatto di tutto per farlo reagire finchè piano piano, dopo mesi, è riuscito ad uscire da quel periodo di merda. Dopo quel primo amore tanto sofferto però, eccone un secondo che lo delude ancor di più.
E io ho paura di perderlo, ho paura di passare nuovamente mesi con l'ansia appena non lo sento per mezza giornata, mi tortura il pensiero che stia male, fa star male anche me. L'ultima volta è finito non so quante volte in ospedale, di cui due per overdose, una in coma. E io passavo notti a piangere perchè mi sentivo terribilmente inutile.
So che non si toglierebbe mai la vita con le sue mani, grazie a dio non ha le palle di fare una cosa del genere, ma non mangia, non beve nulla che non sia altamente alcolico, fuma e sniffa ciò che c'è di più pesante, ed io vorrei riuscire a fare qualcosa.
Mi sento inutile, impotente.
Siamo usciti sempre insieme da ogni problema, da quel periodo di merda sono riuscita a tirarlo fuori grazie a non so quale miracolo. Mi ha sempre ringraziata per questo. Pur essendo un ragazzo molto schivo, con me riesce ad aprirsi e so che l'unica persona di cui ha fiducia sono io proprio perchè continuo a stargli vicino nonostante tutto.
E' una persona molto difficile, si incazza per niente, è decisamente insopportabile certe volte.. ma lo conosco abbastanza bene da sapere che l'unica cosa di cui ha bisogno è l'affetto che gli è stato negato in passato e che se si ha la pazienza di conoscerlo sa essere meraviglioso.
Ma non ha più fiducia nel mondo, non ne ha più neanche in lui. Si fa una colpa di tutto, sente che il dolore che sta provando è sempre e solo causa sua, e si odia di più.
Il suo non volersi bene lo porta a fare cazzate su cazzate per trarne solo qualche minuto di spensieratezza, prima di stare ancora peggio.
Il mio dolore è inimmaginabile, è come un fratello per me, e credo che nessuno voglia vedere qualcuno di così caro sprofondare cercando in ogni modo una via d'uscita ben diversa dall'affrontare il problema.
Ripeto, mi sento totalmente inutile. Per quanto provi a tirarlo su, proprio non ce la faccio. Ho paura a lasciarlo anche solo cinque minuti da solo, ho paura che gli succeda qualcosa, sono tormentata dal pensiero di perderlo.
Ha già toccato il fondo, l'hanno ripreso per i capelli quando è andato in coma, ho passato l'inferno.
Non so più cosa fare, mi sento a pezzi.. a dare ancora più peso alla cosa c'è la distanza che ci divide, abitiamo in città diverse seppur abbastanza vicine, ma non sono abbastanza autonoma da stare con lui quanto basta. Vorrei fare qualcosa di più, pagherei oro per togliere il dolore che ha dal cuore, per risanare ogni sua ferita e ridargli tutto quello che gli è mancato in diciotto anni di vita solo per vederlo più sorridente e fiducioso, per vederlo amarsi quel tanto per dire basta e superare i suoi periodi no senza ricorrere a quei mezzi che lo fanno solo star peggio... Mi sento davvero impotente.
Mi scuso per il papiro e per il discorso probabilmente poco chiaro e a tratti non corretto, ma ciò di cui avevo bisogno era sfogarmi.