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Affetto e mancanze...

  1. #21
    Temperance
    Donna
    Iscrizione: 15/1/2006
    Messaggi: 28,774
    Piaciuto: 9510 volte

    Predefinito

    Ma è sempre così? Io vado a periodi, ad esempio, mi vengono giorni in cui non mi va di sentire nessuno e di conseguenza non mi manca non sentirli/vederli. Non è tutti i giorni così. Ed era lo stesso col mio ragazzo, quando ero fidanzata, volevo stare con lui e mi mancava, quando non lo vedevo, però venivano quei fatidici momenti in cui mi dava noia anche rispondere ai suoi, di messaggi.
    Il discorso cambia se invece questo intralcia i tuoi rapporti con gli altri, se appunto SEMPRE stare con una persona ti da noia, oppure se SEMPRE la sua lontananza non ti fa nè caldo nè freddo.



  2. #22
    Ammaccabanane Sally.B
    Donna 32 anni
    Iscrizione: 8/1/2009
    Messaggi: 1,264
    Piaciuto: 641 volte

    Predefinito

    Continuo a ringraziarvi molto, mi avete dato modo di vedere tante sfumature possibili.
    Vi do un'unica risposta, magari chiarendo i vostri interrogativi.
    Comincio dal passato (no @toxic_0 , non sei indiscreto, sono domande più che lecite).
    Quando ero più piccolina, magari intorno ai 14 anni, con le prime esperienze di amicizia e amore "serie" (per così dire), mi lasciavo andare, dicevo di amare e voler bene con tanta facilità.
    Poi, con il mio modo di fare che stavo sperimentando al liceo - alle medie avevo avuto poche amicizie e non molto sincere, sia da parte mia che degli altri - alla fin fine ho perso due amiche. Ero fissata sul voler etichettare la migliore amica con un fare abbastanza pesante, ero possessiva, gelosa e iraconda, insomma, un impulsivo dito nel sedere. E finché ero ragazzina, davo la colpa a loro che non mi volevano abbastanza bene; e forse in piccola parte era così, ma dopo mi sono resa conto del mio atteggiamento e con gli amici avuti dopo, ho cercato di contenere la mia possessività, in quanto ingiustificata.
    Perciò con le successive relazioni sono sempre stata più tranquilla, riconoscendo i miei errori e ponendomi in modo diverso verso il prossimo, con migliori risultati dal punto di vista delle relazioni, ma peggiore anche per il fatto che mi faccio più spesso, forse troppo, la domanda "ho fatto qualcosa di male?".
    La degenerazione c'è stata due anni fa, con il mio ex. Alle prese con la mia prima relazione seria, dopo un po' di tempo, lui mi dice "Ti amo"; io lì per lì non mi sento di rispondergli, non ero convinta addirittura di amarlo, e comincio a farmi tante domande per capire se ero innamorata o meno, senza riuscire a darmi una risposta. Comincio a farmi le solite domande per capire se ero innamorata senza capirci qualcosa, proprio per questo mio blocco tra lo stare insieme e lo stare sola. Risultato? Capisco ancora meno della mia relazione e metto in discussione anche gli altri rapporti che ho, con la mia migliore amica attuale e con la mia famiglia.
    Poi un giorno mi sentii di dirgli che lo amavo, e glielo dissi; in fondo i miei dubbi ce li avevo ancora, ma cercavo di scacciare le insicurezze e buttarmi di più.
    Alla fine dopo quasi un anno mi lascia: troppo diversi e non riuscivamo ad accettarci così com'eravamo, io troppo apprensiva per i suoi gusti, lui troppo arrogante.
    Adesso, sono arrivata ad un punto in cui, non appena vedo che un mio affetto mi da qualche attenzione in più, comincio a tempestarmi di domande per capire se anche io farei lo stesso: come per mettere costantemente sotto esame le mie relazioni; cosa che da una parte è ragionevole, ma scade nell'ossessione quando finisco per concludere costantemente che non voglio realmente bene a chi ho intorno. Magari è davvero così, e non voglio accettarlo.

    Dopo questo papiro sulla mia vita, chi ha avuto il fegato di leggere, potrà ricattarmi

  3. #23
    Temperance
    Donna
    Iscrizione: 15/1/2006
    Messaggi: 28,774
    Piaciuto: 9510 volte

    Predefinito

    Guarda che uno non deve per forza esprimere a parole i propri sentimenti, ci sono le azioni. Io è da una vita che non dico "ti voglio bene" alle persone a cui tengo, però lo dimostro, ci sono per loro quando ne hanno bisogno, mi interesso delle loro giornate e tutto il resto, quindi loro sanno che ci tengo, altrimenti non stari lì a interessarmi a loro, indipendentemente dal fatto che io sia a no "sdolcinata", dica o no che li voglio bene. Lo stesso col mio ex, lui sapeva benissimo che ci tenevo a lui, anche se non usavo tutti quei vezzeggiativi che era abituato a sentirsi dire, o che era abituato a sentir dire dai suoi amici, come io dai miei. Ci tenevo a lui e glielo dimostravo, invece di scriverglielo in un sms o chiudendo la telefonata con il classico "ti amo", e lui non ha mai avuto dubbi sui miei sentimenti. All'inizio era un pò scettico, come tutti, ma se una persona si ferma alle parole allora non è proprio da prendere in considerazione. Io sono cresciuta così, in famiglia - parlo dei miei zii e cugini, i miei genitori non li considero affatto una coppia - non si è mai stati prodighi di "ti voglio bene" ecc ecc, però lo si capiva dai gesti che c'era amore e affetto, tra loro.
    Però, ripeto, la situazione cambia se non riesci a dimostrare affetto, o se questo non dirlo ti fa sentire in difetto. Dovresti vivere la cosa con più serenità, secondo me.
    A Empusa piace questo intervento

  4. #24
    Matricola FdT toxic_0
    Uomo 46 anni
    Iscrizione: 23/10/2011
    Messaggi: 89
    Piaciuto: 19 volte

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    Ciao Sally, mi fa piacere aver contribuito insieme agli altri utenti a darti spunti di riflessione; ma non era forse bello, ingenuo ma spontaneo a 14 anni lasciarsi andare così senza troppi filtri nel dire quello che provavi? Forse ancora non davi il giusto peso a tutto, ma quello che provavi era senz'altro simile a quello che esprimevi; quando si cresce poi la maggior parte delle persone cambia atteggiamento a seconda delle circostanze, oppure prende esempio da chi reputiamo più grande, esperto e quindi meritevole di essere preso come esempio, ma tutto ciò (uniformarsi agli altri, avere degli schemi) ci rende veramente felici? A me no, intendiamoci, non sono perfetto e anche io ho fatto ( e continuerò con altri errori) sbagli, a quella età inizi a confrontarti con la società, con il mondo adulto e sei una spugna che assorbe ogni informazione, tocca a noi poi non sopprimere il nostro carattere e trovare il nostro equilibrio.

    Sono il contrario di Temperance per come agisco, prima invece ero come lei e credevo orgogliosamente (parlo per me, poi magari Temperance è felice così) che fosse veramente giusto lasciar parlare solo le azioni, che non servisse esternare troppo le nostre emozioni spesso così profonde ed intime e ne sarei convinto ancora adesso visto che ero circondato da persone che capivano solo una parte di quello che volevo esprimere; ho accettato la situazione e non mi sono fatto particolari problemi fino a quando non ho deciso di essere un libro aperto con una ragazza fantastica che conobbi, a cui dicevo ogni cosa che pensavo apertamente, lei faceva lo stesso ed è stato sublime, non tornerei mai indietro anche se i miei tentativi di apertura con altri (anche amici ma soprattutto amiche storiche) sono spesso finiti nel nulla, ho trovato il mio equilibrio ed il mio punto di riferimento in quella ragazza; ma quindi ora mi tocca essere di nuovo introverso con molte persone perchè è inutile è peggio di prima con gli altri che nel frattempo sono "cresciuti" diventando egocentrici, la cosa non mi piace nemmeno un pò perchè se prima avevo magari paura di esagerare, di essere frainteso nel mio essere così aperto ed espansivo (perchè da eterosessuale con le ragazze sembri avere secondi fini e puoi venire frainteso e con i ragazzi... idem e sembrare troppo emotivo) ora con queste persone è anche peggio di prima perchè hanno ben altro da fare che ascoltare me e mi rendo conto che sbagliavo nel trattenermi ma non posso cambiare nulla nemmeno volendo, siamo diventati troppo diversi, abbiamo poco in comune e non riconosco più le stesse persone di prima quindi mi chiudo in me stesso, sbaglio in questo ma sono sicuro di non aver sbagliato nell'esprimermi col cuore e ne vado tanto tanto fiero.

    La tua possessività verso l' amica è stata nella tua fase di crescita/sviluppo adolescenziale così come ti parlavo della mia, ti sei accorta di aver sbagliato e da brava ragazza hai cambiato atteggiamento, perchè hai capito che quello poteva far soffrire la tua amica, mentre il lasciarsi andare non fa soffrire, certo se qualcuno vuol farti del male magari ti colpisce duro, ma oltre a giudicare una persona meritevole di quelle attenzioni devi essere te stessa senza frenarti eccessivamente, senza le paranoie perchè non c'è niente ma niente di male in quello che vorresti dire esprimendo emozioni e sentimenti, anzi, lo troverei molto piacevole e bello, perchè sincero e viene da dentro, perchè se lo dici significa che ce lo meritiamo, è un rafforzativo del tuo comportamento, un bel rafforzativo; puoi trovare come me chi non lo capisce o fa finta di non capirlo per svariate ragioni, potresti come me rimaner delusa, ma in cuor tuo sapresti da aver fatto tutto il possibile con sincerità e non avresti pesi sulla coscienza; mentre se invece funziona tutto bene allora proverai grande soddisfazione e leggerezza, spensieratezza, cosa che forse limitandoti ti sei un pò preclusa.

    Ultima piccola frase del mio papiro visto la dedico al tuo ragazzo, anche se l'argomento generale credo di averlo già discusso qui sopra; se l'avessi amato l'avresti sentito senza porti troppe domande e senza avere incertezze, come ti dicevo nel precedente messaggio se hai vissuto o provato determinate cose insieme a lui dubbi non ne avresti avuti, alla fine sono venuti i nodi al pettine ed è finita, va bene farsi domande, me ne faccio anche io tantissime, ma prova in queste relazioni a farne di meno, a lasciarti un pò più andare con chi merita e viverle con più fiducia in te stessa negli altri, se andrà male avrai fatto tutto il possibile senza rimorsi, se andrà bene ne godrai degli effetti positivi.

    P.S. ho modificato il messaggio solo per correggere qualche errore ortografico che ho trovato, non la sostanza, un pò è colpa mia e un pò lo scrivere al buio sulla tastiera...
    Ultima modifica di toxic_0; 10/9/2012 alle 23:04

  5. #25
    Ammaccabanane Sally.B
    Donna 32 anni
    Iscrizione: 8/1/2009
    Messaggi: 1,264
    Piaciuto: 641 volte

    Predefinito

    Avete ragione, tendo a vivere con pesantezza ogni situazione.
    Sono passata dall'essere esageratamente possessiva, al pormi eccessive domande senza comunicare.
    Per me diventa sempre più difficile comunicare, temo sempre di passare per quella esagerata, e mi chiudo.
    Rispondendo a @toxic_0 , beh, no, non mi rende felice.
    Non mi rende felice sentire un blocco per paura di capire cosa ho dentro, non mi rende felice tenermi le cose per me, non mi rende felice stare con i coglioni girati quando mi cercano, anche se non mi hanno fatto niente.
    Ma è più forte di me; e più sono scoglionata, più mi chiedo se tengo a queste persone, più emerge la mia indipendenza emotiva, più mi scogliono: è un circolo vizioso. E questa indipendenza non la riesco ad accettare, mi sembra anormale, mi sembra di non provare più sentimenti veri a causa di questo.
    Non capisco se me lo autoimpongo o se invece mantengo effettivamente delle distanze nei rapporti.
    Se ci sono dentro, non posso capirlo.

    Lo so, forse sono tutte paranoie, ma non mi fanno stare serena con me e con gli altri.

  6. #26
    Matricola FdT toxic_0
    Uomo 46 anni
    Iscrizione: 23/10/2011
    Messaggi: 89
    Piaciuto: 19 volte

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    Perchè allora non provi a lasciarti andare almeno inizialmente nei confronti delle persone che reputi più "sicure" ed "affidabili", ossia chi pensi non possa nuocere in questo tuo stato emotivo isolante, chi ti possa capire, nel caso anche parlandogli apertamente, non lo saprai mai se non ci provi com'è questo comportamento meno paranoico, perchè è esattamente come dici tu: più lo fai e più perseveri nel farlo; è un pò come la situazione del dare una risposta sbagliata ad un atteggiamento sbagliato che riceviamo, per fare un paragone calzante: se subiamo un torto da una persona e poi questa accortasi dell'errore cerca di scusarsi per porvi rimedio noi anzichè accettare le scuse e magari chiudere la questione ci sentiamo offesi e restiamo muti ed impermeabili a delle scuse che sono anche vere, ma questo silenzio sbagliato è un modo per sottolineare il nostro disagio, il nostro esser stati feriti, sarebbe stato meglio dialogare forse, ma quante volte ci è accaduto questo nella vita?

    E' un pò quello che ti accade ora, hai iniziato una volta a fare così e non hai più saputo fare diversamente perchè in fondo ti senti più sicura in te stessa che confrontandoti con caratteri magari spigolosi o fastidiosi, ti sei chiusa e diventa un circolo vizioso, provare a spezzarlo poco per volta come ti dicevo all'inizio può esser utile, perchè anche se dubiti sul tuo comportamento e non sai se sei veramente così ci soffri e allora tanto vale provare perchè continuando così può solo peggiorare il tuo isolamente dal mio punto di vista, cosa potrebbe andare storto se resti te stessa e ci provi?

  7. #27
    Ammaccabanane Sally.B
    Donna 32 anni
    Iscrizione: 8/1/2009
    Messaggi: 1,264
    Piaciuto: 641 volte

    Predefinito

    @toxic_0 tu hai perfettamente ragione, è quello che consiglierei io ad una persona in questa situazione.
    E' che sembra più forte di me.
    Ti faccio un esempio accaduto pochi giorni fa. Tensioni con una mia amica; ci stavo male, le mando un messaggio la sera in cui le dico quanto le voglio bene. Il giorno dopo mi risponde. Morale? Non la volevo più sentire.
    E' come se non appena mi apro un po', subito mi richiudo e tiro fuori i denti. Eppure non mi aveva fatto nulla.
    Sono atteggiamenti così stravaganti che finisco per non capire più cosa sento per la persona che ho vicino; è capitato con lei che è la mia migliore amica, figuriamoci con chi conosco appena.
    Comincio a chiedermi tante di quelle cose che perdo l'entità del rapporto oppure non la comprendo affatto.
    Probabilmente me lo autoimpongo come dici tu, e mi piace pensarlo.
    Anche perché quando sento di persone che sentono cose che io non percepisco, mi sento così anormale e automaticamente giudico sempre negativamente il mio affetto per l'altro.

  8. #28
    Matricola FdT toxic_0
    Uomo 46 anni
    Iscrizione: 23/10/2011
    Messaggi: 89
    Piaciuto: 19 volte

    Predefinito

    E' difficile fare qualcosa se sentiamo di aver contro ciò che accade, se sentiamo che le situazioni che si creano non fanno che complicarsi anche quando potrebbero risolversi facilmente, purtroppo nella maggior parte dei casi serve essere in 2 nel trovarsi e se non si collima alla perfezione succedono cose spiacevoli; conta tanto avere qualcuno che ci conosce bene, che ha la nostra fiducia e la stima, la stessa cosa viceversa, perchè il feeling che si crea unisce, crea un legame molto forte di fiducia, complicità e di felicità.

    E' accaduto quello che accade a te anche con quella che è stata la mia migliore amica per tanti anni, abbiamo passato insieme tanto tempo e ci siam sempre trovati bene senza litigare mai, ma poi si cresce e ci si divide, ma ogni volta che ci si incontra è sempre bello, a me con il cellulare ha fatto più danni che altro; ultimamente non ci si intendeva o quando me li mandava lei io li rispondevo dopo anche qualche giorno sempre per i motivi più diversi ma veri e spiegavo il perchè, oppure capitava il contrario che spesso non ottenevo risposte o dopo qualche giorno, oppure suoi cambiamenti di programma sul fatto che ci saremmo incontrati, ma che poi finiscono che non ci incontriamo e ti posso assicurare che l'amicizia che ci ha sempre legato è sempre stata solo vera e sincera amicizia, ma molto forte, eppure a volte la situazioe ci sfugge di mano, nel mio caso provo a sistemare ma o riaccade lo stesso o non accade nulla, ma io ci ho provato, così come dovresti tu, anche con la tua amica dirle che quello che le hai confessato del bene che le vuoi ti costa molto in questo momento e ti sei sentita un pò ferita nel ricevere la risposta il giorno dopo perchè in questo momento sei fragile sotto questo punto di vista.

    Se una persona fraintende il tuo affetto o glielo dici direttamente, o aspetti un occasione più propizia in base al contesto, mentre sentirti a disagio su ciò che potrebbe pensare è troppo paranoico, dato che non lo sai con esattezza e supponi qualcosa che non si è verificato, in tal caso ritorna all'inizio della mia frase perchè dare e ricevere affetto anche in una semplice amicizia è molto bello e ti stai negando questo.

  9. #29
    Mai più senza FdT RudeMood
    Donna 43 anni
    Iscrizione: 3/2/2009
    Messaggi: 10,246
    Piaciuto: 1043 volte

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    Ma non è che hai paura dell'abbandono e allora esorcizzi la paura non permettendo ai sentimenti di venir fuori?
    E' una buona strategia per tenere lontane le persone.


    Questa è una 'scusa' che hanno attribuito ai miei comportamenti.
    Ma io in tutta sincerità, non mi ci trovo.

  10. #30
    Ammaccabanane Sally.B
    Donna 32 anni
    Iscrizione: 8/1/2009
    Messaggi: 1,264
    Piaciuto: 641 volte

    Predefinito

    toxic_0 rettifico, io non ci sono rimasta male perché mi ha risposto il giorno dopo, credo che avrei avuto la stessa reazione se mi avesse risposto dopo 3 minuti. E' un po' come se mi fossi arrabbiata con me stessa per aver espresso quelle parole; e il giorno dopo sentivo che tutte quelle parole non le provavo più e provavo rabbia verso di lei.
    E qui mi ricollego a quello che dici tu, RudeMood.
    Nemmeno io mi ci vedo più di tanto, perché mi sento indipendente e che nessuno può condizionarmi la vita a tal punto da mancarmi. Quasi sempre mi sento così.
    Però non mi spiegherei questa chiusura, dato che sono sempre stata (e sono tutt'ora) una persona che da' fondamentale importanza ai rapporti.
    Quindi forse potrebbe essere davvero una forma di esorcizzazione della paura, magari insediata talmente bene nell' inconscio da non riuscire minimamente a concepirla.
    Il problema è capire questo e dopo, capire se devo semplicemente accettare questo comportamento o se devo trovare un modo per far uscire le mie emozioni.

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