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Affetto e mancanze...

  1. #11
    Ammaccabanane Sally.B
    Donna 32 anni
    Iscrizione: 8/1/2009
    Messaggi: 1,264
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    Quote Originariamente inviata da Artemisia Visualizza il messaggio
    Ti capisco bene, prima ero una persona spontanea, dicevo sempre quello che sentivo e non avevo nessun timore di dire mi manchi, ti voglio bene e cosi via. Anche nei confronti della mia famiglia ho problemi a esternare il mio affetto, eppure voglio un gran bene ai miei parenti, per dirti che anche un bacio di circostanza sulla guancia mi crea una crisi non da poco.
    Per esempio se mi fanno un regalo non riesco a esprimere nemmeno la mia gratitudine, mi vedi li imbarazzata non sapendo minimamente come comportarmi, sono spesso stata rimproverata per i miei modi da "orsa" ma non riesco a cambiare, dimostrare agli altri determinate cose mi fa sentire a disagio, fuori posto, una cretina è più forte di me.
    Sono una persona che all'apparenza sembra fredda, sulle proprie e via dicendo, in realtà sono molto attaccata alle persone che reputo importanti, eppure non c'è nulla da fare. Secondo me modificare una caratteristica del proprio carattere cosi radicata è qualcosa di difficilissimo, penso che cambiare quello che fa parte di te è inutile, perchè rischieresti di non sentirti più tu o di fare le cose a forza e alla fine ti sentiresti sempre fuori posto.
    Non so tu, ma a me spesso capita proprio di non sentire più il concetto di mancanza, oltre al non comunicarlo. Non lo comunico perché non lo sento. Provo tante emozioni ma, forse per paura di ferire le persone, ho sempre preferito farmi tante domande prima di dire o fare qualcosa, a tal punto che ho perso la concezione di mancanza, per dirne una.
    Sai, la tua reazione ai regali capita anche a me. Provo profondo disagio, e nonostante il regalo possa piacermi da morire, non riesco a essere spontanea; ti capisco bene.



  2. #12
    cheshire cat Artemisia
    Uomo 74 anni da Firenze
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    Quote Originariamente inviata da Sally.B Visualizza il messaggio

    Non so tu, ma a me spesso capita proprio di non sentire più il concetto di mancanza, oltre al non comunicarlo. Non lo comunico perché non lo sento. Provo tante emozioni ma, forse per paura di ferire le persone, ho sempre preferito farmi tante domande prima di dire o fare qualcosa, a tal punto che ho perso la concezione di mancanza, per dirne una.
    Sai, la tua reazione ai regali capita anche a me. Provo profondo disagio, e nonostante il regalo possa piacermi da morire, non riesco a essere spontanea; ti capisco bene.
    No, i sentimenti non sono spariti. Nel senso che se non vedo la mia famiglia da diverso tempo si mi manca, se invece non vedo un amico et simila non mi crea nessun problema, non ne sento la mancanza come dici tu, onestamente non riesco mai a legare come vorrei, perchè non sono la tipa che cerca le persone, non lo faccio perchè ho questi blocchi che si susseguono uno dietro l'altro, sono proprio incapace a volte a mantenere i legami con le persone anche se nello stesso tempo non vorrei perdere nessuno di loro.
    A Oregon piace questo intervento
    The smallest feline is
    a masterpiece.
    Leonardo da Vinci



  3. #13
    Ammaccabanane Sally.B
    Donna 32 anni
    Iscrizione: 8/1/2009
    Messaggi: 1,264
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    Quote Originariamente inviata da Pink cloud Visualizza il messaggio
    E la cosa non credi vada di pari passo?

    Comunque io penso che tu abbia semplicemente difficolta' ad esprimere il tuo affetto verso l'altro, cosi come nel riceverne.
    Ma questo non vuol dire che tu non ci tenga o che tu non ne abbia bisogno, e' una questione caratteriale.
    Non c'e' niente di male se ti piace stare per conto tuo.
    Chi ti sta vicino, imparera' a capirti, se gliene darai modo.
    Si, di pari passo si. Ma non è lo stesso. Reputo la mancanza più profonda di un voler sentire. Il voler sentire, se non è possibile, finisce col "pazienza, lo sentirò domani". La mancanza ti fa stare in pena fino a che non lo/la senti.
    Credo che si, vadano di pari passo, ma non siano la stessa cosa.
    Per fortuna la gente che mi capisce c'è, e spero di non perderla.

    Quote Originariamente inviata da Nuvolablu Visualizza il messaggio
    Magari è una fase temporanea dovuta al fatto che da ragazzina stai diventando donna.

    Una cosa però voglio dirtela: attenta che rischi di perdere qualcuno che ti vuole veramente bene e a cui vuoi bene, non tutti sanno leggere tra le righe e sentirsi dire ti voglio bene per molta gente è fondamentale. Sforzati di dimostrare qualcosa in più a chi se lo meriti davvero.

    Per quanto mi riguarda no, non ho questo problema, sono sempre stata una tipa selettiva, sì, ma coccolona con chi per me merita xD
    Hai ragione, ma dire un ti voglio bene senza sentirselo di dire, non è un po' falso? Sarebbe una violenza personale, e una cosa detto all'altro senza sentirlo.
    Potrebbe magari essere utile per me per aprirmi, e per l'altro per sentirsi amato; ma l'idea di farlo mi provocherebbe un po' di disagio e sarebbe una specie di forzatura.


    - - - Aggiornamento - - -

    Quote Originariamente inviata da Artemisia Visualizza il messaggio
    No, i sentimenti non sono spariti. Nel senso che se non vedo la mia famiglia da diverso tempo si mi manca, se invece non vedo un amico et simila non mi crea nessun problema, non ne sento la mancanza come dici tu, onestamente non riesco mai a legare come vorrei, perchè non sono la tipa che cerca le persone, non lo faccio perchè ho questi blocchi che si susseguono uno dietro l'altro, sono proprio incapace a volte a mantenere i legami con le persone anche se nello stesso tempo non vorrei perdere nessuno di loro.
    Con la famiglia non mi è ancora capitato, forse perché a parte qualche vacanza di alcuni giorni, non ho mai subito la loro assenza in maniera forte.
    In poche parole, sento un bene verso le persone che mi sono vicine, ma sento di poter stare bene anche senza di loro; ergo, non mi mancherebbero.
    Questo mi mette in crisi.

  4. #14
    cheshire cat Artemisia
    Uomo 74 anni da Firenze
    Iscrizione: 11/7/2006
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    Quote Originariamente inviata da Sally.B Visualizza il messaggio

    Si, di pari passo si. Ma non è lo stesso. Reputo la mancanza più profonda di un voler sentire. Il voler sentire, se non è possibile, finisce col "pazienza, lo sentirò domani". La mancanza ti fa stare in pena fino a che non lo/la senti.
    Credo che si, vadano di pari passo, ma non siano la stessa cosa.
    Per fortuna la gente che mi capisce c'è, e spero di non perderla.


    Hai ragione, ma dire un ti voglio bene senza sentirselo di dire, non è un po' falso? Sarebbe una violenza personale, e una cosa detto all'altro senza sentirlo.
    Potrebbe magari essere utile per me per aprirmi, e per l'altro per sentirsi amato; ma l'idea di farlo mi provocherebbe un po' di disagio e sarebbe una specie di forzatura.


    - - - Aggiornamento - - -


    Con la famiglia non mi è ancora capitato, forse perché a parte qualche vacanza di alcuni giorni, non ho mai subito la loro assenza in maniera forte.
    In poche parole, sento un bene verso le persone che mi sono vicine, ma sento di poter stare bene anche senza di loro; ergo, non mi mancherebbero.
    Questo mi mette in crisi.
    Mi succede anche a me, ma solo nei confronti dei miei amici, non ho idea del motivo, forse perchè caratterialmente sono asociale, solitaria, non lo so nemmeno io...eppure non vorrei perdere le persone a cui tengo, magari se dovesse succedere per davvero provoresti un sentimenti di rammarico, magari ora che sei che ci sono è diverso, non saprei.
    The smallest feline is
    a masterpiece.
    Leonardo da Vinci



  5. #15
    Matricola FdT toxic_0
    Uomo 46 anni
    Iscrizione: 23/10/2011
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    Quote Originariamente inviata da Sally.B Visualizza il messaggio
    Diciamo che sono famosa a me stessa per farmi molte domande, e oggi me n'è saltata una agli occhi.
    Quando ero "più giovane" ero solita vivere le cose più tranquillamente, così come venivano - e non con superficialità, sia chiaro - senza farmi domande. Magari soffrivo di più perché prendevo più cantonate, ma evitavo domande inutili.
    A partire dagli ultimi due anni circa, mi rendo conto che non vivo più i miei affetti in modo tranquillo (e parlo di tutti gli affetti, dall'amicizia all'amore agli affetti familiari).
    Mi spiego meglio: non provo la mancanza delle persone.
    Non riesco a dire "mi manchi": ricordo che in passato se me lo sentivo lo dicevo, adesso non lo dico più.
    Però amo. Sto tutto il giorno a pensare a quell'amica/ragazzo/parente che non sento, sento affetto, provo piacere a passare del tempo con lui/lei, lo/la ascolto volentieri, soffro se so che sta male o se ci ho avuto degli screzi. Insomma, tutto apparentemente nella norma. Se non fosse che non riesco mai a dire queste due parole, perché sento di non provarle. Sento come di poter fare a meno delle persone, mi sembra sempre così strano sentire frasi del tipo "non posso fare a meno di te".
    Non mi viene mai da cercare le persone perché mi mancano, ma solo perché vorrei sentirle.
    Non so, sinceramente non capisco il perché di questo mio comportamento; dovrei esserne contenta perché in un certo modo mantengo un'indipendenza emotiva, ma in realtà mi sento così strana e superficiale, e devo dire che ne soffro.
    Non capisco questo mio blocco, se sono veramente così superficiale o se è solo un non voler ammettere di non poter fare a meno di un qualche affetto.
    A volte mi capita persino che mi dia fastidio dire "ti voglio bene" o che mi sia detto: non a caso, lo dico solo quando ci sono delle tensioni in un rapporto. Mi infastidisce essere chiamata al telefono da una mia amica, anche se poi quando ci parlo dopo un po' mi dispiace riattaccare; è da una vita che non dico di voler bene ai miei genitori.
    Paradossalmente mi capita con le persone a cui voglio più bene, verso cui non manca la fiducia.
    Ci sono giorni - quasi sempre - in cui penso a tutte le persone a cui voglio bene, ma non voglio sentirle, vorrei starmene tranquillamente per conto mio, e in caso sentirle al massimo tramite messaggi.
    Non lo so, credo di essermi spiegata in modo un po' confuso, ma è questo ciò che provo, e non riesco a capacitarmene.
    Se c'è qualcosa di poco chiaro (sicuramente) ponetemi qualche domande e vi spiegherò meglio.
    Te lo autoimponi.

    Ognuno di noi poi ha il suo spiccato carattere, personalità, spesso condizionata dalla nostra vita, avvenimenti e da chi abbiamo intorno, ma siamo noi tutti anche "strani" nel senso che cambieremmo sempre qualche nostro modo di fare o di porci che riteniamo non convenzionale; lo dici tu stessa che provi determinati sentimenti ma non li esprimi per paura, per timore, quelle persone con cui stai bene e sei felice, quelle per cui provi empatia, sono tutti sentimenti che vi legano, puoi sentirti distaccata o importi di esserlo per una tua regola ma in realtà non lo sei, dentro la mancanza la senti, poi reiterando il comportamento distaccato allora sorge un abitudine al non sentire la mancanza, ma è forzata dal non lasciarsi andare, ad una qualche titubanza, perchè non li vuoi sentire in quel momento, ma non ti dispiace passarci il tempo insieme a loro una volta che sei con queste persone, hai solo un blocco di quel momento di passaggio tra l'essere da sola ed essere con loro.

    Io prima tenevo tutto dentro di me, soprattutto i sentimenti positivi, non ero mai io il primo ad esprimerli, non volevo spingermi oltre, sembrare qualcosa di oltre, esagerare, pensavo bastassero le mie azioni nel dimostrarlo, mentre invece sbagliavo moltissimo (poi c'è chi fa il contrario e sta bene lo stesso ma io la penso diversamente per esperienze vissute), sono stato infinitamente meglio nell'esprimermi liberamente, senza lasciare dubbi o incertezze, mi sono liberato di un peso, mi sono sbloccato; peccato aver perso contatti con persone a cui volevo ancora parlare per fare discorsi tanto aperti, per esprimer i miei sentimenti quando li provavo e perchè; anche dopo aver accennato questo non interessava a quanto pare la cosa, sarebbe stato noioso? O forse avevano di meglio da fare; mentre chi ha saputo veramente ascoltarmi mi ha conosciuto nel profondo, ho provato delle sensazione fantastiche, non è facile lasciarsi andare ma ne vale la pena.
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  6. #16
    FdT svezzato
    Donna 32 anni da Bari
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    Quote Originariamente inviata da Sally.B Visualizza il messaggio

    Un po' mi conforta. Ma questo modo di essere, non ti ha mai messo nella condizione di chiederti se allora le tue relazioni erano sincere o no?
    a me succede sempre secondo me siamo noi che non abbiamo fiducia in noi stessi, abbiamo talmente paura di fare del male, di mentire, che anche quando non lo facciamo non ci sentiamo lo stesso abbastanza sinceri..io penso sia un problema di autostima, con la differenza che io ho proprio difficoltà ad emozionarmi, al punto che se provo qualcosa, intendo coi ragazzi, lo provo solo quando faccio pace dopo aver litigato.

  7. #17
    Temperance
    Donna
    Iscrizione: 15/1/2006
    Messaggi: 28,774
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    Più o meno è lo stesso per me, però io non sento neanche la mancanza di questo atteggiamento, o delle persone che non vedo/sento. E sì, quando sto troppo tempo in contatto con una persona, anche se le voglio un mondo di bene, sclero e la mando a quel paese anche solo per avermi rivolto un saluto. Però ci vivo bene lo stesso, alla fine non succede spessissimo, e le persone che mi conoscono sanno che sono fatta così, e accettano questo mio difetto.
    Io però so da cosa dipende: la vita che conduco ora mi sta troppo stretta, e quindi sono sempre sul filo del rasoio, per così dire, e quando mi sbilancio troppo da un lato "impazzisco", perchè non mi va più di vedere le stesse facce, lo stesso ambiente, gli stessi comportamenti della gente che mi sta sulle palle. Ed è lo stesso per le persone a cui voglio bene, vorrei non avere attorno neanche loro, anche solo per un fine settimana - infatti quando sono via sto più che bene, e torno più serena.
    Quindi non so cosa risponderti, in questo caso.

  8. #18
    Ammaccabanane Sally.B
    Donna 32 anni
    Iscrizione: 8/1/2009
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    Vi ringrazio a tutti, mi sento molto meno strana, vedo che è una cosa più diffusa di quanto immaginassi.

    Quote Originariamente inviata da toxic_0 Visualizza il messaggio
    lo dici tu stessa che provi determinati sentimenti ma non li esprimi per paura, per timore, quelle persone con cui stai bene e sei felice, quelle per cui provi empatia, sono tutti sentimenti che vi legano, puoi sentirti distaccata o importi di esserlo per una tua regola ma in realtà non lo sei, dentro la mancanza la senti, poi reiterando il comportamento distaccato allora sorge un abitudine al non sentire la mancanza, ma è forzata dal non lasciarsi andare, ad una qualche titubanza, perchè non li vuoi sentire in quel momento, ma non ti dispiace passarci il tempo insieme a loro una volta che sei con queste persone, hai solo un blocco di quel momento di passaggio tra l'essere da sola ed essere con loro.
    Esatto, ho un blocco nel passaggio tra l'essere da sola e in compagnia.
    Diciamo che è come se mi stessero tutti un po' sulle palle quando non li sento, ed è direttamente proporzionale all'affetto che provo.
    Però devo dire, che almeno a me, mette un po' in crisi: da come si sente in giro, sembra che la mancanza è sintomo di amore. Ed è per quello che poi finisco per sentirmi un po' anormale, o mettere in dubbio i miei sentimenti per gli altri.

    Quote Originariamente inviata da Temperance Visualizza il messaggio
    Più o meno è lo stesso per me, però io non sento neanche la mancanza di questo atteggiamento, o delle persone che non vedo/sento. E sì, quando sto troppo tempo in contatto con una persona, anche se le voglio un mondo di bene, sclero e la mando a quel paese anche solo per avermi rivolto un saluto. Però ci vivo bene lo stesso, alla fine non succede spessissimo, e le persone che mi conoscono sanno che sono fatta così, e accettano questo mio difetto.
    Io però so da cosa dipende: la vita che conduco ora mi sta troppo stretta, e quindi sono sempre sul filo del rasoio, per così dire, e quando mi sbilancio troppo da un lato "impazzisco", perchè non mi va più di vedere le stesse facce, lo stesso ambiente, gli stessi comportamenti della gente che mi sta sulle palle. Ed è lo stesso per le persone a cui voglio bene, vorrei non avere attorno neanche loro, anche solo per un fine settimana - infatti quando sono via sto più che bene, e torno più serena.
    Quindi non so cosa risponderti, in questo caso.
    Anche io, non sento la mancanza della gente che non vedo e non sento, però sento la mancanza di questo atteggiamento.
    Ripeto, mi sento anormale e mi è più difficile capire i miei sentimenti, finisco per metterli sempre in dubbio.
    E non oso sapere quando mi fidanzerò con qualcuno: dato che il mio partner non mi mancherebbe, non riuscirei mai a capire fino a dove arrivano i miei reali sentimenti, visto che si dice sempre "se sei innamorato, ti manca quella persona".
    Vero o no, pare sia così.
    Quote Originariamente inviata da volpina92 Visualizza il messaggio
    a me succede sempre secondo me siamo noi che non abbiamo fiducia in noi stessi, abbiamo talmente paura di fare del male, di mentire, che anche quando non lo facciamo non ci sentiamo lo stesso abbastanza sinceri..io penso sia un problema di autostima, con la differenza che io ho proprio difficoltà ad emozionarmi, al punto che se provo qualcosa, intendo coi ragazzi, lo provo solo quando faccio pace dopo aver litigato.
    Si, anche questa potrebbe essere una causa, magari un blocco emotivo causato da scarsa autostima e paura di ferire o forse, ancora più probabile, causato da vecchi affetti che ci hanno fatto "pesare" e sentire appiccicosi.

  9. #19
    MartinaBacci765 (non attivo)
    FdT quasi assuefatto

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    Penso che il tuo sia un modo per autodifenderti dall'esterno, secondo me non è che non ti mancherebbero quelle persone se decidessero di andarsene, ma semplicemente non vorresti ammetterlo. Come se dicendo che non ti mancano, tu riuscissi ad autoconvincerti che sia così e chissà magari anche a provare meno sofferenza (forse).
    E' probabile che tu abbia ricevuto una grossa delusione e che ora tu ti stia creando una barriera immaginaria per difenderti da quello che gli altri potrebbero infliggerti.

    Penso questo (anche se potrebbe essere sbagliato) perchè è successa la stessa cosa anche a me, da quando persi le mie migliori amiche, non volevo più averne altre.. non volevo più affezionarmi a nessuna ragazza per paura che tanto prima o poi anche lei se ne sarebbe andata o avrebbe tradito la mia fiducia, ecc. In quel periodo continuavo a dire che appunto non ero affezionata a nessuna delle nuove amiche che avevo.. che si ci uscivo, ma se fossero sparite o mi avessero delusa non mi sarebbe importato nnt xkè alla fine io non ci ero legata poi così tanto. Ma questo andava contro a ciò che sono io realmente, ovvero una che si affeziona molto facilmente.. ma nonostante ciò ero convinta seriamente di essere cambiata, alla prima batosta da parte di una di loro.. ci rimasi male. Non poi così da uccidermi xkè cmq la conoscevo da poco e non era di certo la mia migliore amica, ma io la consideravo cmq un'amica dentro di me evidentemente anche se non l'ho mai voluto ammettere, altrimenti non ci sarei stata male quando mi diede una batosta.
    Poi non sò magari il tuo caso è diverso, chissà..

  10. #20
    Matricola FdT toxic_0
    Uomo 46 anni
    Iscrizione: 23/10/2011
    Messaggi: 89
    Piaciuto: 19 volte

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    Di nulla per la risposta, ma io continuo a restare del parere di essere sè stessi, di non trattenersi, certo di avere limiti o bilanciarsi, ma l'impedirci di mostrarci veramente per quello che si è diventa una punizione che ci infliggiamo, se temi di essere giudicata non dovresti preoccupartene se ti comporti correttamente; esempio personale: persone esterne alla mia compagnia facevano girare voci assurde e non lusinghiere (altre persone ci apprezzavano invece) ma non me ne curavo minimamente, nessuna preoccupazione in quanto in cuor mio sapevo che non stavo facendo niente di male quindi il problema non mi si poneva nemmeno.

    Non è nemmeno il caso di dire di sentirsi diversi o anormali per non sentire la mancanza (sempre che tu non te l'autoimponga) in alcune persone potrebbe essere un carattere così anche se c'è sempre una causa; non è una moda: l'amore non è correlato alla mancanza, l'amore c'è anche senza la mancanza , i modi per dimostrarlo sono talmente vari che non ci si stufa mai, la mancanza è un qualcosa che si aggiunge all'amore in determinate situazioni, è come un aggettivo, ma non è un sinonimo...

    Questo vale per amici, amiche, fidanzati/e; faccio un esempio a mio modo di vedere evidente: parti dal presupposto che con un tuo futuro ragazzo non sentiresti la sua mancanza pur amandolo; non conoscendoti non so chi hai avuto prima visto che ti sei sentita accusata di essere appiccicosa e ti senti in colpa, ma secondo me col tuo vecchio fidanzato o vi era mancato un dialogo, vi era mancanto un equilibrio da trovare insieme discutendo apertamente su ciò che non andava e provando a risolvere insieme o era un rapporto carnale dove da parte di uno dei due il resto non contava (ho azzardato ipotesi, non voglio essere indiscreto).

    Ti posso assicurare che quando tu troverai una persona con cui stare tanto tanto tanto bene, una persona di cui ti puoi fidare e viceversa, una persona con cui parlare con cui ci si capisce, ci si confronta, una persona con cui condividere tutto allora ti garantisco che in sua assenza la mancanza di questa persona la sentirai tantissimo, dovrete poi trovare voi due e sottolineo voi due insieme un equilibrio sia nel non essere troppo ossessivi/possessivi e nemmeno distanti e freddi, restando sempre voi stessi costruendo però qualcosa insieme da condividere, qualcosa di molto bello.

    Vale fra fidanzati ma vale anche nell'amicizia, non devi temere di essere te stessa, poi puoi anche voler e meritare di restare da sola in certi momenti, per trovare pace, per riflettere, per riposare, per staccare; solo che se diventa la norma allora poi ti sembra più difficile cambiare, ti sembra più difficile darti quella spinta per timore di sbagliare o di soffrire, ma se poi sono gli altri che non ti sanno ascoltare o capire puoi sempre dialogare apertamente con loro, trovare il vostro equilibrio, venirvi incontro.

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