il rischio è che una volta via di casa continuino comunque ad essere invadenti e iperprotettivi. urge presa di posizione con eventuale scontro.
il rischio è che una volta via di casa continuino comunque ad essere invadenti e iperprotettivi. urge presa di posizione con eventuale scontro.
Scontrati con i tuoi.
Io l'ho dovuto fare per tre anni, ma è servito.
Fatti un doppione delle chiavi e tienilo SEMPRE con te.
Quando esci, dopo la III telefonata, spegni il cellulare o non rispondere più.
Non c'è cosa peggiore dei genitori che fanno vivere i figli in una campana di vetro per delle LORO paure, non per il TUO bene.
Ah, sappi che di litigi ce ne saranno tanti se farai queste cose, ma ne varrà la pena, come ogni lotta per la propria libertà.
Tuttavia credo che il problema riguardo il tuo stato d'animo dipenda direttamente dall'ultima storia che è finita male.
Su, non abbatterti, ce ne sono di mali peggiori di questo.
Esci, svagati e all'inizio, sforzati per estendere le tue amicizie all'interno dell'università. A volte non ti troverai a tuo agio, capita, ma se rimani solo rimarrai sempre più solo. Un po' è come quando inizi a mangiare di meno: l'appetito svanisce. Non fare in modo di diventare anoressico di amicizia, ché sei un po' sottopeso, cumba'.
Devi dare una svolta alla tua vita. Prendila in mano e falle prendere la piega che vuoi tu.
Non lasciarti trascinare dagli eventi. Prendila e vivila.
I tuoi devono capire che senza esperienze non si cresce. Non potranno tenerti nell'ovatta per sempre...sei adulto ormai e hai bisogno dei tuoi spazi.
Lo so che non è semplice farlo capire a loro, ma almeno provaci.
Vivi.
Concordo.
Posso 'capire' un ragionamento simile nei riguardi di una figlia (una mia grande amica ha 24 anni, genitori del sud e non può uscire la sera, risultato: è scappata di casa col fidanzato) ma nei confronti di un ragazzo è DAVVERO esagerato.
Scontrati. Scioccali, ingannali. Ma riaquista la tua liberta.
Non sei più un bambino cazzò, dovrebbero capirlo.
io posso capire essere super protettivi ma a tutto c'è un limiti hai 22 e in più sei pure un ragazzo.. non puoi continuare a sottostare a tutto quello che ti dicono loro è giusto che tu ti faccia una tua vita.. anche perchè questo atteggiamento dove li porterà? un giorno te ne andrai di casa e a quel punto come faranno?
questo aiuterà sia te che loro fidati..
Credo che tu abbia intrapreso la strada giusta, lo studio può essere una buona arma per aprirsi le porte. Il primo consiglio concreto che mi viene in mente è di inviare delle candidature di lavoro in una città o regione che non sia quella in cui vivi. E non solo per lavoro, ma anche eventuali corsi di specializzazione o professionali che intendi portare avanti. L'indipendenza va conquistata anche attraverso queste piccole cose, soprattutto se vedi che l'altra parte non lascia ampio spazio al dialogo. Devi prima di tutto provare a credere più in te stesso e nelle cose che intendi portare avanti, è bello avere una famiglia alle spalle ma questo non deve minare alla tua capacità di gestirti.
Cacchio ragazzo ti hanno educato bene, hai 23 anni e non ti sei mai "ribellato".. Capisco le paure dei tuoi genitori, capisco il loro modo di pensare ma non capisco come tu, nell'adolescenza soprattutto, non li abbia mandati a quel paese!
Non voglio suggerirti di non rispettare più le loro "leggi" e fregartene, non so quanto possa aiutarti.. Però ti posso suggerire qualcos altro.. Hai un dialogo con i tuoi? Sai qualcosa di quando loro erano giovani? Dubito onestamente che non abbiano mai fatto qualche cazz*ta, dubito che abbiano sempre rispettato le regole dei loro rispettivi genitori. Se sai qualsiasi cosa tirala fuori in un discorso.. Fagli capire che solo sbagliando si può imparare qualcosa, fagli capire che loro hanno vissuto la loro e vita ed è giusto che tu viva la tua. Fagli capire che è giusto che tu esca..
Io ho un padre abbastanza premuroso, si preoccupa molto per me e quando la sera sono in giro è sempre in pensiero.. Da più piccola mi faceva uscire un po' meno, avevo degli orari per tornare a casa che ho sempre rispettato.. Crescendo ho raggiunto un accordo: io esco e torno quando voglio {sempre consapevole del fatto che lui lavora e di solito mi aspetta sveglia} però gli mando una serie di sms per tranquillizzarlo.. Adesso non ho più orari e lui finalmente non mi aspetta neanche più sveglio.. Dorme e ogni tanto si sveglia per controllare se sono tornata o se gli ho scritto!
Proponi questo accordo ai tuoi genitori, così loro non ti chiameranno ogni 3 minuti e in più tu puoi avere un po' di libertà..
Se neanche questo serve, reagisci rischiando dei litigi.. A volte servono.
Buonasera, ringrazio chiunque abbia risposto al mio post, capisco che è una situazione particolare..Scrivo ora anche perchè è l'unico momento in cui non farò niente per tutta la serata..Cerco di rispondere un pò a tutti:
@ Pikkola*Folletta questa tattica l'ho usata più volte ma loro rigirano sempre il fatto che loro hanno vissuto dentro un paese sperduto e quindi le cose erano diverse ed erano diversi anche i tempi e le persone ora è tutto in pericolo quindi meglio a casa che in giro.Grazie per il "ragazzo educato !"
@ Eurasia Il fatto che lo studio sarebbe stata la mia salvezza l'ho pensato dal primo momento in cui ho visto che esistevano le professioni sanitarie, cioè 3 anni di studio, unito al fatto che davano molte possibilità di lavoro, magari in altri casi se la mia situazione a casa fosse stata favorevole avrei scelto medicina, ma passare 10 anni a casa e quindi quell'arco di tempo che va da 19 anni a circa 30 sarebbe stato troppo logorante per la mia psiche.Per il fatto di studiare lontano ci avevo pensato ma vivo a roma e qui diciamo è pieno di facoltà e corsi di specializzazione...avevo proposto anche di studiare fuori da roma ma i miei me l'hanno impedito e qui dico quasi giustamente visto le possibilità qui!
@ *butterfly* Questo atteggiamento mi porterà a lasciare casa il prima possibile, Una volta ho letto una frase "lascia una persona libera e se lei tornerà da te vuol dire che rimarrà per sempre con te" non ricordo se era proprio così ma forse molto simile...bè i miei non mi hanno mai dato quest'occasione di libertà quindi devo sottostare alle loro imposizioni senza battere ciglio
@ Dylan. Per come sono fatto, o perlomeno per come mi hanno educato non ce la faccio, ti pongo un esempio oggi è sabato mi hanno proposto di fare un uscita a 4 ma non ho nemmeno il coraggio di chiedere il permesso a loro, perchè si prospetterebbe una litigata di dimensioni abbissali...quindi sorvolo...
@ Annie Lennox Come vorrei prenderla in mano questa vita!stringerla e sentirne tutte le emozioni..Alcune volte, spesso ci ho litigato...ma ora c'è quasi vergogna a parlare con loro di certi argomenti che fondamentalmente sono stupidi!
@ LastFly Forse il mio stato d'animo dipende dall'ultima storia, ma alla fine nemmeno tanto, certe volte quando possiedi molto tempo ti fa riflettere e capisci che magari quella persona non si è comportata poi così bene con te...quindi non penso dipenda da lei..per il resto non potrei fare come dici tu a causa del fatto che mio padre soffre di attacchi di ansia ed alcune volte per questo è stato in ospedale...comportandomi così mi sentirei in colpa in primis e poi sarei preoccupato per la salute di mio padre...
@ Rosemary No non mi fanno dormire a casa di amici, altrimenti sarebbe una soluzione ottima ma temono che poi a casa loro potrei uscire quindi no, però fanno dormire amici a casa mia, facendoli rimanere a casa..cosa da ipocriti penso...speriamo solo che cambi
@ thorpe Bè spero che poi magari abitando in un altro appartamento le cose cambino anche perchè non penso potrebbero fare molto.
Il mio obbiettivo sarebbe:
Laurea --> Lavoro --> Stanza in affitto --> Libertà!
Grazie a tutti per le risposte spero di aver dato risposte esaurienti
Tu non stai sotto per la persona. Tu stai male per la storia che è finita male.
Riguardo a tuo padre, non soffre di attacchi di ansia per colpa tua.
Non prenderti responsabilità che non sono tue. Devi anche vivere per te, non per gli altri.
Se soffre di questi attacchi, se li fa passare. Pure mia madre li aveva e spesso sono autoindotti.
Ricorda che tu devi vivere per te, innanzitutto.
Tu devi pensare a te e basta, ricordatelo.
Non fare così che poi ti ritrovi a 30 anni e passa completamente insoddisfatto della tua vita... agisci adesso e non sentirti in colpa di niente perché la vita è la tua!