Spiegazione scientifica alla licantropia: teorie
La medicina ha cercato di dare alcune spiegazioni al fenomeno così detto della licantropia.
Una di queste teorie viene dalla psicologia, che crede di aver individuato il motivo delle sensazioni, che portano un essere umano a sentirsi una belva feroce, in una depressione maniacale.
Alcune persone che hanno dichiarato di avere questi sintomi sono state sottoposte ad alcuni esami per rivelare le parti del cervello che entrano in funzione durante questo tipo di attacchi.
I soggetti colpiti, infatti, evidenziano in questi mondi un'attività cerebrale esattamente nei punti del cervello che presiedono alle zone del corpo che loro sentono "cambiare": le mani le palme dei piedi ecc.
Quindi per molti scienziati questo potrebbe essere una spiegazione che spinge molti a commettere atti violenti o incontrollabili.
Quindi un cambiamento soltanto a livello mentale dell'individuo che si vede come una belva ma che in realtà resta se stesso, dandosi però un alibi per atti violenti.
La licantropia dal punto di vista evoluzionistico
Le teorie di Darwin diedero, anche se sembra incredibile, nuovo slancio alle leggende sui lupi mannari.
La fantasia popolare era infatti ben alimentata dalle scoperte scientifiche e soprattutto dai così detti "anelli mancanti", questa esplosione di "licantropia" si ebbe in concomitanza con le esplorazioni di territori fino a quel periodo inesplorati.
Spesso i viaggiatori non equipaggiati in modo sufficiente o adatto scomparivano oppure venivano aggrediti riportando morsicature.
I morsi degli animali spesso hanno reazioni infiammatorie molto violente e tutto questo andava ad alimentare in modo notevole la leggenda della maledizione che mutava l'uomo in bestia.
Fin da tempi ancora più antichi, circa nel periodo romano, si pensava che il giacere nella tana di un lupo, bere in un ruscello, ove a monte fosse passato un branco di lupi o si fossero abbeverati, avrebbero trasformato il malcapitato in lupo.
Era quindi verosimile supporre che esistessero degli esseri umani con tratti molto più marcatamente bestiali.
Già nell'antichità era avvenuto un fenomeno di umanizzazione dell'animale o della sua deificazione, era quindi nato un panteon di bestie-uomini, ora la cosa si volgeva al contrario era l'uomo a trasformarsi.
L'uomo che acquistava il fascino animale, il magnetismo bestiale la forza brutale di una belva feroce.
Nel periodo vittoriano si susseguivano fiere e baracconi che presentavano uomini o donne insolitamente irsuti che venivano presentati come uomini-lupo, donne scimmia o ragazzi cane.
Tutto questo non soltanto terrorizzava il pubblico ma lo affascinava richiamando presso questi poveri disgraziati un pubblico di curiosi incredibile.
La stessa cinematografia cavalca con un discreto successo le teorie di bambini o infanti allevati da animali, il primo caso che la leggenda ci riporta è quello di Romolo e Remo, ma i due fratelli laziali non rimasero a lungo soli, anche il famoso Tarzan era stato allevato e cresciuto dalle scimmie.
Quindi nasce la teoria secondo la quale i bambini allevati e cresciuti da animali possono prenderne i poteri.