pratico esperienze medianiche da diversi anni e mi interesso allo studio della parapsicologia da ancora prima.
diciamo che non ci credevo ad un "mondo di mezzo" nel quale un'anima fosse legata prima di poter essere libera. credo che il primo accenno a questo.. chiamiamolo anche fanatismo, sia sorto quando avevo all'incirca otto anni, nel momento in cui, vedendo la bara aperta nel quale riposava un mio caro amico, mi chiesi per la prima volta se avrei avuto modo di poterlo rivedere.
non studio letture della mano, delle foglie del te, o l'astronomia, credo siano credenze utopistiche al pari della religione, un modo, insomma, per chiarire nell'antichità, alcuni fenomeni che tormentavano le popolazioni e che non avevano risposta.
quelle che pratico io, sono le cosiddette esperienze medianiche, più note con il nome di sedute spiritiche (che, per inciso, ci tengo a sottolineare, non hanno nulla a che fare con adorazioni sataniche o dell'anticristo). quello a cui aspiro io è in un contatto con il "mondo di mezzo", con le anime cioè intrappolate ancora sulla terra per compiere una qualsiasi azione che non hanno potuto portare a termine durante il corso della vita.
fatta questa piccola premessa, vorrei parlarvi del perchè di questo topic.
tempo fa, all'incirca tre anni prima, nel tentativo forzato di invocare uno spirito, mi sono "imbattuto" nell'anima di una bambina. c'era un qualcosa intorno a me e a miei amici che si sentiva nell'aria, come uno stato di pesantezza, come se la stanza fosse rimasta chiusa da giorni e giorni, e quello che abbiamo sentito, di primo acchitto, era il freddo: la stanza era diventata gelata.
non sono più riuscito ad andare avanti, le mani erano incredibilmente ferme e all'improvviso non mi ricordavo più nulla, la mente era sgombra da ogni pensiero.
e poi ho visto la bambina. era davanti a me, mora, piccola, non avrebbe potuto superare i cinque anni, avvolta in un vestitino bianco, con dei ghirigori in pizzo e due roselline all'altezza della spalla sinistra, l'ho vista moribonda in una culla di legno rozzo, dilaniata dalla malaria. l'ambiente che aveva intorno (cosa che mi ha confermato pure lei) era una casa rurale di fine ottocento.
quando mi ripresi ero a terra, freddo (da chi mi ha soccorso), scosso da tremori e completamente sudato e gli amici miei non stavano meglio di me, si leggeva la paura nei loro occhi, ma nonostante tutto, nessuno ha visto quello che ho visto io.
gli incubi di quella notte li ho portati dietro per mesi, senza togliermeli dalla mente. quella culla e quelle immagini e sempre si moltiplicavano, come in un accesso ad altri segreti: un cane bianco accanto a lei, il velo nero con cui è stata coperta, la "finestrella" lasciata da un dente da latte caduto.
ogni volta che mi svegliavo avevo tagli sulle braccia e morsi e dolori in tutto il corpo, nonchè il cuscino completamente ricoperto di sudore.
e sempre nel sogno, lei mi ha detto il suo nome: Nyla
oggi, a distanza di tre anni e dopo un'infinità di sedute di psichiatria, mi ritrovo a sognarla, finalmente felice, come una sposa, sorridente.
l'unica cosa che fa è guardarmi e io non riesco a distogliere il mio incubo da quegli occhi.
vorrei sapere da voi se qualcuno ha vissuto una storia in questo modo, se qualcuno ha provato ad chiamare un'anima e ha avuto gli stessi effetti o se qualcuno mi sa spiegare il motivo per cui oggi è tornata a salutarmi.
vi prego, se siete scettici di risparmiarvi le solite cazzate di circostanza: se siete entrati su questa parte del forum sapevate di quello a cui andavate incontro, quindi risparmiatevi tutti i commenti idioti.
io mi rivolgo e rispondo solo a chi ha una certa maturità per parlare di queste cose e, soprattutto, a chi ci crede, come me.