Penso che questo articolo potrebbe far capire un bel po' di cose
Artista o cortigiana?
La geisha è al centro dell'immaginario occidentale da oltre un secolo. Alle sue origini, la geisha era l'esponente di spicco della cultura alternativa, confidente degli uomini più importanti del paese, parte essenziale per il funzionamento della nazione.
Nonostante tutto questo, gli occidentali pensano spesso alla geisha come a una prostituta. Sentiamo il parere di Lesley Downer:
Non penso che le geisha siano prostitute, non ne hanno bisogno, guadagnano già molto bene senza vendersi in questo modo. Nel passato, molte di esse erano prostitute e anche oggi le geisha di basso rango che lavorano nelle zone termali, le onsen geisha, probabilmente si prostituiscono ogni tanto per arrotondare.
Così la gente pensa che se qualche onsen geisha lo fa [le persone comuni possono incontrare solo questo tipo di geisha, ndr], allora questo è quello che fanno tutte.
Il fascino della geisha nasce da questa ambivalenza: lo fanno o non lo fanno? In tutti gli altri casi potreste rispondere quasi sicuramente sì o no, ma con la geisha l'interrogativo rimane.
Se poteste incontrare un'anziana geisha di grande esperienza! Mio Dio, sarebbe come pensare che una duchessa è una prostituta. Non dovete pensarlo nemmeno per un secondo!
Gli occidentali sembrano dimenticare che diventare una geisha richiede un notevole studio. Il loro lavoro riguarda l'arte. Gli occidentali pensano che il loro lavoro consista nel sedersi e ridacchiare alle feste, ma non è veramente questo il loro lavoro. Questo è come si guadagnano da vivere così che possano studiare la propria arte. Cioè la musica e la danza.
Ma è comprensibile un certo fraintendimento, poiché capita la stessa cosa anche in Giappone. Ascoltiamo ancora Lesley Downer:
Certo, ci sono molte persone che non sanno. Molti giapponesi non hanno mai incontrato una geisha. Il loro mondo è una società chiusa, il giapponese medio non ha idea di cosa avvenga dentro una casa da tè. Molte maiko dicono che i loro padri non volevano che esse diventassero geisha, erano spaventati. Questa è l'ambivalenza.
Che le geisha venissero pagate anche per prestazioni amorose è vero e può essere chiamata prostituzione, ma non significa che ella fosse una prostituta. E' prostituzione anche quando una segretaria si concede al capufficio in cambio di qualche favore, ma ella non è sicuramente una prostituta.
Le geisha diventano le amanti del proprio danna, ma ciò non può essere considerata prostituzione. Non lo è neanche in Occidente.
Sebbene l'essere pagata per prestazioni sessuali faccia parte del mondo della geisha, non è certamente un suo dovere. Assecondare richieste di tipo sessuale è l'eccezione, non la regola. Le geisha non esistono per questo scopo.
Cobb scrive nel suo libro:
La geisha è l'aristocrazia del mizu shoubai. Ma non è una prostituta. Se fornisce prestazioni sessuali, lo fa a sua discrezione o come parte di una relazione duratura. Il suo lavoro è vendere un sogno - fatto di sontuosità, romanticismo, esclusività - ai più ricchi e potenti uomini del Giappone: politici, uomini d'affari e yakuza.
E' vero che la sessualità in Giappone è vista in modo diverso, ma ciò non significa che non vi sia differenza tra una geisha e una prostituta. Visto che questa figura è nata per soddisfare l'uomo, verrebbe da pensarlo, ma non è così. Non c'è niente di positivo nella prostituzione, che si tratti di Giappone o meno.
Essere geisha non comprendeva l'insegnamento delle arti amatorie; anzi, dovendo arrivare vergini al mizu age, era loro prescritto di stare il più lontano possibile da qualsiasi contatto di tipo sessuale.
Era un modo diverso di essere donna. La geisha era la donna per eccellenza, un gioiello, una cosa rara da ammirare e apprezzare.