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Frasi tratte dai libri

  1. #41
    FdT quasi assuefatto
    Donna 33 anni da Ragusa
    Iscrizione: 22/7/2006
    Messaggi: 492
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    "E' necessario correre dei rischi" diceva lui. "Riusciamo a comprendere il miracolo della vita solo quando lasciamo che l'inatteso accada."
    "Tutti i giorni, con il sole Dio ci concede un momento in cui è possibile cambiare ciò che ci rende infelici. Tutti i giorni fingiamo di non percepire questo momento, ci diciamo che non esiste, che l'oggi è uguale a ieri e identico al domani. Ma chi presta attenzione al proprio giorno, scopre l'istante magico: un istante che può nascondersi nel momento in cui, la mattina, infiliamo la chiave nella toppa, nell'istante di silenzio subito dopo la cena, nelle mille e una cosa che ci sembrano uguali. Questo momento esiste: un momento in cui tutta la forza delle stelle ci pervade e ci consente di fare miracoli.
    "A volte la felicità è una benedizione, ma generalmente è una conquista. L'istante magico del giorno ci aiuta a cambiare, ci spinge ad andare in cerca dei nostri sogni. Soffriremo, affronteremo momenti difficili, ricaveremo molte disillusioni: ma tutto è transitorio e non lascia alcun segno. E, nel futuro, potremo guardare indietro con orgoglio e fede.
    "Meschino colui che ha avuto paura di correre rischi. Perchè forse non sarà mai deluso, non avrà disillusioni, ne soffrirà come coloro che hanno un sogno da perseguire. Ma quando quell'uomo guarderà dietro di sè, perchè capita sempre di guardare indietro, sentirà il proprio cuore dire: "Che cosa ne hai fatto dei miracoli di cui Dio ha disseminato i tuoi giorni? Come hai impiegato le doti che il Maestro ti ha affidato? Le hai sotterrate in una fossa profonda, perchè avevi paura di perderle. allora la tua eredità è questa: la certezza di aver sprecato la tua vita"
    "Meschino colui che sente queste parole. Allora crederà hai miracoli, ma gli istanti magici della vita saranno ormai passati"

    tratto dal libro "Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto" di Paulo Coelho


  2. #42
    Kim
    Overdose da FdT Kim
    Donna 36 anni da Estero
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    Ero così affascinato dallo spettacolo che trasalii quando vidi la padrona di casa che era uscita per ricevermi e attendeva tra i fiori, con l'abito di raso color limone silile alla corolle che la circondavano, e mi fissava con fredda durezza che la faceva apparire come una bambina troppo cresciuta e incollerita.
    ...
    La trovai bionda e bella, come l'avrebbe trovata chiunque la vedesse, ma nessuna descrizione avrebbe potuto prepararmi alla sua vista. Ah, se Rembrandt l'avesse veduta, l'avrebbe ritratta! Così giovane, eppure cos?i simile a un metallo durissimo. ...


    L'ora delle streghe - Anne Rice

  3. #43
    Moderatrice Holly
    Donna 35 anni
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    "ognuno ha qualcosa dentro di sè che non vuole essere negato, anche a costo di farci urlare che vogliamo morire.
    siamo quello che siamo.
    ecco tutto.
    come l'antica leggenda celtica dell'uccello con la spina nel petto, che canta fino a spaccarsi il cuore e muore.
    perchè non può farne a meno, vi è costretto.
    possiamo renderci conto che sbagliamo ancor prima di sbagliare, ma la consapevolezza non uò nè modificare nè influenzare l'esito non è così?
    tutti intonano la loro piccola canzone, persuasi che sia la canzone più bella del mondo.
    non capisci?
    creiamo da soli le nostre stesse spine, e non ci soffermiamo mai a tener conto del costo.
    possiamo solo subire la sofferenza, e dire a noi stessi che ne valeva la pena"

    da "uccelli di rovo"
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  4. #44
    Kim
    Overdose da FdT Kim
    Donna 36 anni da Estero
    Iscrizione: 2/10/2004
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    Questa volta era in un tunnel che lo riuscchiava, ed era buio e soffocante, sembrava non avere mai fine. Precipitava in una corrente di silenzio, completamente privo di volontà, pervaso dauna vaga meraviglia.
    Finalmente una grande luce rossa lo circondò. Era piombato in un luogo che non conosceva. Si, i tamburi, sentiva i tamburi, la cadenza della marcia del Mardi Gras, il suono della Parata di Cormus che procedeva nel buio dell'invero, la notte del martedì grasso, il guizzo delle fiamme era la luce delle torce sotto i gomiti contorti delle querce, e la paura era quella di un bambino onniscente di tanto tempo prima, ed era tutto lì, tutto quello che aveva temuto, accadeva finalmente, e nno era una rapida visione al margine del sogno, o con la camicia da notte di Deirdre fra le mani: era lì, intorno a lui.

    L'ora delle streghe - Anne Rice

  5. #45
    Alias Joy Turner Bonnie Tyler
    Donna 35 anni
    Iscrizione: 22/2/2005
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    "Non esiste al mondo un in grado di affermare di capire le donne.Non è possibile,punto e basta,quindi non vale nemmeno la pena tentarci.Questo però non significa che sia impossibile amarle. O smettere di impegnarsi per far capire loro quanto siano importanti"


    "L'amore non è qualche parolina dolce mormorata a fior di labbra prima di addormentarsi. L'amore si nutre di gesti concreti, di dimostrazioni di devozione nelle cose che facciamo giorno per giorno."


    Come la prima volta - Nicholas Sparks

  6. #46
    Rum e Cocaina Sally
    Donna 40 anni da Carbonia-Iglesias
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    Quote Originariamente inviata da °Luna°
    "Non esiste al mondo un in grado di affermare di capire le donne.Non è possibile,punto e basta,quindi non vale nemmeno la pena tentarci.Questo però non significa che sia impossibile amarle. O smettere di impegnarsi per far capire loro quanto siano importanti"


    "L'amore non è qualche parolina dolce mormorata a fior di labbra prima di addormentarsi. L'amore si nutre di gesti concreti, di dimostrazioni di devozione nelle cose che facciamo giorno per giorno."


    Come la prima volta - Nicholas Sparks

    l'ho letto anche io, spettacolo e anke la fine è stupenda, io non avevo capito

  7. #47
    Rum e Cocaina Sally
    Donna 40 anni da Carbonia-Iglesias
    Iscrizione: 29/9/2004
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    La passione ti fa smettere di mangiare, di dormire, di lavorare, di vivere in pace. Molti si spaventano perchè, quando compare, distrugge tutto ciò che di vecchio incontra.
    Nessuno vuole mettere a soqquadro il proprio mondo. Perciò alcune persone -tante- riescono a controllare questa minaccia, mantenendo in piedi una casa o una struttura già marcia. Sono gli ingegneri delle cose superate.
    Altri individui pensano esattamente il contrario: si abbandonano senza riflettere, aspettando di trovare nella passione la soluzione di tutti i loro problemi. Attribuiscono all'altro il merito della propria felicità, e la colpa della propria possibile infelicità. Sono sempre euforici perchè è accaduto qualcosa di meraviglioso, oppure depressi perchè un evento inatteso ha finito per distruggere tutto.
    Sottrarsi alla passione, o abbandonarvisi ciecamente: quale di questi atteggiamenti è il meno distruttivo?
    Non lo so.



    ...

    Ha citato Sade, del quale non ho mai letto una sola riga. Ho soltanto udito i tradizionali commenti sul sadismo: "Arriviamo a conoscerci soltanto quando raggiungiamo i nostri limiti". E questo è vero. Eppure può anche essere considerato erroneo, perchè non è importnte conoscere tutto di noi stessi. L'essere umano non è fatto solo per ricercare la saggezza, ma anche per arare la terra, aspettare la pioggia, piantare e raccogliere il grano, fare il pane.
    Io sono due donne: una desidera sperimentare tutte le gioie, tutte le passioni, tutte le avventure che la vita può dare; l'altra vuol essere schiava della routine, della vita familiare, delle cose che si possono pianificare e raggiungere. Io sono la prostituta e la casalinga, che vivono nello stesso corpo, e lottano l'una contro l'altra.
    L'incontro di una donna con sè stessa è un gioco che comporta seri rischi. E' una danza divina. Quando ci incontriamo, siamo due energie sovrannaturali, due universi che si scontrano. Se nell'incontro non c'è il rispetto dovuto, allora un universo distrugge l'altro.


    Paulo Coelho - Undici minuti

  8. #48
    Rum e Cocaina Sally
    Donna 40 anni da Carbonia-Iglesias
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    Forse è per via di quella telefonata. Ha rinverdito amarezze che credevo dimenticate, offese che credevo superate. Quelle inflittemi dai fantasmi grazie a cui compresi che l'amore è un imbroglio. Le ferite son chiuse, le cicatrici appena visibili, ma una telefonata così basta a farle dolorare di nuovo. Come vecchie ossa rotte quando cambia il tempo.

    Vigliacco. Ipocrita vigliacco. Tu che le telefonavi soltanto perchè lo buttasse via. Tu che per due mesi sei rimasto nascosto come un disertore. Tu che sei andato da lei solo perchè ti ho pregato. Fate sempre così, vero? Vi spaventate e cilasciate sole e al massimo tornate da noi in nome della paternità. Tanto che vi costa la paternità? Un ventre sfasciato da un ingrossamento ridicolo? La pena del parto, la tortura dell'allattamento? Il frutto della paternità vi viene scodellato dinanzi come una minestra già cotta,posato sul letto come una camicia stirata. Non avete che da dargli un cognome se siete sposati, neanche quello se siete fuggiti. Ogni responsabilità è della donna, ogni sofferenza, ogni insulto. Puttana, le dite se ha fatto l'amore con voi. La parola puttano non esiste nel dizionario: usarla è un errore di glottologia. Sono millenni che ci imponete i vostri vocaboli, i vostri precetti, i vostri abusi. Sono millenni che usate il nostro corpo senza rimetterci nulla. Sono millenni che ci imponete il silenzio e ci relegate al compito di mamme. In qualsiasi donna cercate una mamma. A qualsiasi donna chiedete di farvi da madre: perfino se è vostra figlia. Dite che non abbiamo i vostri muscoli e poi sfruttate la nostra fatica anke per farvi lucidare le scarpe. Dite che non abbiamo il vostro cervello e poi sfruttate la nostra intelligenza anche per farvi amministrare il salario. Eterni bambini, fino alla vecchiaia, restate bambini da imboccare, pulire, servire, consigliare, consolare, proteggere nelle vostre debolezze e nelle vostre pigrizie. Io vi disprezzo. E disprezzo me stessa per non saper fare a meno di voi, per non gridarvi più spesso: siamo stanche d'esservi mamme. Siamo stanche di questa parola che avet santificata per il vostro interesse, il vostro egoismo.



    Oriana Fallaci - Lettera a un bambino mai nato

  9. #49
    Rum e Cocaina Sally
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    Sarai un uomo o una donna? Vorrei che tu fossi una donna. Vorrei che tu provassi un giorno ciò che provo io: non sono affatto d’accordo con la mia mamma la quale pensa che nascere donna sia una disgrazia. La mia mamma, quando è molto infelice, sospira: «Ah, se fossi nata uomo!». Lo so: il nostro è un mondo fabbricato dagli uomini per gli uomini, la loro dittatura è così antica che si estende perfino al linguaggio. Si dice uomo per dire uomo e donna, si dice bambino per dire bambino e bambina, si dice figlio per dire figlio e figlia, si dice omicidio per indicare l’assassinio di un uomo e di una donna. Nelle leggende che i maschi hanno inventato per spiegare la vita, la prima creatura non è una donna: è un uomo chiamato Adamo. Eva arriva dopo, per divertirlo e combinare guai. Nei dipinti che adornano le loro chiese, Dio è un vecchio con la barba: mai una vecchia coi capelli bianchi. E tutti i loro eroi sono maschi: da quel Prometeo che scoprì il fuoco a quell’Icaro che tentò di volare, su fino a quel Gesù che dichiarano figlio del Padre e dello Spirito Santo: quasi che donna da cui fu partorito fosse un’incubatrice o una balia. Eppure, o proprio per questo, essere donna è così affascinante. E’ un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esistesse potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse una mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che urla d’essere ascoltata. Essere mamma non è un mestiere. Non è nemmeno un dovere. E’ solo un diritto fra tanti diritti. Faticherai tanto ad urlarlo. E spesso, quasi sempre, perderai. Ma non dovrai scoraggiarti. Battersi è molto più bello che vincere, viaggiare è molto più divertente che arrivare: quando sei arrivato o hai vinto, avverti un gran vuoto. Si, spero che tusia una donna. NOn badare se ti chiamo bambino. E spero che tu non dica mai ciò che dice mia madre. Io non l ho mai detto.

    Ma se nascerai uomo io sarò contenta lo stesso.E forse di più perchè ti saranno risparmiate tante umiliazioni, tante servitù,tanti abusi.Se nascerai uomo, ad esempio, non dovrai temere d'essere violentato nel buio di una strada.Non dovrai servirti di un bel viso per essere accettato al primo sguardo, di un bel corpo per nascondere la tua intelligenza.Non subirai giudizi malvagi quando dormirai con chi ti piace, non ti sentirai dire che il peccato nacque il giorno in cui cogliesti una mela.Faticherai molto meno.Potrai batterti più comodamente per sostenere che, se Dio esistesse, potrebbe essere anche una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza.Potrai disubidire senza venir deriso, amare senza svegliarti una notte con la sensazione di precipitare in un pozzo, difenderti senza finire insultato.Naturalmente ti toccheranno altre schiavitù,altre ingiustizie:neanche per un uomo la vita è facile, sai.Poichè avrai muscoli più saldi, ti chiederanno di portare fardelli più pesi, ti imporranno arbitrarie responsabilità.Poichè avrai la barba, rideranno se tu piangi e perfino se hai bisogno di tenerezza.Poichè avrai una coda davanti ti ordineranno di uccidere o essere ucciso alla guerra ed esigeranno la tua complicità per tramandare la tirannia che istaurarono nelle caverne.Eppure, o proprio per questo, essere uomo sarà un avventura altrettanto meravigliosa:un' impresa che non ti deluderà mai.Almeno lo spero perchè,se nascerai uomo, spero che tu diventi un uomo come io l'ho sempre sognato:dolce coi deboli, feroce coi prepotenti, generoso con chi ti vuol bene, spietato con chi ti comanda.Infine, nemico di chiunque racconti che i Gesù sono figli del Padre e dello Spirito Santo:non della donna che li partorì.Bambino io sto cercando di spiegarti che essere un uomo non significa avere una coda davanti.Significa essere una persona.E anzitutto, a me, interessa che tu sia una persona.E' una parola stupenda, la parola persona, perchè non pone limiti a un uomo o a una donna, non traccia frontiere tra chi ha la coda e chi non ce l'ha.Del resto il filo che divide chi ha la coda da chi non ce l'ha,è un filo talmente sottile:in pratica si riduce alla facoltà di poter crescere o no una creatura nel ventre. Il cuore e il cervello non hanno sesso. Nemmeno il comportamento. Se sarai una persona di cuore e di cervello, ricordalo, io non starò certo tra quelli che ti ingiungeranno di comportarti in un modo o nell’altro in quanto maschio o femmina. Ti chiederò solo di sfruttare bene il miracolo d’essere nato, di non cedere mai alla viltà.E' una bestia che sta sempre in agguato, la viltà.Ci morde tutti, ogni giorno, e son pochi coloro che non si lasciano sbranare da lei.In nome della prundenza, in nome della convenienza, a volte della saggezza.Vili fino a quando un rischio li minaccia, gli umani diventan spavaldi dopo che il rischio è passato.Non dovrai evitare il rischio, mai:anche se la paura ti frena.Venire al mondo è già un rischio.Quello di pentirsi, poi,d'esserci venuti."


    ----

    La mia mamma, vedi, non mi voleva. Ero incominciata per sbaglio, in un attimo di altrui distrazione. E perchè non nascessi ogni sera scioglieva nell'acqua una medicina. Poi la beveva, piangendo. La bevve fino alla sera in cui mi mossi, dentro il suo ventre, e le tirai un calcio per dirle di non buttarmi via. Lei stava portando il bicchiere alle labbra. Subito lo allontanò e ne rovesciò il contenuto per terra. Qualche mese dopo mi rotolavo vittoriosa nel sole, e se ciò sia stato bene o male non so. Quando sono felice penso sia stato bene, quando sono infelice penso sia stato male. Però, anche quando sono infelice, penso che mi dispiacerebbe non essere nata perchè nulla è peggiore del nulla. Io, te lo ripeto, non temo il dolore. Esso nasce con noi, cresce con noi, ad esso ci si abitua come al fatto d'avere due braccia e due gambe. Io, in fondo, non temo neanche di morire: perchè se uno muore vuol dire che è nato, che è uscito dal niente. Io temo il niente, il non esserci, il dover dire di non esserci stato, sia pure per caso, sia pure per sbaglio, sia pure per l'altrui distrazione.Molte donne si chiedono: mettere al mondo un figlio, perchè? Perchè abbia fame, perchè abbia freddo, perchè venga tradito ed offeso, perchè muoia ammazzato alla guerra o da una malattia? E negano la speranza che la sua fame sia saziata, che il suo freddo sia scaldato, che la fedeltà e il rispetto gli siano amici, che viva a lungo per tentar di cancellare le malattie e la guerra. Forse hanno ragione. Ma il niente è da preferirsi al soffrire? Io perfino nelle pause in cui piango sui miei fallimenti, le mie delusioni, i miei strazi, concludo che soffrire sia da preferirsi al niente


    Lettera a un bambino mai nato

  10. #50
    Alias Joy Turner Bonnie Tyler
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    Quote Originariamente inviata da Sally


    l'ho letto anche io, spettacolo e anke la fine è stupenda, io non avevo capito

    Non l'ho ancora finito, sono arrivata al sesto capitolo

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