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Come scrivere i dialoghi in un libro

  1. #1
    Cal Lightman
    Ospite

    Predefinito Come scrivere i dialoghi in un libro

    Sto scrivendo un romanzo e mi sono già bloccato ai dialoghi, ne avrò scritti a centinaia ma nessuno mi va bene, ogni volta che li rileggo li trovo noiosi e inutili, rompono il ritmo del racconto, però se tolgo i dialoghi potrebbe risultare ancora più noioso.
    Come fareste?
    Vi dico i problemi che incontro:
    1 - di solito é preferibile non dare per scontata l'identità dell'interlocutore, ma é brutto scrivere ogni volta "disse tizio" "rispose caio" "ripeté sempronio" ecc
    2 - é brutto sbattere in mezzo al racconto un copione, vorrei che i dialoghi siano essenziali però allora potrei fare a meno di metterli
    3 - essendo un racconto di fantasia eviterei di riempire i dialoghi di nomi inventati "parlò Khem figlio di Dher che venne da Elhemhellekk poiché il generale Asfekhethek aveva appena sconfitto il figlio minore Drum" è noiosissimo, una persona si rompe a leggere nomi inventati di sana pianta, però in un dialogo é inevitabile, allora dovrei fare una lunghissima introduzione per spiegare la storia inventata che sta alla base della trama, il che sarebbe ancora più noioso!


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  3. #2
    Moderatrice Holly
    Donna 34 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
    Messaggi: 35,150
    Piaciuto: 10122 volte

    Predefinito

    il lettore non è stupido. sa attribuire una battuta a un personaggio anziché a un altro.
    se, ad esempio, a parlare sono un uomo e una donna e io leggo "sei stata tu?", intuisco immediatamente chi dei due parla.

    i dialoghi non sono brutti. a me piacciono tanto... infatti se scrivo preferisco piazzare tantissimi dialoghi, perché mi interessa molto ascoltare direttamente la voce del personaggio. non è un copione, è una scrittura diversa. la nothomb ha scritto un libro di solo dialogo. sono gusti, io l'ho molto gradito. quando ho letto espiazione di mcewan la scarsità di dialoghi mi è pesata (ma il libro è grandioso comunque!)

    poi non capisco. il racconto è di fantasia? se il nome è inventato o strano (figurati, io leggo dostoevskij, per me fra un nome russo e un nome inventato non c'è molta differenza... ci metto due ore solo a provare a capire come leggere...) non è un problema. la storia di fondo si dovrebbe evincere dalla narrazione precedente e dal contesto. puoi anche partire "in medias res", e lasciare che il lettore si intessi a capire quello che è successo proseguendo la storia.

    poi non è vero che il dialogo rompe il ritmo del racconto secondo me...
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  4. #3
    Sempre più FdT
    37 anni
    Iscrizione: 25/9/2008
    Messaggi: 2,883
    Piaciuto: 1 volte

    Predefinito

    così:

    marco lo intimorì: "eh lurido cane spogliati", così giulio singhiozzò: "no ti prego ho solo 12 anni!!".
    "ho detto di abbassarti i pantaloni pulce!" urlò marco afferrando la sua enorme verga pulsante.
    giulio si calò le braghe, spaventato, e con voce tremante disse "non farmi del male papà, sono tuo figlio, il tuo unico figlio". Ma marco, non curante dei piagnucolii, continuò imperterrito con fare minaccioso: "ora sentirai un piccolo dolore nel didietro, tra tre minuti un forte bruciore in zona anale, per le prossime due settimane desidererai di non essere mai nato".
    E fu subito sera.

  5. #4
    Cal Lightman
    Ospite

    Predefinito

    Quando le battute diventano una decina diventa pesante aggiungere sempre i destinatari.
    Prima ho dato una letta a un libro a caso e lo scrittore non ha precisato nulla sbattendo i dialoghi senza introduzione, mi sa che non ho scelta.

  6. #5
    Moderatrice Holly
    Donna 34 anni
    Iscrizione: 1/4/2006
    Messaggi: 35,150
    Piaciuto: 10122 volte

    Predefinito

    ma non devi attenerti per forza a quello che hanno fatto altri... ognuno ha il suo particolare stile, anche nell'inserire le parti dialogate...
    Difficile dire se il mondo in cui viviamo sia una realtà o un sogno.

  7. #6
    Temperance
    Donna
    Iscrizione: 15/1/2006
    Messaggi: 28,774
    Piaciuto: 9510 volte

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    Quote Originariamente inviata da Holly Visualizza il messaggio
    ma non devi attenerti per forza a quello che hanno fatto altri... ognuno ha il suo particolare stile, anche nell'inserire le parti dialogate...

  8. #7
    Cal Lightman
    Ospite

    Predefinito

    Eh lo so ma voglio che sia scorrevole, vorrei renderlo psicologicamente commerciale, nel senso che confrontando grandi romanzi sto cercando di rendere uno stile che sia il più attraente e scorrevole possibile.
    Stò cercando di capire quand'é che un libro annoia in modo da risolvere il problema.
    Vorrei che la storia che creato arrivi come una lancia nel cuore delle persone, vorrei riuscire a farle piangere e a farle venire la pelle d'oca, e per farlo voglio usare la psicologia.
    Sto cercando di capire come rendere l'escalation e la suspance nella scrittura, di capire come spaventare il lettore e di come farlo innamorare follemente dei personaggi.
    E' per questo che faccio confronto con altri libri, per capire cosa va e cosa non va, almeno ci provo ^^

  9. #8
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
    Iscrizione: 10/10/2008
    Messaggi: 2,441
    Piaciuto: 655 volte

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    Io annuncio nella frase precedente l'identità degli interlocutori, o quantomeno la rendo comprensibile, poi mi affido ai trattini. D'altronde non mi interessa che il lettore capisca esattamente chi dice cosa, l'importante è l'insieme del discorso.

    Esempio

    Aldo, che dei momenti di inerzia pativa quanto lui, lo raggiungeva spesso. Il suo pragmatismo di alpigiano disincantato gli forniva un contestatore obbiettivo per smontare le sue stramberie. Era Secondo, superiore in grado, il primo ad aprir bocca. Di solito non si guardavano parlando. Le frasi erano brevi e di un tono opaco, come ostile.

    -Che piatta. Quasi preferisco le notti dei Bengala, a questo sciattume.
    -Certo, tanto noi non si ha niente da fare nemmeno quando vengon giù con gli aerei. Comoda la vita del silurista, se stai in scorta convogli!
    -Magari una di queste notti tocca a noi sul serio.
    -Ti piacerebbe che ci restassi, dillo.
    -Sto aspettando per le prossime notti. Intanto sto seduto qua nella speranza che il serbatoio salti ed una scheggia mi spezzi la schiena.
    -Che fesserie. Come fai a parlare seriamente? Se proprio vuoi crepare, fallo portandoti dietro qualche inglese.
    -Ho idea che tutto avverrà troppo in fretta per reagire.
    -E la Lina resterà a piangere nella sua casetta, credendoti eroe.
    La cosa più importante secondo me è rendere il dialogo naturale, cosa ben rara a trovarsi. Spesso scrivendo si pulisce troppo la frase, rendendola artificiale: in un dialogo, oltre ad immedesimarsi a fondo coi personaggi e il loro stato d'animo, bisognerebbe scrivere la prima cosa che passa per la testa.

  10. #9
    Spotless Echoes
    Donna 31 anni da Roma
    Iscrizione: 21/6/2009
    Messaggi: 9,071
    Piaciuto: 2972 volte

    Predefinito

    Il dialogo per me è una parte essenziale.
    Mi agevola un casino la lettura, perchè partecipare simultaneamente all'azione è piu coinvolgente di una narrazione che a tratti puo annoiare.

  11. #10
    FdT-dipendente
    Donna 30 anni da Cagliari
    Iscrizione: 30/1/2008
    Messaggi: 1,553
    Piaciuto: 3 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da Echoes. Visualizza il messaggio
    Il dialogo per me è una parte essenziale.
    Mi agevola un casino la lettura, perchè partecipare simultaneamente all'azione è piu coinvolgente di una narrazione che a tratti puo annoiare.
    Hai ragionissima.

    L'unico consiglio che posso dare è di cercare di renderlo il più possibile naturale e realistico, tenendo conto della situazione e dei caratteri dei personaggi. E senza usare espressioni che in una conversazione reale non si sentirebbero mai. buon lavoro

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