Concorso di Scrittura Creativa - Spareggio della FINALE
Cari amici di Fuoriditesta,
a seguito di un risultato, nella finale svoltasi più di una settimana fa, che non ci ha permesso di decretare il vincitore della seconda edizione del Concorso di Scrittura Creativa, i due finalisti questa volta hanno potuto scrivere un elaborato a tema libero per poter dare il meglio di se stessi.
Elaborato 1
John e il pescatore
Quella domenica John stava camminando per strada da solo per il quartiere di Harlem, a fargli compagnia solo la sua musica sparata a tutto volume dalle sue cuffie blu. Preferiva la musica metal perchè era quella che gli dava più emozioni. Era immerso nel suo mondo immaginario e si sentiva al sicuro.
Già a pochi mesi dalla nascita iniziarono i problemi per lui, iniziò a gonfiarsi come un palloncino e dovette visitare due ospedali prima che i medici capissero che aveva un uretere bloccata da un calcolo. Lo salvarono per miracolo, togliendoli una parte di rene. Ci mise anni per riprendersi dall'operazione, prima un lungo ricovero, e successivi problemi di alimentazione, il ritardo della parola e dell'apprendimento. Anni di entra e esci dagli ospedali, analisi, e visite dal logopedista. Vedeva crescere i suoi amici, che piano piano iniziavano a leggere e scrivere, e lui arrancanva, loro scrivevano con la biro e lui con la matita fino alla quarta elementare.
I suoi genitori non gli davano una mano a studiare, lo lasciavano fuori casa tutto il giorno, e tanto meno lo sgridavano, non erano affatto presenti. L'atteggiamento dei suoi genitori, gli portarono problemi con suo fratello, che iniziò a trattarlo male, malmenarlo ed escluderlo dalla sua vita. Colui che doveva essere per lui una guida si rivelò un mostro. I mostri iniziarono ad essere in molti e continuarono ad aumentare fino al suo diploma quando smise di andare a scuola.
John aveva 20 anni e dopo anni di umiliazioni e problemi non aveva costruito nulla, la malattia gli aveva portato via l'infanzia , le persone la sua adolescenza. Voleva farla finita. Dopo 2 ore di camminata raggiunse il ponte Robert F. Kennedy, sapeva che non sapeva nuotare e il fiume Hudson lo avrebbe risucchiato. Salì sul parapetto, mentre dietro di lui scorrevano indifferenti le macchine, fisso l'acqua come per decidere in che punto dove affogare e si lancio. Dopo qualche instante tocco l'acqua e andò subito a fondo. Si sentì prendere da delle mani che lo riportarono in superficie.
Il vecchio pescatore gli disee: “tutto apposto ragazzo?”
John si dimenò e gli urlò: “stupido vecchio!volevo morire!lasciami morire!”
Con un colpo deciso il vecchio lo colpì in fronte, facendolo svenire. Lo adagiò sulla canoa conducendolo al suo umile capanno, dove lo distese sul divano, posandogli addosso una coperta e accendendo il bracere, affinché si scaldasse e asciugasse. Dopo un po' John si svegliò lamentandosi e toccandosi la fronte.
Il vecchio, con voce rude che lasciava però trasparire apprensione, gli porse una bistecca: “tieni ragazzo, si sgonfierà in fretta”.
John gli disse”perchè mi ha fermato?non mi conosce neanche!”
“non me lo sarei mai perdonato se non ti avesi salvato,e tu perchè ti sei lanciato?”.
“Perchè non la mia vita non vale niente e nessuno mi vuole.
Sul viso del vecchio comparve un'espressione sbigottita, per qualche secondo, poi, con voce ferma, questi parlò: “Da domani avrai qualcosa. Torna qui, e sarai il mio apprendista, mi aiuterai nella pesca e in casa.” Mentre John tentava di ribattere il pescatore lo spinse verso una porta “Vai, sul letto ci sono dei vestiti..” indugiò un momento “erano di mio nipote, dovrebbero andarti bene. Quando sarai pronto, ti riaccompagnerò a casa”.
John si cambiò. Si guardò allo specchio, e pianse. Oltre la porta il vecchio lo sentì, ma non entrò per lasciargli i suoi spazi. Assomigliava così tanto a suo nipote.
Quando John tornò nel salotto il vecchio gli disse: “ muoviti ti accompagno a casa”. Senza protestare i fece accompagnare. Quando John aprì la portiera della Cadillac del 74 , il vecchio gli disse: “Domani ti aspetto alle 08.00 e non fare tardi!. Scese dall'auto ed entro in casa. Senza proferire parola con i suoi genitori andò nella sua stanza. Prima di addormentarsi sorrise al pensiero che l'indomani sarebbe stata una giornata diversa.
Elaborato 2
Uomini soli
Il freddo entra nelle ossa e sembra pungerle
Passa gente, sempre la stessa, come passa la stessa vita, ogni giorno
Non ci faccio caso
Insegnami ad amare, perché io non ci riesco
Insegnami a non pensare, a spogliarmi dei peccati che mi sporcano la carne
Non ci riesco a non vergognarmi
Non riesco che tu non ti vergogni
Insegnami a pensare che doveva andare così
Insegnami ad augurarti buona vita, e a provare a vivere la mia.
Insegnami a non piangere pensandoti
A non avere rimorsi, né rimpianti
A non pensare di star male, e che forse potrei stare peggio
Levami di dosso la puzza del mondo
Dell'intelligenza alternativa, dei diversi conformi
Che l'intelligenza è motivo di vanto, di paragone
E questa è la sua morte
Dei testimoni di geova, dei cristiani, degli atei
Che rispettano la tua opinione mentre provano a cambiarla
Quella dolce nostalgia
Di un figlio che torna per il pranzo di Natale
E abbraccia i suoi parenti, che gli chiedono dell'Inghilterra
Mentre lui pensa alle mani di sua madre che gli carezzano la testa
Congela quell'attimo
La sua felicità.
Fa' che viva in quel giorno, in quel bacio
In quel pianto mentre fa l'amore
In quel sorriso
Fa' che il suo paradiso sia quell'attimo, per l'eternità
Quanto pesa un sole d'acciaio
O la scelta tra un fuoco che brucia
E una fiamma che riscalda
Voglio vedere il mare, ma non con i miei occhi
Voglio vederlo dopo averlo sposato per l'eternità
Voglio il blu come ultima immagine nella mia iride
Voglio crescere davvero
Buttare via il valore assoluto della verità
Capire che non ha importanza
Capire che c'è altro
O forse sono cresciuto, e questo lo rende importante
O forse ho paura
Della tua verità
Della mia verità
Di ammettere la morte
Non quella fisica
Di non avere niente da imputarti
Vorrei fossero le 4 del mattino
Quelle di cui cantano
Vorrei aver avuto il coraggio di viverle come dovrei
Vorrei del vino, e poco a cui pensare
Vorrei trovare pace
Mi invento la pace, mentre mi brucia forte nel collo
Nessun uomo può trovare la pace
Nessun uomo dovrebbe restare così tanto a lungo da solo coi suoi pensieri.
Avete a disposizione una settimana per poter votare!
Non so se gli ho notati solo io, ma nella prima ci sono delle sviste ortografiche ripetute, ora io capisco tutto però una riletta almeno... la seconda invece non riesco a comprenderla a pieno, è forviante però almeno è scritta correttamente quindi voto quella. Se la prima fosse stata corretta era molto buona come scritto, il contenuto c'è... diciamo che come finale mi aspettavo degli scritti migliori, non oso immaginare i primi a sto punto XDDD
Scelgo la prima.
La seconda anche mi piace ma la trovo più un insieme di pensieri che altro.
Sono d'accordo. Ho votato anch'io la prima, nonostante gli errori proprio perchè ha un contenuto chiaro.
Il secondo è scritto bene, nella seconda parte è anche molto bello ma mi sembrano un insieme di pensieri senza capo nè coda.