Tema:
Partecipanti:
@Barney Stinson;
[...]
Incontro
Mille foglietti incontrano la strada bagnata, rovinandosi.
«Scusami, ti aiuto a raccoglierli.»
«Non c’è bisogno, faccio da me.»
«Sai, per un attimo ho creduto di averti già vista.»
«Non credo ci conosciamo, grazie dell’aiuto.»
*****, era lei...
«Giusy! Sei tu?!»
Si ferma, quasi le avessero appena piantato una pallottola nella schiena.
«Sì, sono io Ale. Ti trovo bene.»
«Potremmo parlarne davanti a un caffè?»
«Ho da fare.»
«È solo un caffè.»
Mentre rigiro il cucchiaino nella tazzina, la guardo negli occhi. Dio com’è cambiata. I suoi occhi sono cambiati. Sono pregni di desolazione. Strano, è la stessa sensazione che provo ogni mattina guardandomi allo specchio.
Sembra essere passata un’eternità dal liceo. È ancora bellissima, più di quanto ricordassi. Le sue unghie scarlatte fanno risaltare le dita affusolate che stringono la sua Merit.
«Lavori qui?»
«Sì, qui di fronte»
«Io abito qui sopra.»
«Con Laura, lo so. Vi ho visti più di una volta scendere. Sapevo che avresti sposato lei.»
«Sapevi anche cos’avrei voluto davvero.»
«So cosa ti fa piacere credere, perché sei un eterno scontento, hai bisogno di una ragione per penarti.»
«No, ho bisogno di una ragione per essere felice, nonostante tutto lo schifo che c’è intorno, e quando penso a come fare per esserlo vedo te, e sei in primo piano, a mettere quei relitti in secondo piano.»
«Torna da Laura. Non è giusto che tu stia qui a dirmi questo mentre lei ti aspetta.»
Prima di addormentarmi, leggo una rivista. Nelle prime pagine una foto di una ragazza sdraiata in una sorta di discarica.
Ecco, era questo che intendevo...
Vorrei che domattina ci fosse lei a coprire quello schifo.