spettacolare
[img][images/thumbs/Akemi_Jclaude.gif]http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/7/72/Jclaude.gif[/img]
Sensualità a corte è una parodia surreale di fiction trasmessa da Italia 1 all'interno del programma satirico Mai dire Martedì con la regia di Marcello Cesena, che interpretava anche i panni del protagonista, il "baronetto" Jean-Claude.
Con riferimento ironico al digitale terrestre, Sensualità a corte veniva presentata come fiction interattiva; agli spettatori era chiesto di esprimere il proprio sadico assenso affinché a Jean-Claude accadessero le cose più terribili.
[img][images/thumbs/Akemi_Madreumidelmare.gif]http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/6/69/Madreumidelmare.gif[/img]
Gli episodi, della durata di circa 4 minuti, hanno (come le altre rubriche di Mai dire martedì) il commento con voce fuori campo della Gialappa's Band e si basavano sulla ripetizione di uno schema fisso, composto da quattro o cinque scene in cui Jean Claude interagisce con uno degli altri personaggi, presentando ogni volta delle variazioni sul tema.
L'ambientazione della fiction è "Parigi, 1794", anche se compaiono molti elementi tecnologici e dei nostri giorni (spray, cellulari...)
Jean Claude
Jean ClaudeLa trama di ogni episodio parte da un insano e irrisolvibile rapporto madre-figlio che riesce a inserire nel gioco satirico sempre più riferimenti non casuali a personaggi ed epoche storiche, cult della cinematografia, ma soprattutto ai più noti topoi della letteratura occidentale. Tutto ciò secondo l'occhio di Jean Claude, il "bellissimo" baronetto, il cui narcisismo è specchio della stravaganza e dell'insania del mondo in cui vive. In linea con altre produzioni di Marcello Cesena, come le pubblicità satiriche della S.P.M.E.M.I.A.S.A.C. (Scuola per Modelli e Modelle intitolata a Suor Adriana Calzamaglia), o le varie parodie delle televendite televisive sempre nei programmi della Gialappa's, nella fiction trapela una parodia all'insistenza dei media ad eccitare, prima del "sadismo", il narcisismo del pubblico, per garantire l'efficacia commerciale e di share di messaggi spesso vuoti e futili. Ecco che Jean Claude, con la complicità di un simulato televoto dello spettatore modello da casa, col digitale terrestre, diventa la maschera dei fan di icone pop/gay come Madonna o del tecnofilo che brama l'ultimo cellulare, del Grande Fratello, del consumatore di pornografia.
Madre
MadreLa dispotica madre sembrerebbe la causa primaria della sua psicologia nevrotica e infantile. Non si sa nulla del suo passato, se non che ha sposato il padre di Jean Claude per "ragioni fiscali", e sembra che abbia investito un insano erotismo nel rapporto col figlio. Quasi ad incarnare le sovrastrutture politiche e religiose attorno a cui ruota il narcisismo presente nei media e nello spettacolo, "Madre" (non ne conosciamo il nome) coinvolge Jean Claude nelle sue insoddisfazioni erotiche costringendolo senza successo a vedere in lei non una madre ma una desiderabile adolescente appena pronta alle gioie dell'amore e di nuovi compagni. Quando Jean Claude infrange i tabù che lei gli impone, e disvela la sua età, la vecchiaia, la goffaggine (che è un po' come quando i media svelano la vecchiezza delle sovrastrutture), sistematicamente lei gli lancia sciagure o a volte tenta di ucciderlo, fino agli sketch conosciuti come "Jean Claude nel confessionale" dove Madre causa le morti del baronetto-maschera ricordandoci il sacrificio rituale dell'uomo divino che, ucciso da una sacerdotessa, muore per risorgere e riportare l'ordine delle stagioni e la primavera e la sudditanza degli uomini al tempo e all'ordine. Nel caso di Sensualità a Corte la resurrezione non è rappresentata, ma ogni nuova puntata è la rinascita di Jean Claude per riportare "l'ordine cosmico" del suo insano mondo: nell'episodio "Jean Claude a Music Farm" Jean Claude, su provocazione della madre, si chiama da solo la morte, e la testa gli salta come il tappo di una bottiglia di Champagne a Capodanno, a immagine dei riti solstiziali della morte del sole e della sua rinascita che ancora fanno parte della nostra cultura. Solo in una puntata Madre muore, colpita dalla pallottola di un fantomatico amuleto-banana che Madrina ha dato a Jean Claude, il quale ignorando che fosse "carica", la punta "eretta" e spara.
[modifica] Dialogo-tipo tra Jean Claude e Madre
« Madre: "Guarda Jean Claude. Tutto questo un giorno sarà tuo"
Jean Claude: "Che gioia, madre! Ma quando? Quando?"
Madre: "Quando sarò morta."
Jean Claude: "Che gioia, che gioia!"
Madre: "JEAN CLAUDE???"
Jean Claude: "Oh, no, Madre! Intendevo che tristezza! UHEEEE! UHEEE!!!"»
«Madre: "Maledetto! Che dici?!... Dì pure addio alle braghette da cubista di Just Cavalli!..."»
«Madre: "Maledetto! Dì pure addio..."»
Madrina
MadrinaA frenare gli anatemi di Madre, Jean Claude chiama Madrina. Non gli va meglio. Quando il televoto non gli impedisce di ascoltare le soluzioni di Madrina, nella maggior parte degli episodi è proprio lei a procuragli la morte: la mistica del fato o della risoluzione degli enigmi che nella letteratura occidentale di consumo è sempre provvidenziale nel caso di Jean Claude ha l'effetto opposto, rovesciando il tòpos dell'enigma e della sfinge, per un gioco di parole e un fraintendimento, a cui si invita a partecipare il pubblico con un sadico televoto, il baronetto è condotto da Madrina in luoghi inospitali in cerca di un posto migliore per vivere (o nella terza serie di un'indefinita Belisaria); in questi luoghi trova sempre la morte, risolta del funesto pianto catartico di Madrina e nelle citazioni dei titoli di coda satirici.
«Madrina: Jean Claude! Ti sei imbellito! »
«Madrina: "La Belisaria si trova nel paese dei pappagallini mansueti... Forza, Jean Claude... CHIAMILI!"»
[modifica] Dialogo-tipo tra Jean Claude e Madrina
«Jean Claude: "Cugina sfiga, compagna del mio vagare, perché non prendi una vacanza e te ne vai a....AHH!!!!"
(Madrina gli piomba addosso dal cielo)
Madrina: "Jean Claude, che hai da piangere?"
Jean Claude: "Oh, Madrinaaaa!!! Questo mondo non fa per me!"
Madrina: "Jean Claude, sei un tipetto che merita il meglio! Ti porterò in un mondo dove le cose complicate appaiono leggere e sottili!"
Voce fuori campo: "Vuoi che il luogo dove le cose appaiono leggere e sottili sia la pressa dell'Ital Sider di Taranto? Premi il tasto A del telecomando entro 3 secondi!"»
fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Sensual...Claude_e_Madre