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Italiana sequestrata da nordafricani per il nascituro

  1. #11
    Dovahkiin
    Utente cancellato

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    Quote Originariamente inviata da Wittmann Visualizza il messaggio
    ????
    La questione qua è un'altra mi sembra...cioè la famiglia del padre che ha imposto alla futura/potenziale madre: "o lo dai a noi, o lo fai fuori", tenendola nel frattempo sotto sequestro. Altro che volerne semplicemente l'affidamento!
    E.. no, non mi sembra affatto un caso semplice o comune. Fortunatamente.
    Ma che il caso sia un caso estremo e condannabile mi pare ovvio. Ma dall'articolo si evince chiaramente l'idea di fondo dello scrittore, e cioè "lo fanno perchè musulmani" quando si tratta di una cazzata grande come una casa.




    Riguardo l'altro topic, siccome ho letto ora quel messaggio con quella frecciatina nascosta, io ho semplicemente postato una notizia che, guarda caso, non ha fatto scalpore come la stessa IDENTICA notizia a parti inverse...

  2. #12
    SS-Hauptsturmführer Wittmann
    Uomo 42 anni da Reggio Emilia
    Iscrizione: 21/12/2007
    Messaggi: 5,371
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    Quote Originariamente inviata da yasha Visualizza il messaggio
    su su Wittmann,non offendere la tua intelligenza,dai!!!

    io ho detto che sono stufo di leggere commenti idioti del tipo "sono diversi,non vogliono integrarsi",dato che trovo fastidiosissimo il populismo da 4 soldi,non ho detto che bisogna smettere di postare certe notizie...infatti io ho sempre condannato i singoli episodi dei singoli coglioni!!!

    (prevenuti noi?)

    riguardo il topic di drkheart veramente il mio intervento era "a favore" degli italiani,se avessi voluto fare come voialtri avrei detto

    "eh,gli italiani oramai sono tutti razzisti e assassini".....
    Che c'entra l'intelligenza, noto semplicemente come ormai in caso di topic del genere più che trattare del caso in sè si faccia direttamente il processo alle intenzioni di chi l'ha postato, SUPponendo che si tratti di razzisti, troll, gnomi, leghisti, calderoli, ecc.
    Al contrario, casi criminali analoghi ma con protagonisti italiani vengono subito portati come esempi di xenofobia, del governo che incita al razzismo, dei media che terrorizzano la popolazione, ecc.
    2 pesi e 2 misure non proprio uguali, insomma.
    Detto questo, e premesso che CHIARAMENTE un episodio di cronaca non può esser preso singolarmente e far statistica, nè da una parte nè dall'altra, si può cercare di discuterne. E magari ammettere che se un'intero nucleo familiare è d'accordo nel sequestrare una donna per imporle "o ci dai il bambino o lo ammazzi" è un po' preoccupante.
    Qua invece pur di non farlo si parte SUPponendo che la donna si sia inventata tutto, che i poveri nordafricani volessero solo allevare il nascituro, ecc. Ci vedo qualcosina che tocca.

    Quote Originariamente inviata da drkheart Visualizza il messaggio
    Ma che il caso sia un caso estremo e condannabile mi pare ovvio. Ma dall'articolo si evince chiaramente l'idea di fondo dello scrittore, e cioè "lo fanno perchè musulmani" quando si tratta di una cazzata grande come una casa.
    "Per essere liberata la vittima avrebbe dovuto, secondo quanto ha riferito ai carabinieri, abortire o lasciare il nascituro ai nordafricani, in quanto musulmano: uno di loro, un cittadino marocchino, è il padre del bambino."

    Lo dici tu che è un'idea di fondo del giornalista razzista, e anche che è una cazzata gigantesca; è semplicemente la ragione di fondo che avrebbe portato al sequestro secondo quanto la vittima ha dichiarato ai carabinieri.
    Il che non equivale a dire che tutti i musulmani sequestreranno le madri italiane eh.

  3. #13
    Dovahkiin
    Utente cancellato

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    Quote Originariamente inviata da Wittmann Visualizza il messaggio

    "Per essere liberata la vittima avrebbe dovuto, secondo quanto ha riferito ai carabinieri, abortire o lasciare il nascituro ai nordafricani, in quanto musulmano: uno di loro, un cittadino marocchino, è il padre del bambino."

    Lo dici tu che è un'idea di fondo del giornalista razzista, e anche che è una cazzata gigantesca; è semplicemente la ragione di fondo che avrebbe portato al sequestro secondo quanto la vittima ha dichiarato ai carabinieri.
    Il che non equivale a dire che tutti i musulmani sequestreranno le madri italiane eh.
    Ma questo è per riallacciarmi al discorso che ho fatto nel primo post: è un pretesto! L'islam non c'entra un caiser, è una scusa trovata da questi tizi!

  4. #14
    Can che dorme Wolverine
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    Quote Originariamente inviata da drkheart Visualizza il messaggio
    Ma questo è per riallacciarmi al discorso che ho fatto nel primo post: è un pretesto! L'islam non c'entra un caiser, è una scusa trovata da questi tizi!
    Quello che mi chiedo è.....perchè quando giovanetti con teste rasate e che inneggiano al Duce aggrediscono un gay, allora puntate il dito contro l'estrema destra in generale, mentre qui invece minimizzate e dite che l'Islam, a cui questi stronzi hanno inneggiato, non c'entra nulla?

    Non so voi, ma io sento puzza di "due pesi e due misure"

  5. #15
    Dovahkiin
    Utente cancellato

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    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Quello che mi chiedo è.....perchè quando giovanetti con teste rasate e che inneggiano al Duce aggrediscono un gay, allora puntate il dito contro l'estrema destra in generale, mentre qui invece minimizzate e dite che l'Islam, a cui questi stronzi hanno inneggiato, non c'entra nulla?

    Non so voi, ma io sento puzza di "due pesi e due misure"
    Perchè l'estrema destra ha tra i suoi caratteri peculiari l'eliminazione e la ghettizzazione del diverso, mentre questo è il primo caso di cui sentiamo parlare a riguardo e non credo proprio che l'Islam contempli tale pratica.

  6. #16
    Overdose da FdT
    Uomo
    Iscrizione: 29/9/2004
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    Quote Originariamente inviata da drkheart Visualizza il messaggio
    Ma che il caso sia un caso estremo e condannabile mi pare ovvio. Ma dall'articolo si evince chiaramente l'idea di fondo dello scrittore, e cioè "lo fanno perchè musulmani" quando si tratta di una cazzata grande come una casa.


    Riguardo l'altro topic, siccome ho letto ora quel messaggio con quella frecciatina nascosta, io ho semplicemente postato una notizia che, guarda caso, non ha fatto scalpore come la stessa IDENTICA notizia a parti inverse...
    bhe nella cultura mussulmana il maschio e tutto e la femmina è discriminata il corano docet ( in questo senso il cornao ne pieno di passi discrimatori) in questo senso : la donna se aveva una figlia bene oppure poteva abortire ma il msachio no se una cultura si identifica con una religione dimmi in qual passo della bibbia o vangelo che una cosa che impone una cosa del genere, infatti praliamo sempre quando parliamo di destra di ideologia, movimento politico, ma non esaltati che traggono forza da passi di bibbia o vangelo.

    Quote Originariamente inviata da Wolverine Visualizza il messaggio
    Quello che mi chiedo è.....perchè quando giovanetti con teste rasate e che inneggiano al Duce aggrediscono un gay, allora puntate il dito contro l'estrema destra in generale, mentre qui invece minimizzate e dite che l'Islam, a cui questi stronzi hanno inneggiato, non c'entra nulla?

    Non so voi, ma io sento puzza di "due pesi e due misure"
    no semplicemente e la religione che incita o ispira mentre la destra e un ideologia laica a cui puoi i aderire oppure no ma non e la tua religione

  7. #17
    Dovahkiin
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    Quote Originariamente inviata da Usher Visualizza il messaggio
    bhe nella cultura mussulmana il maschio e tutto e la femmina è discriminata il corano docet ( in questo senso il cornao ne pieno di passi discrimatori) in questo senso : la donna se aveva una figlia bene oppure poteva abortire ma il msachio no se una cultura si identifica con una religione dimmi in qual passo della bibbia o vangelo che una cosa che impone una cosa del genere, infatti praliamo sempre quando parliamo di destra di ideologia, movimento politico, ma non esaltati che traggono forza da passi di bibbia o vangelo.
    Questa affermazione denota una superficialità nella conoscenza della cultura islamica nonchè una concreta ignoranza riguardante il Corano.

  8. #18
    Overdose da FdT
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    Iscrizione: 29/9/2004
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    Quote Originariamente inviata da drkheart Visualizza il messaggio
    Questa affermazione denota una superficialità nella conoscenza della cultura islamica nonchè una concreta ignoranza riguardante il Corano.
    illuminici allora nella tua profonda saggezza pero traducendo dall'arabo e spiegarci bene i versetti della sura dove sarebbe questa nostra profonda ignoranza.

    Il problema puo essere che noi leggiamo il corano tradotto e la sua intrepretazione di questo libro dove vengono veicolate idee razziste su ebrei e tutto cio che occidentale e un esempio di cio viene dal giornale libero e la senatrice Bertolini parlano di questo pericolo la dove di vuole fare l'ora coranica al pari di quella religiosa e pongono il tema del corano e della sua conoscenza superficiale della cultura islamica

    "È in arrivo un’interrogazione «per chiarire gli aspetti emersi dall’inchiesta del quotidiano Libero», in particolare su “Il cammino verso l’Islàm” di Muhammad Sulaiman Al-Ashqar e altri «manuali di catechesi adottati dall’Ucoii». Testi inquietanti, li definisce la parlamentare in una nota in cui preannuncia il suo atto di indirizzo e di controllo, perché «incitano alla discriminazione delle donne educando a presunti valori di una società in cui è giusto raccogliere offerte per finanziare la guerra o dove non esista la parità dei diritti tra uomo e donna».
    Scorrendoli, oltre alle invocazioni ad Allah e all’invito alla preghiera, ci si imbatte nelle dottrine fondamentaliste che impongono l’obbligo del velo, il contributo per il jihad e discriminazioni religiose derivate dalla sharia, la legge coranica. Perciò la Bertolini ritiene inaccettabile che in Italia circolino simili testi religiosi, utilizzati per il catechismo dei giovani musulmani.
    Che cittadini potranno essere domani coloro ai quali vengono inculcati insegnamenti di questo tipo?

    libero e la senatrice si pongono questa domanda e noi?

  9. #19
    Dovahkiin
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    Quote Originariamente inviata da Usher Visualizza il messaggio
    illuminici allora nella tua profonda saggezza pero traducendo dall'arabo e spiegarci bene i versetti della sura dove sarebbe questa nostra profonda ignoranza.

    Il problema puo essere che noi leggiamo il corano tradotto e la sua intrepretazione di questo libro dove vengono veicolate idee razziste su ebrei e tutto cio che occidentale e un esempio di cio viene dal giornale libero e la senatrice Bertolini parlano di questo pericolo la dove di vuole fare l'ora coranica al pari di quella religiosa e pongono il tema del corano e della sua conoscenza superficiale della cultura islamica

    "È in arrivo un’interrogazione «per chiarire gli aspetti emersi dall’inchiesta del quotidiano Libero», in particolare su “Il cammino verso l’Islàm” di Muhammad Sulaiman Al-Ashqar e altri «manuali di catechesi adottati dall’Ucoii». Testi inquietanti, li definisce la parlamentare in una nota in cui preannuncia il suo atto di indirizzo e di controllo, perché «incitano alla discriminazione delle donne educando a presunti valori di una società in cui è giusto raccogliere offerte per finanziare la guerra o dove non esista la parità dei diritti tra uomo e donna».
    Scorrendoli, oltre alle invocazioni ad Allah e all’invito alla preghiera, ci si imbatte nelle dottrine fondamentaliste che impongono l’obbligo del velo, il contributo per il jihad e discriminazioni religiose derivate dalla sharia, la legge coranica. Perciò la Bertolini ritiene inaccettabile che in Italia circolino simili testi religiosi, utilizzati per il catechismo dei giovani musulmani.
    Che cittadini potranno essere domani coloro ai quali vengono inculcati insegnamenti di questo tipo?

    libero e la senatrice si pongono questa domanda e noi?
    La Bertolini

    Mi sembrava di averlo già postato questo brano

    Vabbè, lo riposto

    "Se il marito guarda con amore la moglie
    e la moglie guarda con amore il marito,
    Dio guarda con amore entrambi
    "

    Il Profeta Maometto

    L'imperatore turco Ulugh Bey (o Ulugh Beg, 1393-1449), eminente scienziato, aveva fatto scolpire sulla facciata delle università da lui fondate a Bukhara e a Samarkanda il detto del Profeta Maometto: "Uomo o donna, ogni musulmano deve studiare le scienze". Inutile dire che le sue università erano frequentate da uomini e da donne, e queste si distinsero al punto da diventare giudici e docenti. Il fatto fu tutt'altro che raro nel mondo islamico dei periodi d'oro.
    Questi, per tutto il mondo, non sembrano essere più periodi d'oro; e l'attuale realtà dell'Islam è complessa e differenziata al massimo, poiche' si esprime in paesi, ambienti, etnie e culture altamente differenziate. Si va dalla Repubblica turca (nazione a livello europeo) al regno dell'Arabia Saudita o dello Yemen, ancorati a tribalismi medioevali. La sopravvivenza di costumi locali preislamici - costumi anche aberranti contro i quali ci si puo' accanire a giusta ragione, ma che nulla hanno a che vedere con l'Islam - va da quelli dell'Africa nera a quelli dell'Indocina. Non si puo' fare d'ogni erba un fascio, occorre saper procedere alle necessarie distinzioni.
    In effetti, il Corano ha liberato la donna dal degrado preislamico, conferendole gli stessi diritti degli uomini, tutelandone le proprieta' e il diritto all'eredita', affidando a lei i figli in caso di divorzio - divorzio che in ogni caso, sia l'uomo a chiederlo, sia la donna a chiederlo, tutela la donna, poiche' a lei da' per legge coranica tutte le sue proprieta', tutti i doni che ha ricevuto, e un quarto delle proprieta' del marito. Per l'Islam la donna ha il diritto di scegliere l'aborto, se lo vuole; ed e' solo la donna che ne puo' decidere, non l'uomo. A giusta ragione il piu' eminente teologo del nostro secolo, Si Hamza Boubakeur (rettore della Moschea di Parigi, rettore dell'Istituto universitario Islamico di Francia, membro del Parlamento francese, discendente diretto di Abu Bakr) ha scritto: "Le genti male informate e i detrattori dell'Islam che generalmente non retrocedono davanti a nessuna menzogna, lo accusano d'aver distrutto la condizione femminile: Tuttavia nessuna religione conosciuta, sia pagana sia rivelata, monoteista o politeista, e' tanto favorevole al bambino e alla donna quanto l'Islam".
    Si dice in Occidente che il Corano discrimina la donna a favore dell'uomo togliendole la parita' dei diritti anche nell'ambito religioso. Dice il Corano: "I Musulmani e le musulmane, i credenti e le credenti, gli oranti e le oranti, gli uomini veritieri e le donne veritiere, i perseveranti e le perseveranti, quelli e quelle che temono Dio, quelli e quelle che sono caritatevoli, quelli e quelle che digiunano, quelli e quelle che sono temperanti, quelli e quelle che invocano sovente Dio, Dio ha riservato loro perdono e una ricompensa magnifica" (33a-35).

    Per l'Islam, il matrimonio è un contratto sociale, non un sacramento. Nel Corano le regole matrimoniali - e del pari i diritti ereditari delle donne - sono ben chiari, espressi nella seconda Sura, dal versetto 221 al versetto 242.
    In altri passi dice il Corano: "Credenti. Non vi e' lecito diventare eredi delle vostre mogli contro la loro volonta'. E nemmeno costringerle, per togliere loro una parte di cio' che avete donato loro, a meno che esse non abbiano commesso una turpitudine manifesta. Comportatevi onestamente nei loro confronti. Se avete avversione per loro, è possibile che abbiate avversione per una cosa nella quale Dio ha messo un gran bene" (4a-19). Il Corano continua cosi', in questa Sura, sino al versetto 28, con altre proibizioni che pongono le donne al riparo delle disonesta' degli uomini.

    Cio' per quanto riguarda la religione. Certo e' pur vero che in paesi islamici arretrati, in luoghi in cui sopravvivono ancora oggi costumi e consuetudini preislamici, gli inviti del Corano non sono del tutto seguiti, e questo a carattere generale. E' indubbio che la Francia e l'Albania sono paesi d'Europa; e' indubbio che tanto a Milano quanto a Corleone siamo in Italia, ma le differenze socio-economiche-politiche non possono essere negate. Non si puo' generalizzare, non si puo' fare d'ogni erba un fascio.
    Se non ci fosse stata Khadija? Diede al Profeta una sicurezza, lo conforto' quando ricevette la prima Rivelazione e nei momenti di sconforto e di pericolo dei primi tempi. Con la sua morte, i Quraishiti si sentirono liberi di organizzare l'assassinio del Profeta, che per questo dovette fuggire a Yatrib. Quando, nel corso della battaglia di Uhud, il Profeta cadde ferito, dall'assalto dei nemici lo salvo' una donna coraggiosa e pugnace: Nusayba bint Ha'b.
    Come detto sopra, la sola donna ha il diritto di scegliere l'aborto, se lo desidera, secondo le quattro disposizioni della Legge religiosa, espresse in particolare da Abû Hâmid âlGhazâlî, l'eminente teologo turco (1058-1111): 1) una nascita che potrebbe portare pregiudizio alla salute della madre (Corano, 4a-3); 2) una nascita che portasse nocumento al tono economico familiare; 3) una nascita il cui concepimento e' stato imposto con la forza; 4) una nascita che potrebbe compromettere la bellezza della madre.
    In ogni caso i medici dell'Islam misero a punto sin da mille anni or sono tutta una serie di validi contraccettivi e alcuni contraccettivi contemporanei (Supposte Maltus, Coni Randell) si sono basati sui principi attivi dei contraccettivi comuni nel mondo islamico.

    Il velo non e' una specifica imposizione coranica (il Corano indica la pudicizia e l'abbigliamento conveniente). E' piuttosto un costume preislamico ed e' ancora oggi condiviso a volte con comunita' non musulmane. Pertanto in alcuni paesi esso e' in uso, in altri non e' neanche accettato. In uno stesso paese vi sono zone in cui si porta il velo, o il foulard, e zone in cui non lo si porta. E' piuttosto una sorta di divisa in ambienti in cui si vuol far notare la propria appartenenza a una corrente fondamentalista.
    Anche San Paolo impose il velo alle cristiane (11,6) e le escluse dalla ritualistica. Roger Garaudi disse del velo: "Criminale imporlo, criminale vietarlo", in un'intervista organizzata dal Centro Islamico di Parigi alla televisione Antenne 2 (18 ottobre 1992).

    Donne sufi (i sufi sono i mistici dell'Islam da secoli organizzati in Confraternite regolari): da un volume de shaykh Javad Nurbakhsh, intitolato appunto Donne Sufi, se ne rilevano 124. Importante fu la Maestra spirituale di Dhû âlNûn âlMisri, la turca Fâtima âlNîsâbûriyya. La piu' nota di tutte e' probabilmente l'irakena Rabi'a âl'Adawiyya.
    Numerose sono state le donne musulmane regine, capi di stato, condottiere, nei secoli passati. La piu' importante fu forse la Raziye Khatûn, sultana di Delhi, in India, nel XIII secolo. Nel 1232 essa conquistava lo stato di Gwalior. La scrittrice Bahriye Üçok, deputata la governo turco, ha elencato in un suo libro (Donne turche sovrane e reggenti negli stati islamici), sedici regine non turche e ventotto tra regine, imperatrici e reggenti negli stati turchi.
    Sono da rammentare fra queste Shajar âlDurr, regina mamelucca d'Egitto dal 1249 al 1250; e la dinastia di begum che regnarono sullo stato indiano di Bhopal dal 1844 al 1926. Ultima fu la begum Sultan Jahan, che regno' dal 1901 al 1926. Alcune Validé Sultan della Corte ottomana turca furono reggenti del trono imperiale durante la minore eta' del loro figlio successore al trono (ad esempio Kösem Mahpeyker, 1589-1651, che regno' dal 1623 al 1632; Hadice Tarhàn, 1627 c.-1683).
    Scrittrici e giornaliste musulmane contemporanee che si battono per eliminare le interpretazioni maschiliste del Corano, affinche' l'uguaglianza propugnata dal Corano diventi un'eguaglianza anche nella pratica:

    Azizah âlHibriAmina Wadud-MuhsinFatima MernissiRiffat HassanLaila AhmadAisha AbdulRahmanMerryl Wyn DaviesHuda Valente
    Sono da ultimo importanti anche le testimonianze di donne europee, sulla liberta' delle donne turche nei secoli scorsi: in particolare Lady Mary Wortley-Montagu, che nel Settecento fu la moglie dell'ambasciatore inglese a Istànbul; e Cristina Belgioioso-Trivulzio, che nell'Ottocento fu un'irredentista italiana tra le più importanti.
    Lady Mary Wortley-Montagu, nelle sue Lettres pubblicate piu' volte in Europa a partire dall'edizione Claland di Londra del 1763, scrive: "Le donne ... sono padrone del proprio denaro, che prendono con loro al momento di un eventuale divorzio, oltre alla somma che il marito e' obbligato a versar loro. A conti fatti penso che le donne turche sono gli esseri piu' liberi dell'impero. Perfino il Parlamento le rispetta, il Gran Signore, quando un pascia' e' condannato a morte, non infrange mai il privilegio degli appartamenti, che passano inviolati direttamente alla vedova. Regnano come regine sulle loro schiave che i mariti non hanno mai il permesso di guardare... Le donne turche sono libere da ogni preoccupazione, passano il loro tempo in visite, in bagni, e nella occupazione gradevole di spender denaro e di inventare nuove mode."
    Cristina Belgioioso-Trivulzio, nel suo Scènes de la vie turque stampata a Parigi da Michel Lèvy nel 1858, scrisse: "Non v'e' un solo turco che si permetta di maltrattare una donna, e io conosco donne d'ogni classe della societa' musulmana che tirano la barba ai loro mariti senza che questi usino delle rappresaglie sui loro capelli. Si potrebbe scrivere un intero libro di aneddoti curiosi che testimoniano il rispetto e la condiscendenza del sesso forte nei riguardi del sesso debole." E nel suo Diario: "La famiglia del contadino turco e' simile a quella del contadino cristiano e, lo dico con rammarico, il primo potrebbe servire da esempio al secondo. Per cio' che riguarda la fedelta', il vantaggio sarebbe del turco, perche' tale virtu' non gli e' imposta ne' dalla fede religiosa ne' da quella civile, ne' dagli usi, ne' dai costumi ne' dall'opinione pubblica, ma dalla bonta' della sua natura, alla quale ripugna il pensiero di affliggere la propria compagna. E non le fa mai pagare il privilegio, di cui non osa privarla, di essere la sola padrona di casa... Le grandi dame di Istànbul non si tengono paghe di vedere il mondo attraverso le griglie delle loro finestre; vanno a passeggio nella citta', nel bazar, ovunque loro garba e senza essere sottomesse ad alcuna sorveglianza incomoda."

    Naturalmente, ho detto all'inizio, tenendo conto che l'attuale realta' dell'Islam e' complessa e differenziata ala massimo, poiche' si esprime in paesi, ambienti, etnie e culture altamente differenziate. Si va dalla Repubblica Turca (nazione a livello europeo) al regno dell'Arabia Saudita o dello Yemen, ancorati a tribalismi medioevali. La sopravvivenza di costumi locali preislamici - costumi anche aberranti contro i quali ci si puo' accanire a giusta ragione, ma che nulla hanno a che vedere con l'Islam - va da quelli dell'Africa nera a quelli dell'Indocina. Non si puo' fare di ogni erba un fascio, occorre saper procedere alle necessarie distinzioni.
    Intervento del Prof. Gabriele Mandel nell'ambito della Lezione "Il ruolo delle donne nell'Islam tra insegnamenti e tabu' sociali", tenutasi il 12 marzo 1996 presso l'Universita' Statale di Milano.

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