Voleva i suoi 5 minuti di protagonismo scrivendo boiate, se avesse avuto un minimo di cervello certe stupidaggini non le scriveva. Gli afgani per bene vedono gli italiani come una speranza, sono i terroristi e i deliquenti come te caro pseudo redattore "balboa" che vedono i militari come invasori per continuare i loro sporchi affari.
Dov'è la mancanza di rispetto scusa???
Ho detto che è normale che se vai in un paese straniero con le tue forze armate e lì non sei bene accetto, quelli ogni tanto fanno saltare le cervella a qualcuno dei tuoi.
In guerra si muore, è normale che ciò accada!
Per evitare le morti occorrerebbe evitare le guerre.
Semmai è chi continua a sostenere che è positivo che le nostre forze armate stiano lì, che manca di rispetto.
Il mio intendimento è quello di dare alla vita di un civile afghano lo stesso valore della vita di un occidentale.
Semmai è il tuo intervento a essere offensivo per l'umanità se fai dei distinguo...
Il dispiacere per la morte c'è a pescindere da chi è che muore.
A me dispiace prevalentemente per i civili afghani, perché sono incolpevoli.
Dopodiché mi dispiace parimenti per i 6 militari e per il kamikaze, che sono gente di guerra e che quindi erano consapevoli della possibilità che la loro vita si spezzasse anzitempo.
Dopodiché certo che i militari della folgore li detesto. Come potrebbe essere il contrario quando sento il loro capitano Cucinotta che, a commento del grave evento, definisce "vile attentato" l'opera del kamikaze??
Come si può definire "vile" uno che dà la propria vita per la causa in cui crede? Non sarebbe meritevole del rispetto che ogni avversario merita? E se non rispetti il tuo avversario che compie un gesto così coraggioso - peché non si può dire che uno che si suicida per la sua causa non sia coraggioso - che uomo sei? Di che materia sei fatto?
Io ho dimostrato, numeri alla mano, che muoiono percentualmente più manovali che soldati italiani: ergo è molto più pericoloso fare il manovale.
La cosa che ti sfugge (o che vuoi che ti sfugga) è che i manovali non dovrebbero morire nemmeno uno, formalmente non è un mestiere a rischio vita e vengono quindi sottopagati. Ai militari in missione invece si riconosce il rischio della vita (sebbene sia nella realtà inferiore a quello dei manovali in Italia) con un cospicuo aumento di retribuzione.
Per questo un manovale morto viene pianto e basta. Un militare viene pianto con la considerazione che sapeva del rischio a cui andava incontro.
Non per dire, ma le nazioni unite ci han provato ad andare in africa.
Somalia per esempio, ricordate? Sono morti anche li diversi italiani.
Risultati, scarsissimi. Dopodichè l'onu se ne è andato (come vorreste che facesse l'isaf ora) e cosa è rimasto, dopo 10 anni? Caos completo.
"Andare in africa"...e chi ci va in Africa? Cioè in tutta l'africa centrale in sostanza, con i carriarmatini alla risiko?? Avete la minima idea, prima di dire "perchè non si va in africa", di quante risorse ma soprattutto uomini sarebbero necessari? Milioni. Qualche volontario? E quanti se ne perderebbero?
Che poi proprio chi fondalmentalmente è anti-militare chieda l'impiego di milioni di uomini che si invischino in decine di conflitti, guerre civili, guerriglie, guerri tribali, su mezzo continente..Ma vabè.
Il fatto che possa accadere rende meno dolorosa la perdita?
Ecco, ci mancava solo uno che parificasse i kamikaze ai soldati morti, perfetto.
Spero che nessun parente di un morto in un attentato kamikaze legga sta roba, ma veramente.
Meritevole di rispetto un avversario che, travestendosi da civile e violando tutte le più elementari regole, si fa esplodere, uccidendo senza alcun problema anche i civili nei paraggi?? Siamo alla follia.
In realtà non hai dimostrato niente, avevi buttato li dei numeri inventandoli di sana pianta ed autocostruendoti una "statistica", che definire infondata e inattendibile è poco.
E che oltretutto non tiene conto dei rischi e pericoli costanti che gravano su quella gente.
Un incidente purtroppo può capitare, ma un carpentiere non va a lavoro la mattina col terrore di poter rimanere mutilato o crepare in ogni momento. Un soldato che esce in pattuglia si.
Poi ancora con la retribuzione, vacca boia, evidentemente dev'essere uno dei fulcri della vicenda. Allora, come dicevo tempo fa, avete anche fissato un livello di retribuzione oltre al quale uno se crepa "se l'è cercata per guadagnare"? 2000€? 3000€? Prima si santifica il sacrificio di un kamikaze, poi si misura in qualche centiaia o migliaia il pericolo di morire di una persona.
Si ma che c'entra? Anche uno che va in macchina in ufficio non dovrebbe morire, eppure ogni giorno ci sono 20 morti sulle strade.
Un incidente è una cosa, assumersi consapevolmente un rischio e venire uccisi a tradimento da uno vestito da civile che si fa esplodere mandando all'altromondo anche tutti i poveracci che passavano li vicino è una cosa leggermente diversa.
Ultima modifica di Wittmann; 18/9/2009 alle 10:54
Rende il lutto più agevolmente metabolizzabile.
Io ho il massimo rispetto per chi vota la propria vita per la sua causa, a prescindere da quale questa causa sia.
Tu lo faresti? I nostri militari morti, lo avrebbero fatto? Io lo farei? il capitano Cucinotta lo farebbe? No, nessuno di noi lo farebbe!
Dovreste entrare nell'ordine di idee che le guerre ormai si combattono così, vi ostinate a chiamarlo terrorismo, ma in realtà è una guerra. Rispetto alle guerre di un tempo, non c'è più una connotazione geografica: il nemico può colpire ovunque, alla metro di parigi così come a kabul. I bombardamenti aerei sono quindi passati di moda, servono solo a mietere vittime civili. Ma non lo volete capire, siete retrogradi...
Rimando il lettore a quegli interventi. Il fatto che abbia raccolto dei dati in rete e poi li abbia discussi, non fa perdere loro la validità che meritano.
Se muoio mentre guido per andare in ufficio ho il diritto di inkazzarmi (potendo, sono ormai morto) perché ciò dipende da una serie di fattori che potevano essere evitati (sicurezza delle strade, traffico, scarso controllo del territorio e quindi dei pirati della strada, etc.)
Nel caso di un'azione di guerra, la morte è in taluni casi inevitabile. Prendiamo il caso in oggetto: utilizzo di mezzi altamenti rinforzati per resistere a esplosioni di mine, itinerario deciso solo all'ultimo minuto, itinerario e suoi cambiamenti in corsa non comunicabili per telefono ma solo a voce... non c'è stata negligenza alcuna, solo la finalità della guerra, la sua ragione d'esistere: quello d'uccidere le persone.
La finalità dell'andare in automobile invece non è morire, ma essere trasferiti fisicamente da un luogo a un altro...
E' comparso ieri sera sul social network e stamane è stato cancellato
Altri gruppi con oltre cinquecento adesioni ne hanno chiesto l'immediata eliminazione
Su Facebook un gruppo agghiacciante
"Esultiamo per i militari morti a Kabul"
ROMA - Un gruppo su Facebook di persone che "esultano per la morte dei militari italiani a Kabul". E' nato ieri sera, fondato da una sedicente ragazza bionda (foto probabilmente falsa) che si fa chiamare Sofia B. Questa mattina è già stato rimosso e cancellato dagli amministratori del social network con la seguente spiegazione: "Questo messaggio presentava contenuti che sono stati rimossi o resi invisibili in base alle impostazioni sulla privacy". Al suo posto ci sono quattro altri gruppi con circa cinquecento adesioni complessive che ne chiedono l'immediata eliminazione.
Ma davvero alcune persone possono essere così folli da esultare per la strage di Kabul? Il mistero, per ora, resta. Gli esperti di Facebook dicono che tutte le ipotesi sono valide: dall'estremismo politico (ma il linguaggio non sembrava quello tipico di questi settori), alla provocazione volta a suscitare reazioni giustamente inferocite e a far agire la censura di Facebook, alla goliardata cretina.
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ho imparato a non dare niente per scontato ma spero sia chiaro che il pensiero mio (e penso anche di altri) sia lontano anni luce da queste stupide bambinate.. tuttavia prima che qualcuno lo posti additando chi non chiama eroi i militari italiani come abbracciatore di questo pensiero (se pensiero si può definire) lo posto io così da eliminare ogni dubbio.
Non esageriamo.
Io, ad esempio, mi sono limitata a condividere il link del gruppo
"4 morti al giorno sul lavoro nessuno dice un *****
6 militari tutti in lutto?"
C'è da dire poi che questi sono eroi per un *****.
Sono morti loro, ma avrebbero potuto ammazzare qualcuno.
"Ed imbracciata l'artiglieria non ti ricambia la cortesia"
Mi hanno dato della poraccia, cmq.
Solo perchè non 'onoro chi a dato la vita per la patria'.
Uh. Inoltre.. si parla spesso dei tumori causati dai 'proiettili'.
Poveri militari !
La causa di servizio in questione si chiama «metalli pesanti », sostanze che si sprigionano in quantità tossiche da mercurio, cromo, cadmio, arsenico, piombo e uranio, i veleni che per anni hanno respirato i nostri militari impegnati in zone di guerra, dalla Somalia al Kosovo, prima che diventasse ufficiale e dimostrato che l’esposizione a certi proiettili provocava tumori senza appello.
Secondo Diana, che dice di avere la documentazione, sono «diecimila i ragazzi morti dal 1970 al Duemila per le esposizioni ai metalli pesanti».
Il caso del militare Diana
Secondo Roberto Chelucci, esperto dell'INAS : “Quando si parla di morti sul lavoro , dobbiamo tener conto di una situazione più grave e che riguarda i tumori di origine professionale, che sono circa il 5% del totale. Se nel 2006 (dati ISTAT) in Italia le morti di tumore sono state 172.000. Se applichiamo il 5% per cento a questo cifra otteniamo 8600 morti per neoplasie indotte dalle condizioni lavorative.
Note e Salute: Tumori da lavoro: ormai vera emergenza sociale