Imperia: studente musulmano fuori da lista Pdl per il ricatto della Lega
di Nedo Canetti
Aveva tentato il colpo di teatro il Pdl di Imperia. Candidare nella lista di appoggio all'aspirante sindaco, l'ex aennino, Paolo Strescino, un giovane studente di fede musulmana e non uno qualunque, ma addirittura il figlio di Roberto Hamza Piccardo, già portavoce nazionale dell'Ucoii(Unione delle Comunità islamiche), con tanto di nome islamico, Jbril. La notizia aveva suscitato notevole scalpore, in città, non solo per la fede religiosa dell'interessato, ma anche perché il padre aveva sempre palesato idee di sinistra ed era stato non poche volte critico con i governi Berlusconi. Si era, infatti, dichiarato contrario alla candidatura (un figlio in una lista alleata alla Lega notoriamente antimussulmana gli sembrava troppo), ma il giovane aveva tirato dritto, sostenendo la propria libertà di scelta. Non si sa se a suggerire la brillante idea sia stato il ministro Claudio Scajola, gran patron del Pdl locale e gran sponsor di Strescino, sta di fatto che gli azzurri imperiesi non avevano fatto i conti proprio con la Lega, alleata di prima grandezza nella corsa amministrativa. Dirigenti regionali e provinciali del Carroccio, appresa dai giornali la notizia, hanno fatto fuoco e fiamme. Un vero e proprio ukase. O Piccardo o noi. Se il giovane Jbril resta in lista -hanno minacciato il segretario provinciale Mariano Porro, quello regionale Francesco Bruzzone e il deputato Giacomo Chiappori- la Lega si ritira dalla coalizione e presenta un proprio candidato sindaco, lo stesso Porro. «Così l'alleanza va a farsi benedire» sentenziano i padani.
Panico in casa diellina, dove l'apporto dei voti dei «lumbard» si considera essenziale e decisivo, a lista presentata, un repentino dietro-front. Piccardo costretto al ritiro. Tante scuse. «Bravo giovane, ragazzo in gamba» (Strescino dixit) con il difetto, però, di non piacere alla Lega, perché tra i «cattivi» di fede musulmana. E' meglio se ne stia a casa, anzi in moschea.
Voleva dimostrare , il locale Pdl, di non aver remore di alcun tipo, di essere tanto laico da accogliere, tra le proprie file, esponenti di fedi diverse. E' bastata però una sceneggiata un po' rumorosa dei leghisti per riavvolgere tutte le bandiere della laicità, appecorarsi al più presto e partecipare poi in pompa magna (ex sindaco, candidato sindaco, assessore vari) alla presentazione, naturalmente in un ristorante, della lista del rappacificato Carroccio.
Dal canto suo Piccardo jr ha reagito con veemenza. «Sono stato costretto a farmi indietro -ha affermato- perché mussulmano, mi sento discriminato per la mia religione , ma non si sta in una casa dove non ti vogliono». Anche il padre ora lo difende. «E' stato vittima di una gravissima discriminazione -ha sostenuto- frutto di un ricatto della Lega. E il fatto che tutto ciò sia avvenuto proprio per questo ricatto, ci dà fortemente il segno della grave deriva da un punto di vista dei diritti verso la quale questa alleanza del centro-destra con il movimento di Bossi sta spingendo il Paese». Dure prese di posizione contro la palese discriminazione sono state prese dall'Arci, dal Pd e dal segretario provinciale di Rifondazione, Pasquale Indulgenza. Sondaggio volante di «Imperia 24». Il Pdl non doveva accettare il ricatto della Lega 48%; Piccardo doveva rimanere in lista 21,33%; sì alle dimissioni ma il Pdl doveva difenderlo 4,44%; ha fatto bene la Lega ad imporsi 26,22%.
Imperia: studente musulmano fuori da lista Pdl per il ricatto della Lega - l'Unità.it
bene....è la libertà democratica questa no??