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Giappone nuove tecnologie antisismiche

  1. #1
    Sempre più FdT
    Uomo 32 anni da Vercelli
    Iscrizione: 5/10/2007
    Messaggi: 3,255
    Piaciuto: 1 volte

    Predefinito Giappone nuove tecnologie antisismiche

    A Tokyo un sisma del 7° grado causerebbe solo 400 vittime, in Calabria 32 mila
    Utilizzare le tecniche più avanzate può costare fino al 20 per cento in più
    Così il Giappone ha vinto la sfida
    "Acciaio elastico e cuscinetti antisismici"
    Ma l'Onu ci bacchetta: siete in ritardo, eppure le leggi ci sono
    di ELENA DUSI
    UN TERREMOTO di grado 7, nell'Appennino meridionale provocherebbe tra i 5 e gli 11mila morti, in Giappone 50. Un sisma ancora più violento (intensità 7,5) in Calabria causerebbe tra le 15 e le 32mila vittime, appena 400 in una città densamente popolata come Tokyo.
    A fare la stima dei possibili danni di un identico sisma in Italia o in Giappone è uno studio di Alessandro Martelli, che insegna "costruzioni in zona sismica" all'università di Ferrara, dirige la sezione "prevenzione rischi naturali" all'Enea ed è presidente dell'Associazione nazionale di ingegneria sismica. "In Giappone un terremoto come quello dell'Aquila non sarebbe neanche finito sul giornale" dice. "E invece da noi l'applicazione della legge che impone criteri antisismici per gli edifici di nuova costruzione viene rimandata in continuazione".
    Il "segreto" del Giappone (ma anche di California, Messico, Turchia, Nuova Zelanda) sta in tecnologie come i cuscinetti antisismici disposti alla base degli edifici, l'uso di acciai molto più elastici del normale, la fibra di carbonio che avvolge i pilastri e li rende più resistenti alle fratture, apparecchi detti "dissipatori" che assomigliano agli ammortizzatori di un auto e vengono disposti tra un piano e l'altro degli edifici più a rischio.
    "Non esiste terremoto in grado di far crollare un palazzo costruito adottando tutti i dispositivi dell'ingegneria antisismica" sottolinea Rui Pinho, che insegna meccanica strutturale all'università di Pavia ed è responsabile del settore rischio sismico all'European Centre for training and research in earthquake engineering. "Lo provano i casi di California e Giappone, dove sismi molto potenti provocano danni limitati".
    In Italia un censimento degli edifici più o meno resistenti ai sismi esiste, ed è in mano tra gli altri alla Protezione Civile. Viene però classificato tra i "dati sensibili" e non è reso pubblico. "Divulgarlo potrebbe generare paure ingiustificate tra la popolazione" spiega Pinho. Secondo cui a subire i danni maggiori durante un sisma sono soprattutto gli edifici in muratura ("Solo il 10% dei palazzi che crollano sono di cemento armato") e l'80% delle strutture edilizie italiane è in grado di uscire indenne da un evento come quello abruzzese. "A crollare per una magnitudo 5 o 6 è lo 0,5% degli edifici" dice l'ingegnere di Pavia. "Una percentuale piccola, eppure l'evento è così disastroso da lasciare difficilmente sopravvissuti".
    La "vulnerabilità" degli edifici dell'Aquila, in particolare dell'ospedale San Salvatore, non è passata inosservata nemmeno alle Nazioni Unite. Dopo che un sisma classificato come "di intensità moderata" ha distrutto parte dell'Abruzzo, l'agenzia dell'Onu per la prevenzione delle catastrofi ci ha ricordato il dovere di adottare di più i criteri antisismici. "Costruire un edificio nuovo nel rispetto delle norme antisismiche fa lievitare la fattura del 3-5 per cento. Risparmiare una cifra ridicola e non rispettare le norme di sicurezza è un gesto criminale" ha detto lunedì Pascal Peduzzi, consigliere scientifico dell'agenzia Onu basata a Ginevra "International Strategy for Disaster Reduction". Ieri gli ha fatto eco il direttore dell'Isdr, Salvano Briceno: "Gli ospedali avrebbero dovuto essere rafforzati meglio, riducendo la portata della catastrofe. Si tratta di edifici essenziali, che bisogna rafforzare in modo prioritario". Il San Salvatore "è stato costruito 15 anni fa, quando già si disponeva delle informazioni tecniche" per difendersi dalla violenza delle onde sismiche.
    "L'Italia - secondo Pinho - ha una normativa e un livello della ricerca che sono all'avanguardia nel mondo. Il vero punto debole è l'applicazione delle leggi". Per iniziare a costruire le scuole con criteri anti-terremoto, in Italia, c'è voluta la tragedia di San Giuliano. "Quell'istituto, il primo in Italia, ora è stato ricostruito con un isolamento sismico alle fondamenta. Altre 15 scuole attualmente sono in costruzione con la stessa tecnica, di cui sei solo in Toscana" spiega Martelli.
    Alle lungaggini della politica, in Italia si sovrappone una storia edilizia lunga e stratificata. "Abbiamo edifici di centinaia o migliaia di anni - sottolinea Giampaolo Cavinato, ricercatore dell'Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr. "A volte si è ricostruito sulle rovine di edifici distrutti, e perfino capire come sono fatte le fondazioni diventa difficile".

    Così il Giappone ha vinto la sfida "Acciaio elastico e cuscinetti antisismici" - cronaca - Repubblica.it

    forse qualcosina si poteva fare allora per limitare i danni.....anche qui in Abruzzo....


  2. #2
    under construction ziomirto
    Uomo 45 anni
    Iscrizione: 6/5/2006
    Messaggi: 1,618
    Piaciuto: 35 volte

    Predefinito

    Quote Originariamente inviata da paky92 Visualizza il messaggio
    A Tokyo un sisma del 7° grado causerebbe solo 400 vittime, in Calabria 32 mila
    Utilizzare le tecniche più avanzate può costare fino al 20 per cento in più
    Così il Giappone ha vinto la sfida
    "Acciaio elastico e cuscinetti antisismici"
    Ma l'Onu ci bacchetta: siete in ritardo, eppure le leggi ci sono
    di ELENA DUSI
    UN TERREMOTO di grado 7, nell'Appennino meridionale provocherebbe tra i 5 e gli 11mila morti, in Giappone 50. Un sisma ancora più violento (intensità 7,5) in Calabria causerebbe tra le 15 e le 32mila vittime, appena 400 in una città densamente popolata come Tokyo.
    A fare la stima dei possibili danni di un identico sisma in Italia o in Giappone è uno studio di Alessandro Martelli, che insegna "costruzioni in zona sismica" all'università di Ferrara, dirige la sezione "prevenzione rischi naturali" all'Enea ed è presidente dell'Associazione nazionale di ingegneria sismica. "In Giappone un terremoto come quello dell'Aquila non sarebbe neanche finito sul giornale" dice. "E invece da noi l'applicazione della legge che impone criteri antisismici per gli edifici di nuova costruzione viene rimandata in continuazione".
    Il "segreto" del Giappone (ma anche di California, Messico, Turchia, Nuova Zelanda) sta in tecnologie come i cuscinetti antisismici disposti alla base degli edifici, l'uso di acciai molto più elastici del normale, la fibra di carbonio che avvolge i pilastri e li rende più resistenti alle fratture, apparecchi detti "dissipatori" che assomigliano agli ammortizzatori di un auto e vengono disposti tra un piano e l'altro degli edifici più a rischio.
    "Non esiste terremoto in grado di far crollare un palazzo costruito adottando tutti i dispositivi dell'ingegneria antisismica" sottolinea Rui Pinho, che insegna meccanica strutturale all'università di Pavia ed è responsabile del settore rischio sismico all'European Centre for training and research in earthquake engineering. "Lo provano i casi di California e Giappone, dove sismi molto potenti provocano danni limitati".
    In Italia un censimento degli edifici più o meno resistenti ai sismi esiste, ed è in mano tra gli altri alla Protezione Civile. Viene però classificato tra i "dati sensibili" e non è reso pubblico. "Divulgarlo potrebbe generare paure ingiustificate tra la popolazione" spiega Pinho. Secondo cui a subire i danni maggiori durante un sisma sono soprattutto gli edifici in muratura ("Solo il 10% dei palazzi che crollano sono di cemento armato") e l'80% delle strutture edilizie italiane è in grado di uscire indenne da un evento come quello abruzzese. "A crollare per una magnitudo 5 o 6 è lo 0,5% degli edifici" dice l'ingegnere di Pavia. "Una percentuale piccola, eppure l'evento è così disastroso da lasciare difficilmente sopravvissuti".
    La "vulnerabilità" degli edifici dell'Aquila, in particolare dell'ospedale San Salvatore, non è passata inosservata nemmeno alle Nazioni Unite. Dopo che un sisma classificato come "di intensità moderata" ha distrutto parte dell'Abruzzo, l'agenzia dell'Onu per la prevenzione delle catastrofi ci ha ricordato il dovere di adottare di più i criteri antisismici. "Costruire un edificio nuovo nel rispetto delle norme antisismiche fa lievitare la fattura del 3-5 per cento. Risparmiare una cifra ridicola e non rispettare le norme di sicurezza è un gesto criminale" ha detto lunedì Pascal Peduzzi, consigliere scientifico dell'agenzia Onu basata a Ginevra "International Strategy for Disaster Reduction". Ieri gli ha fatto eco il direttore dell'Isdr, Salvano Briceno: "Gli ospedali avrebbero dovuto essere rafforzati meglio, riducendo la portata della catastrofe. Si tratta di edifici essenziali, che bisogna rafforzare in modo prioritario". Il San Salvatore "è stato costruito 15 anni fa, quando già si disponeva delle informazioni tecniche" per difendersi dalla violenza delle onde sismiche.
    "L'Italia - secondo Pinho - ha una normativa e un livello della ricerca che sono all'avanguardia nel mondo. Il vero punto debole è l'applicazione delle leggi". Per iniziare a costruire le scuole con criteri anti-terremoto, in Italia, c'è voluta la tragedia di San Giuliano. "Quell'istituto, il primo in Italia, ora è stato ricostruito con un isolamento sismico alle fondamenta. Altre 15 scuole attualmente sono in costruzione con la stessa tecnica, di cui sei solo in Toscana" spiega Martelli.
    Alle lungaggini della politica, in Italia si sovrappone una storia edilizia lunga e stratificata. "Abbiamo edifici di centinaia o migliaia di anni - sottolinea Giampaolo Cavinato, ricercatore dell'Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr. "A volte si è ricostruito sulle rovine di edifici distrutti, e perfino capire come sono fatte le fondazioni diventa difficile".

    Così il Giappone ha vinto la sfida "Acciaio elastico e cuscinetti antisismici" - cronaca - Repubblica.it

    forse qualcosina si poteva fare allora per limitare i danni.....anche qui in Abruzzo....



    ma quì siamo in italia....quà invece di pensare alla sicurezza si pensa al guadagno....i materiali più scadenti sono e meno costano....sai nn mi meraviglia tanto dei danni che ci sono stati al centro storico quanto quelli dell ospedale e della casa dello studente che sono costruzioni sicuramente più recenti

  3. #3
    Scrivano Lucien
    Uomo 39 anni da Imperia
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    Quote Originariamente inviata da paky92 Visualizza il messaggio
    forse qualcosina si poteva fare allora per limitare i danni.....anche qui in Abruzzo....
    Forse?
    L'essenza del discorso è stata ben riassunta da ziomirto... usando le tecniche antisismiche disponibili il margine di guadagno dell'impresa diminuisce di molto. Tanto il terremoto non succede. E se succede non ci resta sotto chi ha fatto fare il casermone senza nemmeno legare i tondini dei pilastri...
    Finirà anche questa volta a tarallucci e vino, oppure stavolta ci riusciremo a schiaffare in galera qualcuno di quei sacchi di merda che hanno speculato sulla pelle altrui?
    Certo che no!

  4. #4
    Sempre più FdT
    Uomo 32 anni da Vercelli
    Iscrizione: 5/10/2007
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    Quote Originariamente inviata da ziomirto Visualizza il messaggio
    [/B]


    ma quì siamo in italia....quà invece di pensare alla sicurezza si pensa al guadagno....i materiali più scadenti sono e meno costano....sai nn mi meraviglia tanto dei danni che ci sono stati al centro storico quanto quelli dell ospedale e della casa dello studente che sono costruzioni sicuramente più recenti
    piu che altro non possono cadere l'università, l'ospedale e la casa degli studenti.......anche se venivano costruiti nell'600, ma non dovevano e non potevano cadere......che dite qualcuno si sveglierà ora??...intendo cittadini.......possiamo svegliarci un po??......

  5. #5
    Matricola FdT
    Uomo 36 anni da Lecce
    Iscrizione: 27/3/2009
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    Quote Originariamente inviata da paky92 Visualizza il messaggio
    piu che altro non possono cadere l'università, l'ospedale e la casa degli studenti.......anche se venivano costruiti nell'600, ma non dovevano e non potevano cadere......che dite qualcuno si sveglierà ora??...intendo cittadini.......possiamo svegliarci un po??......
    Bè sicuramente dopo quanto accaduto sicuramente qualcuno si sveglierà a risolvere questi problemi.

    L'unica cosa che mi spiace è che qui in Italia vige ancora una falsa regola che non so chi l'abbia fatta, cioè quella che dice che : " se non scappa il morto le cosa vanno bene".

  6. #6
    Sempre più FdT
    Uomo 32 anni da Vercelli
    Iscrizione: 5/10/2007
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    Quote Originariamente inviata da Onizuka Visualizza il messaggio
    Bè sicuramente dopo quanto accaduto sicuramente qualcuno si sveglierà a risolvere questi problemi.

    non penso.....non è stato l'unico terremoto......e le cose non sono mai cambiate

  7. #7
    Matricola FdT
    Uomo 36 anni da Lecce
    Iscrizione: 27/3/2009
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    Quote Originariamente inviata da paky92 Visualizza il messaggio
    non penso.....non è stato l'unico terremoto......e le cose non sono mai cambiate
    Quel che dici pultroppo è vero, ma spero tanto in un imminente cambio di veduta su queste mergenze!

  8. #8
    Dovahkiin
    Utente cancellato

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    E' inutile star qui a discutere del prevedibile e del meno prevedibile, il problema è che le tecnologie antisismiche di costruzione costano di più, e magna qui e magna là quel "di più" se lo ficcano in tasca i soliti.

  9. #9
    Sempre più FdT
    38 anni
    Iscrizione: 25/9/2008
    Messaggi: 2,883
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    sì vabè ragazzi paragonarci al giappone in quanto contromisure antisismiche è inutile, qualcosa si poteva fare ok, ma il giappone è irraggiungibile.

  10. #10
    Sempre più FdT
    Uomo 32 anni da Vercelli
    Iscrizione: 5/10/2007
    Messaggi: 3,255
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    Quote Originariamente inviata da Don Rodriguez Visualizza il messaggio
    sì vabè ragazzi paragonarci al giappone in quanto contromisure antisismiche è inutile, qualcosa si poteva fare ok, ma il giappone è irraggiungibile.
    perchè??....forse noi non siamo una zona sismica??

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