E' sana, vuole morire con il marito
Clinica svizzera aiuterà l'anziana
Dopo il caso in Belgio, un'altra anziana sana ha chiesto l'eutanasia. La donna, australiana, vuole morire accanto al marito malato terminale e, la clinica svizzera "Dignitas" ha annunciato che la aiuterà in questo ultimo viaggio. Per il fondatore dell'istituto, Ludwig Minelli, il suicidio assistito è una "meravigliosa opportunità". La struttura ha già praticato la "dolce morte" a oltre un migliaio di cittadini britannici.
L'annuncio è destinato ad aprire nuove polemiche nel dibattito sull'eutanasia. Già a partire dalle affermazioni di Ludwig Minelli. Per il fondatore della clinica di Zurigo, 76 anni, ex-giornalista ed avvocato a tutela dei diritti umani, il suicidio assistito è una "meravigliosa opportunità", "una possibilità di fuga davvero ottimale" che non dovrebbe essere negata alle persone malate allo stadio terminale o con gravi menomazioni fisiche.
Intanto, la coppia di coniugi canadesi si è già congedata da parenti e amici. "Il marito è malato", ha raccontato Minelli al Times, "la sua compagna è sana, ma mi disse qui, nel mio studio: se mio marito se ne va, me ne voglio andare insieme lui".
Tra chi si è rivolto alla struttura per porre termine alla propria esistenza terrena vi sono stati pazienti psichiatrici (schizofrenici o sofferenti di disturbi bipolari). Ma anche Peter Duff e sua moglie Penelope, entrambi malati di cancro allo stadio terminale e ai quali il 27 febbraio scorso fu somministrato un potente barbiturico, che uccide nel giro di pochi minuti e senza dolori. Particolare scalpore fece il caso di Daniel James. La giovane promessa del rugby britannico, appena ventitreenne, rimase paralizzato in un incidente di gioco. Non era malato terminale, ma volle farla finita comunque.