Cmq nn va dimenticato k il dialetto è la lingua da cui veniamo e si rischia di perderlo...mia nonna per es parla sl dialetto e fa fatica a parlare italiano e io sn contento di saperlo xkè sò k in qst modo nn andrà perso...
Abbiamo comunque identità e patrimonio di valori comuni, a prescindere che si sia divisi in ducati, regni e granducati o che si sia uniti come ora.....non penso che un abitante del Ducato di Parma e Piacenza avesse una cultura molto diversa da uno della Repubblica di Venezia.....
La diversità è SEMPRE divisione.....ma non nel senso che lo intendi tu, ma nel senso che due "diversi" possono anche essere i migliori amici di sto mondo....ma rimangono comunque diversi e, dunque, "divisi".
Ciò non toglie che l'Italia condivide comunque un patrimonio di valori più che sufficiente per giustificare la sua unione......che poi sia "federale" o unitario è un altro discorso.
Che poi non mi freghi nulla di vederla unita, è un dato di fatto anche questo
Ma quello della lingua è un discorso più complesso....se non ci si capisce non si possono stabilire rapporti di NESSUN genere, ed è per questo che secondo me non è giusto incoraggiare più di tanto i dialetti.
Ci sono già sufficienti vecchi che non spiccicano una parola di italiano.....invece di "legittimarli" cerchiamo di "elevarli" un po'.....
Ma anche no. Unione e uguaglianza sono contrari, non unione e diversità. L'essere un unico fronte, un'unica massa, avere grandi identità comuni, non è negato dall'essere diversi gli uni dagli altri. E' il principio del cosiddetto melting pot, e non è tanto male.
Inoltre qui stai facendo un discorso che non sta né in cielo né in terra: non si parla di "screditare" l'italiano, ma semplicemente di ridare lustro a una parte della nostra storia che non ha motivo di essere dimenticata. Le due cose non si negano.
Bisogna vedere cosa si condivide e cosa no....se si condividono dei valori "di base", diciamo, allora sì.....altrimenti l'unico Melting Pot a cui puoi aspirare è il jeans.....
Mica ho detto che lo si "scredita".....ma a mio modo di vedere il dialetto ha a tutt'oggi ancora FIN TROPPA presa rispetto alla lingua nazionale....qualcosa che ha ben pochi eguali nel resto del mondo, specialmente in zone molto "campaniliste" come la Sardegna, la Campania ed il Trentino